Ecco i candidati del nostro collegio, candidature emerse da piu' di 200 assemblee svolte sui nostri territori. Un sistema che ha permesso democraticamente, a differenza della vecchia politica che impone nomi dall'alto, di proporre nominativi che vivono nei nostri luoghi e che lottano per un cambiamento, fra cui tantissime donne. Il nostro fiore all'occhiello è Laura Bassanetti, padernese e valida rappresentante del Comitato per la Scuola Pubblica.
Ultimi post
domenica 28 gennaio 2018
venerdì 26 gennaio 2018
SCIOPERO DEI LAVORATORI DI IGIENE AMBIENTALE DI PADERNO CON PRESIDIO
Pubblichiamo il comunicato dei lavoratori di Igiene Ambientale in lotta per la difesa dei loro diritti a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà come circolo PRC A. Casaletti
Presidio con sciopero martedi' 30.01.2018 ore 10.00 P.zza della Resistenza-
I LAVORATORI CHIEDONO RISPETTO!!!
I lavoratori dei servizi di Igiene Ambientale del comune di Paderno sono oggi in sciopero ed in presidio, per chiedere all'azienda Econord rispetto e condizioni di lavoro dignitose
CHEDIAMO all'azienda di riconoscere la nostra rappresentanzz sindacale costituita nell'ambito del sindacato FLAICAUNITI-CUB.
Abbiamo per ben due volte boicottato l'elezione della RSU dei "confederali" perchè vincolata:alla legittimazione del nuovo contratto nazionale che ci ha ingiustificatamente aumentato l'orario di lavoro e ridotto i salari: alla sottoscrizione di regolamenti antisciopero che prevedono anche sanzioni economiche contro chi esprime dissenso.
CHIEDIAMO che il rappresentante dei lavoratori alla sicurezza venga eletto tra tutte le rappresentanze sindacali e non solo tra quelle che fanno comodo all'azienda! Sono i lavoratori a dover scegliere le proprie figure di rappresentanza perchè solo cosi' è possibile far rispettare all'azienda condizioni di salute e sicurezza lavorativa adeguate!
CHIEDIAMO nuove assunzioni perchè da molti mesi siamo sotto organico di vari operatori.Se questa carenza non ha ancora prodotto gravi disagi alla cittadinanza è perchè fino ad ora diversi lavoratori pur se fisicamente limitati hanno sopperito alle assenze.
CHIEDIAMO che tra i 15 lavoratori che passeranno l' 8 febbraio con Amsa, non vengano trasferiti in cantieri lontani coloro che già hanno limitazioni certificate dal medico competente, o a cui potranno verificarsi e non potranno quindi svolgere il servizio di raccolta che verrà affidato all'azienda subentrante.
Di fronte alle negazioni e al muro sollevato dall'azienda, non ci è rimasta alra alternativa che scioperare! Chiediamo quindi alla cittadinanza tutta, alle associazioni, alle forze politiche e all'amministrazione comunale di sostenere con forza le nostre ragioni.
Paderno Dugnano 30.01.2018
mercoledì 24 gennaio 2018
SETTIMANA DELLA MEMORIA E GRAVI EPISODI NAZIFASCISTI
Lo sfregio della pietra d'inciampo posata meno di una settimana fa a Milano, in ricordo dell'operaio Angelo Fiocchi , ci fa precipitare sempre piu' in un clima da deja' vu, una problematica non marginale dove l'odio e il nuovo razzismo imperante vanno ormai affrontati non solo con la cultura ma con il divieto di spazi troppo spesso facilmente concessi ad organizzazioni che inneggiano a principi nazifascisti.
Ricordiamo che anche a Paderno Dugnano questa settimana sarà posta una pietra d'inciampo all'ingresso del Municipio in ricordo di tutte le vittime del nazifascismo il giorno 26 gennaio 2018 ore 10.00 P.zza della Resistenza
Pubblichiamo la dichiarazione che Massimo Gatti ha rilasciato in merito al gravissimo episodio dello sfregio
Ricordiamo che anche a Paderno Dugnano questa settimana sarà posta una pietra d'inciampo all'ingresso del Municipio in ricordo di tutte le vittime del nazifascismo il giorno 26 gennaio 2018 ore 10.00 P.zza della Resistenza
Pubblichiamo la dichiarazione che Massimo Gatti ha rilasciato in merito al gravissimo episodio dello sfregio
La dichiarazione di Massimo Gatti - candidato Presidente della Regione alle prossime elezioni regionali lombarde per la lista Sinistra per la Lombardia in merito allo sfregio alla pietra d’inciampo dedicata ad Angelo Fiocchi avvenuto oggi a Milano
«Fascisti come sempre vigliacchi sfregiano di nascosto la pietra d’inciampo di Angelo fiocchi operaio antifascista ed esempio per tante e tanti. Proprio alla vigilia della Giornata della Memoria. I responsabili di questi scempi devono essere finalmente individuati e puniti. Subito fuori legge tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste».
IN RISPOSTA A FELICE BESOSTRI
Abbiamo letto l’appello rivolto alle liste da parte di Felice Besostri e altri costituzionalisti a sottoscrivere un patto che impegni i firmatari a contrastare “ogni ulteriore proposta di riforma che miri a modificare, palesemente o surrettiziamente, la forma democratica e parlamentare del nostro modello repubblicano” e ogni ulteriore tentativo di “costituzionalizzare principi neoliberisti o a limitare la sovranità popolare, i diritti fondamentali delle persone, i diritti politici e la partecipazione politica degli elettori” nonché a “garantire, nell’ambito del programma elettorale e dell’azione politica della propria Lista o della Lista che sosterranno, la piena e completa attuazione dei principi fondamentali della Costituzione e del dettato costituzionale”.
Per Potere al popolo si tratta di un impegno scontato: la nostra è la lista del NO sociale al referendum del 4 Dicembre, è la lista di chi non prende ordini da Jp Morgan, dalla finanza internazionale, dalla troika e di chi negli ultimi 25 anni ha sempre anteposto il liberismo autoritario dei trattati europei alla Costituzione.
Non possiamo dunque non aderire al Patto che pone le condizioni minime per qualunque lista che abbia a cuore la difesa dei diritti. Condizioni che riteniamo però insufficienti ad assicurare davvero quei diritti a tutti i lavoratori, le donne, gli studenti, i pensionati, i richiedenti asilo, i senza casa, i malati, i precari, i disoccupati, gli abitanti delle periferie ai quali i diritti costituzionali alle ferie, al riposo, a un salario decente, alla pace, alla salute, alla possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero sono stati sistematicamente negati. L’appello è costretto a richiedere di non violare “ulteriormente” la Costituzione, prendendo atto che in questi anni le violazioni sono state molte e ripetute persino da parte di chi oggi aderisce al Patto.
Molti tra i candidati più in vista di Liberi e Uguali – firmatari dell’appello – come Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema hanno infatti deliberatamente modificato la Costituzione che oggi si impegnano a difendere. Lo hanno fatto insieme a Berlusconi riscrivendo l’articolo 81 della Carta e inserendo l’obbligo del pareggio di Bilancio imposto dalle oligarchie europee.
Conosciamo l’impatto disastroso che questa misura ha avuto sulla vita delle persone che la Costituzione avrebbe dovuto proteggere.
Sappiamo come l’obbligo imposto alle regioni e ai comuni di tagliare i servizi pubblici per sottostare ai vincoli di bilancio abbia leso il diritto alla cura dei malati che non possono permettersi la sanità privata, il diritto a un’esistenza libera e dignitosa di chi non ha avuto la fortuna di ereditare una casa e ha perso il posto, o non guadagna abbastanza per pagare un affitto, e si è ritrovato a vivere in strada o ancora con i genitori, poiché gli stessi Governi che hanno concesso permessi e agevolazioni fiscali ai palazzinari per le loro speculazioni immobiliari hanno investito lo zero per cento del pil nell’edilizia popolare. Comprendiamo che chi in passato ha tradito il ripudio della guerra bombardando gli inermi e votando a favore delle manovre finanziarie che ogni anno hanno aumentato le spese militari tagliando i servizi pubblici non possa oggi promettere davvero la pace e il ripudio della guerra sottraendosi ai vincoli della Nato che chiede a tutti i paesi aderenti di destinare il 2 per cento del Pil alle spese militari invece di investire quei fondi per alleviare le sofferenze dei cinque milioni di italiani in povertà assoluta, 10 in povertà relativa, 11 milioni che rinunciano alle cure mediche perché non possono permettersele. Impossibile non notare che firmatari come Bersani, Speranza, Epifani e tanti altri candidati di Liberi e Uguali, fino a ieri nel Pd con Pietro Grasso, hanno votato i provvedimenti che hanno piegato la legge ai principi neoliberisti che l’appello invita a contrastare: la riforma Fornero che ha allungato l’età pensionabile, il Jobs Act (e le norme che lo hanno preceduto) che ha precarizzato il lavoro, il Decreto Poletti che ha ulteriormente esteso la precarietà consentendo alle aziende di sostituire i lavoratori stabili con quelli a tempo determinato, l’abolizione dell’articolo 18 che ha reso ricattabili i lavoratori e incerto il loro futuro.
È colpa di queste leggi e di una lunga serie di pseudo-riforme liberiste se oggi i principi costituzionali sono lettera morta, se un lavoratore atipico su 3 e un lavoratore autonomo su 4 è a rischio povertà, se 500 mila lavoratori “somministrati” lavorano con contratti che durano in media 12 giorni, addirittura un solo giorno in un terzo dei casi. È colpa delle leggi votate da molti dei candidati che oggi sottoscrivono l’appello e che ben sapevano che la Costituzione prevedeva invece che ogni lavoratore avesse diritto al riposo e alle ferie retribuite e a una paga “in ogni caso sufficiente a garantire al lavoratore e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. È per questo che noi che non abbiamo alcun imbarazzo ci impegniamo a fare di più per questi lavoratori resi precari e ricattabili, di più per garantire a tutte e tutti l’effettivo rispetto dei principi fondamentali della Costituzione. Noi di Potere al Popolo siamo stati in prima linea nella battaglia per il No al referendum del 4 Dicembre. Tutti i soggetti promotori della nostra lista hanno organizzato centinaia di assemblee, volantinaggi e iniziative per contrastare la riforma della Costituzione voluta da Matteo Renzi e suggerita da Jp Morgan, Confindustria e Marchionne. Per questo ci viene naturale aderire all’appello di Besostri e impegnarci a non modificare la forma parlamentare del nostro modello repubblicano come invece intendeva fare chi ha votato sì a quel referendum.
Ad esempio, Giuliano Pisapia, incoronato prima di Pietro Grasso leader della formazione politica che oggi firma come noi questo Patto in difesa della Costituzione. Noi ci impegniamo però a fare di più per garantire l’effettiva applicazione della Costituzione e dei suoi principi fondamentali. Ci impegniamo cancellare l’obbligo del pareggio di Bilancio che ha sfigurato la Costituzione e a contrastare l’austerity imposta dai trattati europei. Non è altrimenti possibile attuare l’articolo 3 che assegna alla Repubblica “il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’uguaglianza di tutti i cittadini e impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Ci impegniamo a cancellare le leggi che hanno invece alzato muri tra le persone e limitato i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, degli omosessuali, dei richiedenti asilo, prevedendo per ciascuna categoria una specifica discriminazione e facendola diventare legge ordinaria.
Ci impegniamo a prevenire e punire “ogni violenza fisica e morale sulle persone sottoposte a restrizione di libertà”, come prevede la Costituzione, e a garantire che le pene “non siano contrarie al senso di umanità e tendano alla rieducazione del condannato”. Ci impegniamo a combattere ogni forma di restrizione della libertà di manifestare il proprio pensiero di tutti i cittadini, oggi sottoposti con il pretesto dell’ordine pubblico e del decoro urbano alle restrizioni del Decreto Minniti e minacciati dal tentativo di imbavagliare tutte le voci che contrastano il sistema dominante. Aderiamo con l’auspicio che la Costituzione, patrimonio di tutti i cittadini italiani e non di una o più liste candidate alle elezioni, possa in futuro essere modificata non per negare i diritti come hanno fatto nel 2011 quanti sostenevano il Governo Monti e oggi firmano questo appello, ma per meglio garantire a tutte e tutti “un’esistenza libera e dignitosa”. Esplicitando ad esempio il diritto di tutte le persone, religiose e non, a godere della stessa libertà di pensiero senza i privilegi oggi accordati a un’unica religione in virtù del Concordato tra lo Stato Italiano e il Vaticano inserito nell’art. 7 (è in nome di questi privilegi che la giustizia italiana è stata ostacolata nelle indagini contro i preti pedofili o le emissioni elettromagnetiche di Radio Vaticana) o prevedendo che sui trattati internazionali il popolo possa esprimersi mediante referendum. O prevedendo che sui trattati internazionali il popolo possa esprimersi tramite referendum. O inserendo la tutela del diritto di ogni persona, anche delle future generazioni, a vivere in un ambiente salubre e a godere delle risorse naturali.
Sono temi dei quali non si avvertiva l’urgenza quando è stata varata la Costituzione ma sono centrali oggi che l’ambiente viene depredato dalle multinazionali private e a miliardi di persone viene negato l’accesso all’acqua potabile. Una cosa è certa: Potere al popolo si opporrà a ogni tentativo di fare della prossima una “legislatura costituente”.
Un parlamento eletto col Rosatellum non ha la legittimità di toccare la Costituzione e continueremo a combattere chi sostiene che i problemi del paese derivino dalla Costituzione e non dalla sua mancata applicazione. Siamo l’unica lista che si pronuncia per l’approvazione di una legge elettorale proporzionale finalmente costituzionale dopo i disastri dell’epoca del bipolarismo e del maggioritario. Soprattutto, continueremo a difendere la Costituzione non tanto firmando appelli ma sostenendo ogni giorno nelle lotte le lavoratrici e i lavoratori, gli studenti, i migranti e tutti i ceti popolari che si stanno battendo nelle piazze, nelle università e nei luoghi di lavoro per difendere e conquistare i diritti costituzionali negati.
Viola Carofalo, Portavoce Nazionale Potere al Popolo
martedì 23 gennaio 2018
CONSIGLIO COMUNALE PADERNESE NUOVE PRESENZE
Ieri sera , come previsto, al Consiglio Comunale è stata attuata la surroga dopo le dimissioni dei due consiglieri comunali M5S :Emiliano Abbati ed Achille Cezza. Il loro posto sarà occupato da Rita Tomaselli e Gianantonio Biraghi a cui va il nostro migliore augurio di buon lavoro. Un percorso, quello dei due consiglieri pentastellati che li ha visti affrontare scelte non semplici dall'autosospensione, sino ad approdare alla dimissione, quanto invece non è accaduto per il consigliere Coloretti , eletto nel 2014 nelle file del PD e che oggi comunica di essere subentrato nella nuova formazione politica di Liberi e Uguali. La scelta di rimanere al proprio posto del consigliere Coloretti è stata motivata dal fatto che non avendo tessera partitica si riteneva libero di poter continuare ad occupare quella poltrona. Sicuramente nulla a che vedere con la coerenza e la logica di Abbati e Cezza ,che non riconoscendosi piu' in un soggetto politico come il M5S, hanno preso una giusta decisione nei confronti degli elettori stessi. Una bella differenza fra chi ha a cuore il bene comune della propria città e chi invece preferisce rimanere a scaldare il solito scranno istituzionale!
A questo proposito riportiamo la lettera aperta inviata ieri al Consiglio Comunale, da Achille Cezza, dove si evidenzia la difficoltà di far politica con la P maiuscola.
Ai consiglieri Abbati e Cezza tutta la nostra solidarietà sperando sempre che l'esperienza possa essere punto di partenza per qualcosa di nuovo sul nostro territorio.
A questo proposito riportiamo la lettera aperta inviata ieri al Consiglio Comunale, da Achille Cezza, dove si evidenzia la difficoltà di far politica con la P maiuscola.
Ai consiglieri Abbati e Cezza tutta la nostra solidarietà sperando sempre che l'esperienza possa essere punto di partenza per qualcosa di nuovo sul nostro territorio.
Lettera aperta inviata ieri pomeriggio al Consiglio Comunale di Paderno Dugnano
FARE POLITICA OGGI E' DIFFICILE.
FARE IL POLITICO NO.
Ciao a tutti. Questa sera ci vedremo, ma come sapete da oggi sarò tra il pubblico (dove
peraltro mi sono sempre sentito; quindi scusate anche per non usare i classici formalismi).
Questi 3 anni e mezzo da portavoce sono stati una grande esperienza per me. Anche
perché fare il portavoce è veramente difficile: significa avere un confronto diretto e
continuo con gli attivisti e fare o dire quel che viene deciso dal gruppo; ma nel contempo
nelle istituzioni sei considerato (giustamente perché lo prevede la legge) un
rappresentante dei cittadini; e i cittadini pretendono che venga realizzata ogni cosa che
passa per la testa di ognuno di loro.
Ho cercato sempre di mantenere fede agli impegni presi e non ho mai fatto falsi proclami o
atti propagandistici (mozioni o interrogazioni fini a se stesse) per un applauso in più.
Ecco perché mi sono posto, riuscendo in questo ad avere l'appoggio del gruppo m5s di
Paderno, in modo costruttivo davanti ad ogni atto presentato in consiglio o in commissione
anche se a volte con modi e con toni non propriamente cordiali.
O a proporre argomenti politici che andassero OLTRE le visioni di mero consenso e che
potessero alimentare un dibattito nuovo all'interno della città. Non ho mai pensato di
strumentalizzare le situazioni cittadine e semmai le interrogazioni che io ed Emiliano
abbiamo presentato avevano quasi sempre l'obiettivo di rendere pubblico qualcosa che
ancora non lo fosse.
Questo perché credo nel valore ALTO della Politica e nel fatto che bisogna coinvolgere di
più i cittadini: far partecipare i cittadini alla vita di una nazione, di una città, non significa far
pulire loro un parco (cosa lodevole, non c'è dubbio), ma migliorare il dialogo, informare
meglio e dare loro strumenti per essere coinvolti e per proporre.
E tutto ciò potrebbe risolvere gran parte dei motivi che secondo me stanno alla base dei
maggiori contrasti che ho visto all'interno di questo consiglio in questi anni.
Da un lato una maggioranza che non favorisce il dialogo e la trasparenza (non intendo
quella per legge, lo sapete);
dall'altro una minoranza che vive nel sospetto e nel pregiudizio delle decisioni proposte.
E probabilmente sarebbe stato lo stesso a parti invertite.
Non si tratta di stabilire se è nato prima l'uovo o la gallina: sarebbe importante che almeno
un comune come Paderno provasse a far cadere queste posizioni. Un giubileo che non
serva a dimenticare, ma che serva a fissare un punto di inizio.
Altrimenti può succedere di condividere un fine ma con mezzi diversi; mentre è importante
condividere anche i mezzi con i quali si vogliono raggiungere i risultati per dare maggiore
forza all'obiettivo prefissato.
Bisogna tornare a fare POLITICA ed essere uniti nelle decisioni: riuscire a trovare una
visione di città condivisa in modo che solo se un Consiglio Comunale è unito può aiutare
una città a crescere. Altrimenti avremo sempre maggioranze e minoranze, chiusure e
pregiudizi.
E in questo ambiente hanno vita facile i POLITICI furbi, quelli che sono osannati o che
hanno migliaia di like, quelli che illudono i cittadini con sogni irrealizzabili.
Sarebbe bello se a Paderno, alle prossime elezioni amministrative, potesse nascere una
competizione sulla proposta e non sulla distruzione di quella altrui: mi rendo conto che è
difficilissimo ma avete oltre un anno per preparare il terreno.
E in questo potete sempre contare sul mio contributo.
Perché bisogna tornare a fare politica e non i politici: di quelli ne abbiamo già troppi.
Achille Cezza
FARE POLITICA OGGI E' DIFFICILE.
FARE IL POLITICO NO.
Ciao a tutti. Questa sera ci vedremo, ma come sapete da oggi sarò tra il pubblico (dove
peraltro mi sono sempre sentito; quindi scusate anche per non usare i classici formalismi).
Questi 3 anni e mezzo da portavoce sono stati una grande esperienza per me. Anche
perché fare il portavoce è veramente difficile: significa avere un confronto diretto e
continuo con gli attivisti e fare o dire quel che viene deciso dal gruppo; ma nel contempo
nelle istituzioni sei considerato (giustamente perché lo prevede la legge) un
rappresentante dei cittadini; e i cittadini pretendono che venga realizzata ogni cosa che
passa per la testa di ognuno di loro.
Ho cercato sempre di mantenere fede agli impegni presi e non ho mai fatto falsi proclami o
atti propagandistici (mozioni o interrogazioni fini a se stesse) per un applauso in più.
Ecco perché mi sono posto, riuscendo in questo ad avere l'appoggio del gruppo m5s di
Paderno, in modo costruttivo davanti ad ogni atto presentato in consiglio o in commissione
anche se a volte con modi e con toni non propriamente cordiali.
O a proporre argomenti politici che andassero OLTRE le visioni di mero consenso e che
potessero alimentare un dibattito nuovo all'interno della città. Non ho mai pensato di
strumentalizzare le situazioni cittadine e semmai le interrogazioni che io ed Emiliano
abbiamo presentato avevano quasi sempre l'obiettivo di rendere pubblico qualcosa che
ancora non lo fosse.
Questo perché credo nel valore ALTO della Politica e nel fatto che bisogna coinvolgere di
più i cittadini: far partecipare i cittadini alla vita di una nazione, di una città, non significa far
pulire loro un parco (cosa lodevole, non c'è dubbio), ma migliorare il dialogo, informare
meglio e dare loro strumenti per essere coinvolti e per proporre.
E tutto ciò potrebbe risolvere gran parte dei motivi che secondo me stanno alla base dei
maggiori contrasti che ho visto all'interno di questo consiglio in questi anni.
Da un lato una maggioranza che non favorisce il dialogo e la trasparenza (non intendo
quella per legge, lo sapete);
dall'altro una minoranza che vive nel sospetto e nel pregiudizio delle decisioni proposte.
E probabilmente sarebbe stato lo stesso a parti invertite.
Non si tratta di stabilire se è nato prima l'uovo o la gallina: sarebbe importante che almeno
un comune come Paderno provasse a far cadere queste posizioni. Un giubileo che non
serva a dimenticare, ma che serva a fissare un punto di inizio.
Altrimenti può succedere di condividere un fine ma con mezzi diversi; mentre è importante
condividere anche i mezzi con i quali si vogliono raggiungere i risultati per dare maggiore
forza all'obiettivo prefissato.
Bisogna tornare a fare POLITICA ed essere uniti nelle decisioni: riuscire a trovare una
visione di città condivisa in modo che solo se un Consiglio Comunale è unito può aiutare
una città a crescere. Altrimenti avremo sempre maggioranze e minoranze, chiusure e
pregiudizi.
E in questo ambiente hanno vita facile i POLITICI furbi, quelli che sono osannati o che
hanno migliaia di like, quelli che illudono i cittadini con sogni irrealizzabili.
Sarebbe bello se a Paderno, alle prossime elezioni amministrative, potesse nascere una
competizione sulla proposta e non sulla distruzione di quella altrui: mi rendo conto che è
difficilissimo ma avete oltre un anno per preparare il terreno.
E in questo potete sempre contare sul mio contributo.
Perché bisogna tornare a fare politica e non i politici: di quelli ne abbiamo già troppi.
Achille Cezza
sabato 20 gennaio 2018
ALLA FIRMA! POTERE AL POPOLO E SINISTRA PER LA LOMBARDIA
Pubblichiamo aggiornamento banchetti per la data di oggi e domani provincia di Milano e Monza Brianza
Sabato 20 Gennaio
CORBETTA dalle 9.00 alle 13.00 Mercato Cittadino
BAREGGIO Presso il Circolo PRC Via Marietti, 3 dalle 9.00 alle 13.00
CERNUSCO S/n P.zza Matteotti dalle 10 alle 12.00 e
dalle 15.00 alle 18.00
CESANO BOSCONE Ingresso il Gigante dalle 15.00 alle 18.30
CORSICO presso sede PRC Via Vittorio Emanuele II', 10, dalle 15.00 alle 18.30
INZAGO P.zza Maggiore dalle 9.00 alle 12.00
SESTO SAN GIOVANNI Via Marx ang. via Milano dalle 10.00 alle 12.00
SAN GIULIANO MILANESE Via Marconi 38 dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
SENAGO P.zza della Chiesa dalle 9.00 alle 12.00
PIEVE EMANUELE P.zza Impastato dalle 9.30 alle 13.30
CESATE Via Roma (quartiere POSS) dalle 15.00 alle 19.00
BOLLATE - Mercato Cassina Nuova
- Bollate davanti Coop Via Vittorio Veneto dalle 9.00 alle 12.00
RHO P.zza San Vittore dalle 9.00 alle 13.00
LEGNANO Mercato di Legnano dalle 9.00 alle 13.00
ARLUNO P.zza Cavour dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00 al centro commerciale Famila, via Adua
LOCATE TRIULZI piazza Mercato dalle 9.00 alle 12.00
LACCHIARELLA al mercato cittadino dalle 14.00 alle 18.00
PADERNO DUGNANO p.zza Matteotti dalle 9.30 alle 13.00
NOVATE MILANESE FAMINA dalle 10.00 alle 13.00 dalle 15.00 alle 19.00 davanti Coop Lombardia
Domenica 21 gennaio
PREGNANA MILANESE P.zza della Chiesa dalle 9.00 alle 13.00
BAREGGIO Piazza Cavour fronte Chiesa dalle 9.00 alle 12.30
CORNAREDO P.zza Libertà dalle 9.00 alle 12.30
MAGENTA P.zza Liberazione dalle 9.30 alle 18.30
CINISELLO BALSAMO p.zza Gramsci dalle 15.30 alle 18.30
INZAGO P.zza Maggiore dalle 9.00 alle 12.00
VIMODRONE P.za Unità D'Italia dalle 10.00 alle 12.00
SESTO SAN GIOVANNI P.zza Petazzi sotto i portici dalle 10.00 alle 12.00
SENAGO P.zza Tricolore dalle 9.00 alle 12.00
PIEVE EMANUELE P.zza Puccini dalle 9.30 alle 13.30
CESATE Via Romanò vicinanza Chiesa S. Alessandro (quartiere POSS) dalle 9.00 alle 13.00
LEGNANO P.zza San Magno dalle 9.00 alle 13.00
ARLUNO p.za Pozzobonelli, davanti alla chiesa dalle 9.00 alle 12.30
LOCATE TRIULZI piazza Vittoria dalle 9.00 alle 12.00
PADERNO DUGNANO SEDE PRC Via Riboldi 208 dalle 9.30 alle 13.00
NOVATE MILANESE via Repubblica angolo 25 aprile dalle 10 alle 13.00
PADERNO DUGNANO Via C. Battisti Unes- Lunedi' 22.01 dalle ore 16.00
venerdì 19 gennaio 2018
MAI PIU' NAZIFASCISMO MAI PIU'
Il 27 Gennaio, 73 anni
fa, avvenne la liberazione di Auschwitz, il lager simbolo del
peggiore dei crimini nazisti: la macchina di morte chiamata
"soluzione finale", Shoah, Porrajmos, Olocausto. Milioni di
persone furono deportate e sistematicamente sterminate, o perché
ritenute di “razza inferiore” - gli ebrei anzitutto, ma anche i
rom e le popolazioni slave - o perché lgbtq, disabili,
oppositori politici, partecipanti alla Resistenza nei vari
Paesi, donne libere: tutti e tutte coloro che erano scomodi ai
disegni razzisti del regime nazifascista.
A 73 anni di distanza e a 80 anni dalla promulgazione delle infami leggi razziali da parte del regime fascista italiano, il 27 gennaio la Giornata della Memoria deve essere di monito e di allarme per la diffusione della xenofobia, la rilegittimazione delle tesi razziste nel discorso pubblico, la persistenza dell’antisemitismo e la ricomparsa di intimidazioni e violenze da parte di gruppi che si ispirano esplicitamente al nazifascismo.
L’Europa, sempre più in difficoltà e divisa di fronte alla crisi globale, è preda di pericolose derive nazionaliste al suo interno. La perdita delle garanzie e dei diritti sociali conquistati nel dopoguerra, le crescenti disuguaglianze provocate dalle politiche liberiste e la precarizzazione del vivere quotidiano alimentano rabbia e frustrazione. L’incapacità di una risposta positiva e solidale lascia indisturbati quanti si sono arricchiti nella crisi e consegna nuovi spazi alle consuete dinamiche di individuazione di un capro espiatorio su cui far ricadere ogni responsabilità della situazione presente. Questo ruolo è oggi assegnato ai migranti, persone in fuga da miseria e povertà, tratteggiate come sanguisughe del nostro sistema economico e demonizzate sulla base di riemergenti pregiudizi razzisti. Pregiudizi che, in Italia, si vanno ad abbattere anche sui tanti stranieri da sempre residenti nel nostro Paese, cui si sceglie persino di negare la cittadinanza ed i diritti ad essa connessi. Pregiudizi che si ripercuotono, allargando lo sguardo, sulle politiche di frontiera europee, sempre più improntate alla costruzione di muri per impedire la circolazione delle persone, e che sono alla base, negli Stati Uniti di Trump di provvedimenti con il Muslim Ban e del ritorno del suprematismo bianco.
Ricordare oggi l’infamia nazifascista significa non soltanto rifiutarsi di dimenticare, ma anche e soprattutto essere consapevoli che mai nulla è conquistato per sempre.
Non si tratta di proporre paragoni storicamente insostenibili ma suonare un campanello di allarme per germi infausti che, se non contrastati fermamente, rischiano di prospettare nuovi drammi per il vivere comune.
Significa contrastare i discorsi e le politiche che oggi bollano il profugo e il migrante come “invasore”, che alzano muri e in terra e in mare, che negano cittadinanza in base al colore della pelle.
Significa non guardare dall’altra parte di fronte alla crescente violenza razzista e neofascista in Europa, che colpisce soprattutto migranti, ma anche chi è considerato “diverso”, e che ha trovato anche in Italia i suoi seguaci, dimostrando ancora una volta quali siano gli effetti degli spazi concessi alle organizzazioni di estrema destra ormai legittimati dai media e dalla politica.
Non possiamo e non vogliamo rivivere le tragedie del passato. Per questo è necessario chiudere ogni spazio politico ai nazifascisti: chiudere le loro sedi, non concedere loro spazi pubblici e istituzionali, continuando a costruire mobilitazioni sociali e popolari, che respingano la loro retorica razzista. Occorre agire prima che sia troppo tardi, perché il fascismo non è un'opinione, è un crimine.
A 73 anni di distanza e a 80 anni dalla promulgazione delle infami leggi razziali da parte del regime fascista italiano, il 27 gennaio la Giornata della Memoria deve essere di monito e di allarme per la diffusione della xenofobia, la rilegittimazione delle tesi razziste nel discorso pubblico, la persistenza dell’antisemitismo e la ricomparsa di intimidazioni e violenze da parte di gruppi che si ispirano esplicitamente al nazifascismo.
L’Europa, sempre più in difficoltà e divisa di fronte alla crisi globale, è preda di pericolose derive nazionaliste al suo interno. La perdita delle garanzie e dei diritti sociali conquistati nel dopoguerra, le crescenti disuguaglianze provocate dalle politiche liberiste e la precarizzazione del vivere quotidiano alimentano rabbia e frustrazione. L’incapacità di una risposta positiva e solidale lascia indisturbati quanti si sono arricchiti nella crisi e consegna nuovi spazi alle consuete dinamiche di individuazione di un capro espiatorio su cui far ricadere ogni responsabilità della situazione presente. Questo ruolo è oggi assegnato ai migranti, persone in fuga da miseria e povertà, tratteggiate come sanguisughe del nostro sistema economico e demonizzate sulla base di riemergenti pregiudizi razzisti. Pregiudizi che, in Italia, si vanno ad abbattere anche sui tanti stranieri da sempre residenti nel nostro Paese, cui si sceglie persino di negare la cittadinanza ed i diritti ad essa connessi. Pregiudizi che si ripercuotono, allargando lo sguardo, sulle politiche di frontiera europee, sempre più improntate alla costruzione di muri per impedire la circolazione delle persone, e che sono alla base, negli Stati Uniti di Trump di provvedimenti con il Muslim Ban e del ritorno del suprematismo bianco.
Ricordare oggi l’infamia nazifascista significa non soltanto rifiutarsi di dimenticare, ma anche e soprattutto essere consapevoli che mai nulla è conquistato per sempre.
Non si tratta di proporre paragoni storicamente insostenibili ma suonare un campanello di allarme per germi infausti che, se non contrastati fermamente, rischiano di prospettare nuovi drammi per il vivere comune.
Significa contrastare i discorsi e le politiche che oggi bollano il profugo e il migrante come “invasore”, che alzano muri e in terra e in mare, che negano cittadinanza in base al colore della pelle.
Significa non guardare dall’altra parte di fronte alla crescente violenza razzista e neofascista in Europa, che colpisce soprattutto migranti, ma anche chi è considerato “diverso”, e che ha trovato anche in Italia i suoi seguaci, dimostrando ancora una volta quali siano gli effetti degli spazi concessi alle organizzazioni di estrema destra ormai legittimati dai media e dalla politica.
Non possiamo e non vogliamo rivivere le tragedie del passato. Per questo è necessario chiudere ogni spazio politico ai nazifascisti: chiudere le loro sedi, non concedere loro spazi pubblici e istituzionali, continuando a costruire mobilitazioni sociali e popolari, che respingano la loro retorica razzista. Occorre agire prima che sia troppo tardi, perché il fascismo non è un'opinione, è un crimine.
Milano Antifascista,
Antirazzista, Meticcia e Solidale
RIPRESO IL SERVIZIO DCA A BOLLATE GRAZIE A MEDICINA DEMOCRATICA
Grazie all'intervento di Medicina Democratica è stato ripristinato il servizio al centro DCA di Bollate sospeso a inizio anno.
Cambiare si deve e si puo'
Cambiare si deve e si puo'
Bollate (Milano), 16 gennaio 2018 - "L'anoressia è una epidemia sociale,
un incubo per le famiglie come la nostra che sono costrette a gestire
situazioni gravi perché le strutture sul territorio scarseggiano.
Purtroppo da gennaio il servizio dello psicologo e della dietista all’interno del Dipartimento di Salute Mentale del Pot di Bollate è stato sospeso per questioni burocratiche,
lasciando a oltre 200 pazienti solo il supporto psichiatrico, che però
non basta. Come genitore e mamma di una ragazza colpita da questo
disturbo chiedo che questo servizio venga ripristinato". È l’appello di
Giovanna, madre di una ragazza anoressica in cura al Centro del Dipartimento di Salute Mentale che si trova nell’ex presidio ospedaliero di Bollate.
L’Unità Operativa che si occupa di pazienti con disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia e la bulimia, lavora in equipe: ci sono lo psicologo, la dietista e lo psichiatra. O meglio c’erano, perché da alcune settimane le prime due figure professionali non si sono più, è rimasto solo lo psichiatra. Da qui l’appello di Giovanna che conosce bene le fatiche di chi combatte contro questo disturbo alimentare: "Al Pot il servizio è stato sospeso per ragioni burocratiche, così ci è stato detto, questo sta creando un dramma alle moltissime famiglie che sono rimaste senza un importante supporto, i nostri figli pagano per un’assistenza sanitaria zoppicante e sempre più rivolta a un sistema privatistico che abbandona chi non ha possibilità di cure a pagamento". La denuncia è arrivata anche a Medicina Democratica che nei giorni scorsi ha inviato una lettera alla direzione generale dell’Asst Rhodense, all’assessore Giulio Gallera e al difensore civico regionale per chiedere di ripristinare un servizio essenziale.
"Consapevoli che sul territorio nazionale ci sono poche strutture specializzate nella terapia dei disturbi alimentari, è nostra volontà continuare ad assicurare una presa in carico omnicomprensiva di questi pazienti - dice Ida Ramponi, direttore generale dell’Asst Rhodense -. Abbiamo già provveduto a confermare gli incarichi di tutti i professionisti operanti sui progetti innovativi di psichiatria e neuropsichiatria infantile fino al 4 novembre 2018. Entro tale data saranno espletati i bandi per la selezione degli incarichi. Nel frattempo tutte le attività sono state comunque garantite dal personale medico e di assistenza presente nel Dipartimento. Da domani (oggi, ndr) riprenderanno regolarmente le attività programmate".
L’Unità Operativa che si occupa di pazienti con disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia e la bulimia, lavora in equipe: ci sono lo psicologo, la dietista e lo psichiatra. O meglio c’erano, perché da alcune settimane le prime due figure professionali non si sono più, è rimasto solo lo psichiatra. Da qui l’appello di Giovanna che conosce bene le fatiche di chi combatte contro questo disturbo alimentare: "Al Pot il servizio è stato sospeso per ragioni burocratiche, così ci è stato detto, questo sta creando un dramma alle moltissime famiglie che sono rimaste senza un importante supporto, i nostri figli pagano per un’assistenza sanitaria zoppicante e sempre più rivolta a un sistema privatistico che abbandona chi non ha possibilità di cure a pagamento". La denuncia è arrivata anche a Medicina Democratica che nei giorni scorsi ha inviato una lettera alla direzione generale dell’Asst Rhodense, all’assessore Giulio Gallera e al difensore civico regionale per chiedere di ripristinare un servizio essenziale.
"Consapevoli che sul territorio nazionale ci sono poche strutture specializzate nella terapia dei disturbi alimentari, è nostra volontà continuare ad assicurare una presa in carico omnicomprensiva di questi pazienti - dice Ida Ramponi, direttore generale dell’Asst Rhodense -. Abbiamo già provveduto a confermare gli incarichi di tutti i professionisti operanti sui progetti innovativi di psichiatria e neuropsichiatria infantile fino al 4 novembre 2018. Entro tale data saranno espletati i bandi per la selezione degli incarichi. Nel frattempo tutte le attività sono state comunque garantite dal personale medico e di assistenza presente nel Dipartimento. Da domani (oggi, ndr) riprenderanno regolarmente le attività programmate".
mercoledì 17 gennaio 2018
GRUPPO SOCIALE DI CONTRASTO ALLA POVERTA'
E'ATTIVO A PADERNO DUGNANO:
AIUTO: GRUPPO SOCIALE DI CONTRASTO ALLE POVERTA'.
VIA CARDINAL RIBOLDI 208 CALDERARA.
CHI VUOLE PARTECIPARE ALLA RACCOLTA DI GENERI DA DISTRIBUIRE PUO'SCRIVERE A:
rifondazione.padernodugnano@gmail.com
La miseria continua a crescere nel nostro paese.
La stima della povertà nel paese è di 5 milioni di povertà assoluta e 15 milioni di povertà relativa .
Ad essere colpito oggi è anche quel ceto medio composto da diplomati che mai avrebbe pensato solo pochi anni fa di subire questa sorte.
Come mandare i figli a scuola?
Secondo l'Istat la spesa media annua per l'acquisto di materiale scolastico puo'raggiungere 500 euro a studente e le richieste di sostegno che gli istituti scolastici fanno (contributi volontari spacciati per obbligatori, progetti, generi di prima necessita'mancanti nelle scuole) e le tariffe della mensa scolastica sono ormai un impegno gravoso per molte famiglie.
La realta'e'ben diversa da come viene spacciata dalle agenzie pubblicitarie in cerca di consenso elettorale a favore del governo in carica: la gente non arriva a fine mese!
E molti sopravvivono a stento mentre l'intervento dei servizi municipali latita sempre di piu'e scarica tutto sulle associazioni di volontariato.
Nei nostri quartieri la solidarieta'e'importante: a Paderno si puo'contare su: AIUTO.
Gruppo sociale di contrasto alla poverta'
in collaborazione con il :
Csp (Comitato per la Scuola Pubblica)Paderno Dugnano
Si organizza: raccolta e distribuzione solidale di GENERI ALIMENTARI (farina, zucchero, biscotti, pasta, marmellata, scatolame)
E MATERIALE SCOLASTICO (quaderni, penne matite e cancelleria pastelli pennarelli )
Chi vuole partecipare alla raccolta di generi da distribuire puo'scrivere a:
rifondazione.padernodugnano@gmail.com
STRAGE DI OPERAI :NON BASTANO LE PAROLE
STRAGE DI OPERAI – MASSIMO GATTI: “NON BASTANO LE PAROLE”
"I lavoratori morti ieri a Milano e Torino sono solo gli ultimi di una carneficina degli ultimi 10 anni. Sono 13 mila i caduti sul lavoro censiti dall'Osservatorio indipendente di Bologna. A ciò si devono aggiungere le invalidità e le malattie invalidanti, come nel caso del flagello di chi ha lavorato a contatto con l'amianto.
Per questo
oltre il lutto e il sincero cordoglio per le vittime e le loro famiglie,
occorre investire subito e in modo consistente nella sicurezza, nei
controlli e nella formazione, rendicontando ogni mese cosa si è fatto,
soprattutto non aspettando i prossimi morti.
Lo Stato faccia il proprio dovere, senza abdicare e privatizzare le proprie funzioni, vigilando e intervenendo in tutti i settori, privati e pubblici".
È la dichiarazione di Massimo Gatti, candidato Presidente di Sinistra per la Lombardia, all'indomani dell'incidente in una fabbrica di Milano in cui hanno perso la vita tre operai.
Lo Stato faccia il proprio dovere, senza abdicare e privatizzare le proprie funzioni, vigilando e intervenendo in tutti i settori, privati e pubblici".
È la dichiarazione di Massimo Gatti, candidato Presidente di Sinistra per la Lombardia, all'indomani dell'incidente in una fabbrica di Milano in cui hanno perso la vita tre operai.
lunedì 15 gennaio 2018
MASSIMO GATTI RISPONDE ALLA DICHIARAZIONE DI FONTANA
Comunicato stampa:
In merito alle dichiarazioni cariche di razzismo del candidato della destra Attilio Fontana Massimo Gatti, candidato Presidente di Sinistra per la Lombardia ha dichiarato: «Non
scherziamo con le parole e con le persone. Nessuna deviazione
dall’antifascismo e dall’antirazzismo può essere tollerata nelle
istituzioni della Repubblica. Questa è la premessa fondamentale per chi
vuole lottare ed amministrare con credibilità contro la corruzione e le
mafie rilanciando le politiche pubbliche per la buona occupazione e i
servizi collettivi a partire dalla salute delle cittadine e dei
cittadini. Se lo ricordino bene tutte/i le/i candidate/i alle elezioni».
Milano, 15 gennaio 2017
domenica 14 gennaio 2018
MEDICINA DEMOCRATICA DENUNCIA MALASANITA' A BOLLATE
Buongiorno
pubblichiamo di seguito l'ennesimo esempio negativo di come la sanità pubblica viene gestita da Regione Lombardia.
La segnalazione è di una cittadina, Giovanna Baracchi , che in famiglia ha un problema di anoressia.
Medicina Democratica condivide la sua denuncia e chiede alle autorità competenti che venga ripristinato il servizio sospeso al più presto.
In Italia sono circa 3 milioni le persone che convivono con i disturbi del comportamento alimentare ,una vera epidemia sociale, anoressia e bulimia vanno di pari passo con la malattia che colpisce i nostri giovani fin dall'età di 8 anni. Un'incubo in cui sprofondano le famiglie ,costrette a gestire gravi situazioni poichè le strutture ed i programmi attuati in tal senso sul nostro territorio scarseggiano- L'ambulatorio del Centro DCA- Dipartimento di Salute Mentale Presidio di Bollate supporta numerosi giovani pazienti attraverso un' equipe medica costituita da uno psicologo, una dietista , uno psichiatra, un buon riferimento per chi soffre di un disturbo che puo' degenerare in gravissime situazioni ,a volte anche tragiche.Secondo le stime ufficiali, il 95,9% delle persone colpite sono donne e il 4,1% uomini, e in buona parte dei casi. L'anoressia è il disturbo più pericoloso dal punto di vista della mortalità, intorno al 5-10%, e si stima che chi ne soffre abbia un rischio di morte dieci volte maggiore rispetto alla popolazione generale. A partire dall'inizio del 2018 il servizio dello psicologo e del dietista nel reparto DCA dell'ex ospedale di Bollate è stato sospeso per questioni burocratiche, lasciando 200 pazienti con l'unico supporto psichiatrico che nella cura del presente disturbo non basta a curare la malattia, un danno ormai da alcune settimane già in corso a cui occorre porre rimedio al piu' presto. Un dramma che accomuna numerose famiglie lasciate senza un importante supporto, dove i figli pagano per un'assistenza sanitaria zoppicante e sempre piu' rivolta ad un sistema privatistico che abbandona chi non ha possibilità di cure a pagamento. Come genitore e madre di una figlia colpita pesantemente da questo tipo di disturbo ,faccio appello a tutti per diffondere un disservizio presente sul nostro territorio che investe numerose famiglie , per il ripristino di un servizio essenziale ,inteso a salvare i nostri figli da quell'oblio in cui questo società affonda e per una sanità che sia un bene per tutti e di tutti.
STRACCIATE LA LETTERA!!
STRACCIATE LA LETTERA.
Lunedì 15 gennaio cominceranno ad arrivare ai cittadini lombardi con malattie croniche (3.350.000) le lettere dell' ATS (ASL) che, su proposta della giunta Maroni, chiederanno alle persone con una patologia cronica di affidarne la cura ad un "gestore".
E' il primo passo verso la definitiva privatizzazione dell'assistenza sanitaria.
Ogni cittadino e' libero di scegliere di rimanere con il proprio medico curante e di continuare ad essere seguito dal servizio sanitario nazionale.
Suggerisco quindi di stracciare la lettera.
Vittorio Agnoletto
LA SORPRESA POSSIBILE
Lo confesso: da un iniziale scetticismo
ho preso entusiasmo anche io. Mi ha sedotto molto l’utilizzo di una
frase de “L’Internazionale” di Franco Fortini: “Dov’era il no, faremo il
sì!”. La seduzione è un arte, una capacità di esprimere una attrazione
indicibile, molto poco esprimibile con le parole. E’ istinto, quasi. E’
un collegamento spontaneo tra due e più identità che si conoscono e si
riconoscono dopo un breve periodo di frequentazione.
Io ho provato tutto ciò in queste ultime settimane. Una voglia diffusa di tornare a mostrarsi e dimostrarsi per ciò che siamo: comunisti, anticapitalisti, libertari circondati da liberisti di destra e centrosinistra, finti liberali, fascisti di vecchio e nuovo stampo e, siccome le disgrazie non vengono mai sole, anche da socialdemocratici tornati dall’aldilà del periodo della rottamazione renziana.
L’elemento della passione è generato dall’elemento dell’entusiasmo ed entrambi sono caratteristici di un rinnovamento della politica che si fonda su una genuina adesione a princìpi che parevano dimenticati e che stanno tornando in auge in questa difficilissima campagna elettorale.
Se c’è, appunto, un tratto distintivo della nuova formazione di Potere al Popolo! (perdonerete la mia pignoleria, ma ne scrivo il nome per intero con tanto di punto esclamativo perché anch’esso fa parte del nome ed è riportato nel simbolo, quindi non vedetelo come un segno di punteggiatura ma come parte, appunto, del nome) è quello di aver suscitato un nuovo slancio emotivo, un entusiasmo che ha generato un coinvolgimento che si constata dalle centinaia di assemblee che si sono tenute in tutto il territorio italiano (ed anche all’estero, oltre Manica) e che sono esse stesse la dimostrazione di un interesse che da tempo non si riscontrava, soprattutto tra i giovani, per l’agone politico e, ancora di più, per quella sezione istituzionalista così tanto avversata in questi ultimi lustri.
Viene dunque da domandarsi quale sia il “valore aggiunto”, proprio marxianamente parlando, che Potere al Popolo! ha messo in circolo in una situazione che pareva essere paludosamente immobile, stagnante, priva di sommovimenti di qualunque tipo.
La resistenza di forze politiche come Rifondazione Comunista, PCI, Sinistra Anticapitalista nel mantenersi tali e nel mantenere aperta ancora una prospettiva anticapitalista nel Paese, senza riuscire però a concretizzarla in vasto ampliamento dei consensi alla “Causa”, quella con la Ci maiuscola, è stata e rimane importante e necessaria anche ai fini dell’implementazione di forza organizzativa di Potere al Popolo! stesso.
Però la fase resistenziale non è stata sufficiente nel rimettere in campo una ipotesi terza rispetto al liberismo del centrosinistra e del centrodestra e al riformismo socialdemocratico proposto con Liberi e Uguali.
Serviva un coraggio diverso da quello classico, una nuova iniezione di una emotività che nella nobile storia di Rifondazione Comunista, una storia che esiste, resiste e che deve continuare in tal senso, non si ritrovava più.
E’ anche comprensibile tutto ciò: ragioni anagrafiche unite ad un deterioramento della sinistra di alternativa in questi ultimi decenni hanno portato ad una non – considerazione delle forze comuniste come luogo di sviluppo di una connessione ritrovata tra moderno proletariato, in larga parte incosciente della propria condizione di sfruttamento, sindacato e partiti.
La scissione più grave non è mai stata quella che Rifondazione Comunista ha subìto per tredici volte e con differenti intensità, ma quella che non le ha consentito più di essere percepita quale punto di riferimento dei lavoratori e delle lavoratrici per un rinnovamento sociale che non fosse solo mediato dall’istituzionalismo ma anche e soprattutto da una inchiesta seria e motivata sulle cause di un fenomeno ben più grande di un partito che resta fuori dal Parlamento per dieci anni (aspettiamo a mettere l'”oltre”!).
Questo fenomeno è individuabile nella sostituzione della “coscienza per sé” con la “coscienza in sé”. I lavoratori, gli sfruttati in generale hanno dimenticato di essere una classe sociale semplicemente perché non sono più riusciti a riconoscersi tra loro come elementi comuni di una lotta eguale, di un interesse unico: la lotta contro lo sfruttamento capitalistico.
La percezione del vivere sociale è cambiata in questi decenni: l’individualismo egoistico propagandato dal capitale ha prevalso su quell’istintivo autocollocamento dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati nella schiera di chi sapeva di far parte della classe dei salariati (e dei non salariati, forzatamente tali…) contrapposta a quella padronale.
Un moderno linguaggio, elaborato sapientemente dai mediatori culturali di massa attraverso azioni giornalistiche ben mirate e ripetute in perfetto stile di convincimento della verità attraverso il capovolgimento dei concetti, ha concentrato l’attenzione dalle ingiustizie sociali alle ingiustizie “sovrastrutturali”, quelle della politica di palazzo: dalla corruzione singola a quella più estesa, fatta di intrecci tra padroni (chiamati sempre “imprenditori”), borghesia (chiamata sempre “ceto medio” o similmente in altri modi, ma sempre baroccheggianti, con tratti di eleganza occultratrice del vero) e grande finanza internazionale.
Al centro di tutto è stato posto l’elemento dell’onestà come programma politico, invece di dimostrare ancora una volta che si tratta di un necessario tratto distintivo di ogni cittadino che voglia far parte del patto costituzionale, che assuma come morale quella caratteristica e che, pertanto, rifiuti la disonestà strutturale del capitale che è ingiustizia massima perché è sfruttamento impossibile da bonificare, da rendere “buono” per l’appunto, da ammansire e magari da riformare per provare a riunire interessi di sfruttati e sfruttatori allo stesso tempo.
In questa confusione culturale, sociale, politica ed economica s’è inserita la novità di Potere al Popolo!. Una novità che può essere una sorpresa tanto sul piano della rinascita di una rete di rapporti collettivi dati ormai per dispersi nella voragine dell’individualismo citato prima, quanto sul piano più strettamente politico in chiave di rappresentanza attraverso la delega parlamentare.
Spesso sono proprio le imprese giudicate altamente improbabili, quando non impossibili, a trovare ascolto perché rompono ogni schema e ogni parola data, ogni banalità espressa con parole che tutti possono pronunciare da destra a sinistra senza farsi troppo male.
Ricominciare a pensare criticamente, a mettere in discussione piccoli e grandi dogmi della società antisociale capitalistica è un passo importante. Ci consegna l’onere e l’onore di riaprire la strada ad un processo culturale che è l’unica speranza per rimettere insieme i pezzi di una frantumazione della sinistra di classe in diaspora da troppo tempo.
Sì, Potere al Popolo! può essere una sorpresa sia per questa campagna elettorale, sia per ciò che ci attenderà dopo il 4 marzo. Ciò che non ci è consentito è rassegnarci se il risultato dovesse essere sotto le aspettative. Le uniche che dobbiamo avere sono quelle reali, dell’oggi. Ogni immaginazione è danno, è vera utopia.
Lavoriamo su ciò che abbiamo e su ciò che stiamo diventando ogni giorno: studiamo, leggiamo, torniamo ad essere dubbiosi e critici. Semmai non lo siamo stati…
Creiamo la “sorpresa” con entusiasmo e con la passione che ne deriva.
MARCO SFERINI
Io ho provato tutto ciò in queste ultime settimane. Una voglia diffusa di tornare a mostrarsi e dimostrarsi per ciò che siamo: comunisti, anticapitalisti, libertari circondati da liberisti di destra e centrosinistra, finti liberali, fascisti di vecchio e nuovo stampo e, siccome le disgrazie non vengono mai sole, anche da socialdemocratici tornati dall’aldilà del periodo della rottamazione renziana.
L’elemento della passione è generato dall’elemento dell’entusiasmo ed entrambi sono caratteristici di un rinnovamento della politica che si fonda su una genuina adesione a princìpi che parevano dimenticati e che stanno tornando in auge in questa difficilissima campagna elettorale.
Se c’è, appunto, un tratto distintivo della nuova formazione di Potere al Popolo! (perdonerete la mia pignoleria, ma ne scrivo il nome per intero con tanto di punto esclamativo perché anch’esso fa parte del nome ed è riportato nel simbolo, quindi non vedetelo come un segno di punteggiatura ma come parte, appunto, del nome) è quello di aver suscitato un nuovo slancio emotivo, un entusiasmo che ha generato un coinvolgimento che si constata dalle centinaia di assemblee che si sono tenute in tutto il territorio italiano (ed anche all’estero, oltre Manica) e che sono esse stesse la dimostrazione di un interesse che da tempo non si riscontrava, soprattutto tra i giovani, per l’agone politico e, ancora di più, per quella sezione istituzionalista così tanto avversata in questi ultimi lustri.
Viene dunque da domandarsi quale sia il “valore aggiunto”, proprio marxianamente parlando, che Potere al Popolo! ha messo in circolo in una situazione che pareva essere paludosamente immobile, stagnante, priva di sommovimenti di qualunque tipo.
La resistenza di forze politiche come Rifondazione Comunista, PCI, Sinistra Anticapitalista nel mantenersi tali e nel mantenere aperta ancora una prospettiva anticapitalista nel Paese, senza riuscire però a concretizzarla in vasto ampliamento dei consensi alla “Causa”, quella con la Ci maiuscola, è stata e rimane importante e necessaria anche ai fini dell’implementazione di forza organizzativa di Potere al Popolo! stesso.
Però la fase resistenziale non è stata sufficiente nel rimettere in campo una ipotesi terza rispetto al liberismo del centrosinistra e del centrodestra e al riformismo socialdemocratico proposto con Liberi e Uguali.
Serviva un coraggio diverso da quello classico, una nuova iniezione di una emotività che nella nobile storia di Rifondazione Comunista, una storia che esiste, resiste e che deve continuare in tal senso, non si ritrovava più.
E’ anche comprensibile tutto ciò: ragioni anagrafiche unite ad un deterioramento della sinistra di alternativa in questi ultimi decenni hanno portato ad una non – considerazione delle forze comuniste come luogo di sviluppo di una connessione ritrovata tra moderno proletariato, in larga parte incosciente della propria condizione di sfruttamento, sindacato e partiti.
La scissione più grave non è mai stata quella che Rifondazione Comunista ha subìto per tredici volte e con differenti intensità, ma quella che non le ha consentito più di essere percepita quale punto di riferimento dei lavoratori e delle lavoratrici per un rinnovamento sociale che non fosse solo mediato dall’istituzionalismo ma anche e soprattutto da una inchiesta seria e motivata sulle cause di un fenomeno ben più grande di un partito che resta fuori dal Parlamento per dieci anni (aspettiamo a mettere l'”oltre”!).
Questo fenomeno è individuabile nella sostituzione della “coscienza per sé” con la “coscienza in sé”. I lavoratori, gli sfruttati in generale hanno dimenticato di essere una classe sociale semplicemente perché non sono più riusciti a riconoscersi tra loro come elementi comuni di una lotta eguale, di un interesse unico: la lotta contro lo sfruttamento capitalistico.
La percezione del vivere sociale è cambiata in questi decenni: l’individualismo egoistico propagandato dal capitale ha prevalso su quell’istintivo autocollocamento dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati nella schiera di chi sapeva di far parte della classe dei salariati (e dei non salariati, forzatamente tali…) contrapposta a quella padronale.
Un moderno linguaggio, elaborato sapientemente dai mediatori culturali di massa attraverso azioni giornalistiche ben mirate e ripetute in perfetto stile di convincimento della verità attraverso il capovolgimento dei concetti, ha concentrato l’attenzione dalle ingiustizie sociali alle ingiustizie “sovrastrutturali”, quelle della politica di palazzo: dalla corruzione singola a quella più estesa, fatta di intrecci tra padroni (chiamati sempre “imprenditori”), borghesia (chiamata sempre “ceto medio” o similmente in altri modi, ma sempre baroccheggianti, con tratti di eleganza occultratrice del vero) e grande finanza internazionale.
Al centro di tutto è stato posto l’elemento dell’onestà come programma politico, invece di dimostrare ancora una volta che si tratta di un necessario tratto distintivo di ogni cittadino che voglia far parte del patto costituzionale, che assuma come morale quella caratteristica e che, pertanto, rifiuti la disonestà strutturale del capitale che è ingiustizia massima perché è sfruttamento impossibile da bonificare, da rendere “buono” per l’appunto, da ammansire e magari da riformare per provare a riunire interessi di sfruttati e sfruttatori allo stesso tempo.
In questa confusione culturale, sociale, politica ed economica s’è inserita la novità di Potere al Popolo!. Una novità che può essere una sorpresa tanto sul piano della rinascita di una rete di rapporti collettivi dati ormai per dispersi nella voragine dell’individualismo citato prima, quanto sul piano più strettamente politico in chiave di rappresentanza attraverso la delega parlamentare.
Spesso sono proprio le imprese giudicate altamente improbabili, quando non impossibili, a trovare ascolto perché rompono ogni schema e ogni parola data, ogni banalità espressa con parole che tutti possono pronunciare da destra a sinistra senza farsi troppo male.
Ricominciare a pensare criticamente, a mettere in discussione piccoli e grandi dogmi della società antisociale capitalistica è un passo importante. Ci consegna l’onere e l’onore di riaprire la strada ad un processo culturale che è l’unica speranza per rimettere insieme i pezzi di una frantumazione della sinistra di classe in diaspora da troppo tempo.
Sì, Potere al Popolo! può essere una sorpresa sia per questa campagna elettorale, sia per ciò che ci attenderà dopo il 4 marzo. Ciò che non ci è consentito è rassegnarci se il risultato dovesse essere sotto le aspettative. Le uniche che dobbiamo avere sono quelle reali, dell’oggi. Ogni immaginazione è danno, è vera utopia.
Lavoriamo su ciò che abbiamo e su ciò che stiamo diventando ogni giorno: studiamo, leggiamo, torniamo ad essere dubbiosi e critici. Semmai non lo siamo stati…
Creiamo la “sorpresa” con entusiasmo e con la passione che ne deriva.
venerdì 12 gennaio 2018
AMPLIAMENTO CARREFOUR E ARRIVO IKEA?
Ampliamento Carrefour di Paderno D , moria dei piccoli commercianti del territorio ,cosi' oggi giunge la notizia ufficiale ,dell'invio al Comune di Bollate della comunicazione di avvio delle procedure per raddoppiare la struttura già esistente ,poichè la conferenza servizi deve sempre riguardare anche i comuni confinanti .
Oltre all'ingradimento Carrefour Brianza rimane l'ipotesi Ikea che potrebbe aprire ad Arese, dove già esiste il megacentro commerciale.
Interi paesi inghiottiti dalla grande distribuzione , paesi svuotati dai piccoli commercianti , un incubo che a breve investirà realtà che fino a qualche decennio sopravvivevano dignitosamente, un problema irrisolto a cui non si mette mano .
Occorre una progettazione di rilancio al piu' presto, una sorta di piano che si occupi di rivedere la presenza di alcuni esercizi commerciali, importanti per la sopravvivenza di un paese di provincia.
Oltre all'ingradimento Carrefour Brianza rimane l'ipotesi Ikea che potrebbe aprire ad Arese, dove già esiste il megacentro commerciale.
Interi paesi inghiottiti dalla grande distribuzione , paesi svuotati dai piccoli commercianti , un incubo che a breve investirà realtà che fino a qualche decennio sopravvivevano dignitosamente, un problema irrisolto a cui non si mette mano .
Occorre una progettazione di rilancio al piu' presto, una sorta di piano che si occupi di rivedere la presenza di alcuni esercizi commerciali, importanti per la sopravvivenza di un paese di provincia.
POTERE AL POPOLO GIUNGE A PADERNO
Pubblichiamo articolo apparso oggi su Il Notiziario che evidenzia la presenza di Potere al Popolo nel nostro territorio.
martedì 9 gennaio 2018
POTERE AL POPOLO A PADERNO DUGNANO
Domani sera ore 21.00 Sala di Quartiere Calderara -Via Armstrong
Paderno Dugnano accetta la sfida!
45 ASSEMBLEE TERRITORIALI IN 48 ORE! Potere al Popolo è questo: in 45 città diverse, province sparse dal nord al sud Italia, si lavora senza sosta per decidere collettivamente i rappresentanti dei territori che comporranno le liste dei candidati.
Comunque vada - e puntiamo a fare il migliore risultato possibile il 4 marzo - una cosa è certa. La nostra campagna elettorale sarà l'unica, da decenni, ad aver risvegliato la partecipazione attiva di migliaia di persone, portata avanti da passione, apertura di nuove prospettive, radicalità. I protagonisti siamo tutti noi!
Qui l'elenco delle assemblee del 9 e del 10, facciamo vedere a tutti che cosa si sta mettendo in moto!
FOGGIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1796750257291809/
MILANO SUD: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/165389610890743/
RIONERO IN VULTURE: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/993669307465541/
BASSO MANTOVANO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/333168450494341/
VALSUSA (TO): 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/336792173463938/
PORDENONE: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/152101348771263/
CUNEO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1996457920624478/
LAMEZIA TERME: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/141767549872499/
PISA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/176327596447527/
SENIGALLIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/519055861814992/
COLLEGNO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/144098929594444/
SETTIMO T.SE: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/899767863512699/
PISTOIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1562153740541192/
EMPOLI: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/507491002966533/
CASTELFIDARDO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/544536972587967/
TOLENTINO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/877342519094315/
PICENO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1583995595001738/
RAVENNA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1988520084804943/
GORIZIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/166122807487403/
VENEZIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1762742320689343/
SONDRIO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/135127203949900/
GENOVA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1705562946131326/
REGGIO EMILIA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/187253188685328/
BENEVENTO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/420020761759882/
IRPINIA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/137561373578415/
REGGIO CALABRIA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/187253188685328/
FORLI'-FAENZA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1465763086805603/
FIRENZE: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/536828466685101/
MASSA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/391615444618186/
IVREA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/382974265476716/
PINEROLO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1800196233325002/
ANCONA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/141871849847368/
PADERNO DUGNANO (MI): 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/154046018577457/
L'AQUILA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1802980203335678/
ASSISI: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1188352224632742/
MATERA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/155629791748645/
UDINE: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/2008529116087876/
LATINA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/543217436035356/
ALESSANDRIA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/174497559968598/
COMO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1980988342119048/
LUCCA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1902109173137058/
CROTONE: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1559572000795733/
NARDO' (LE): 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/160143121290676/
PRATO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/302942580110019/
ìRIVIERA DEL BRENTA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/181760792570810/
Paderno Dugnano accetta la sfida!
45 ASSEMBLEE TERRITORIALI IN 48 ORE! Potere al Popolo è questo: in 45 città diverse, province sparse dal nord al sud Italia, si lavora senza sosta per decidere collettivamente i rappresentanti dei territori che comporranno le liste dei candidati.
Comunque vada - e puntiamo a fare il migliore risultato possibile il 4 marzo - una cosa è certa. La nostra campagna elettorale sarà l'unica, da decenni, ad aver risvegliato la partecipazione attiva di migliaia di persone, portata avanti da passione, apertura di nuove prospettive, radicalità. I protagonisti siamo tutti noi!
Qui l'elenco delle assemblee del 9 e del 10, facciamo vedere a tutti che cosa si sta mettendo in moto!
FOGGIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1796750257291809/
MILANO SUD: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/165389610890743/
RIONERO IN VULTURE: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/993669307465541/
BASSO MANTOVANO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/333168450494341/
VALSUSA (TO): 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/336792173463938/
PORDENONE: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/152101348771263/
CUNEO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1996457920624478/
LAMEZIA TERME: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/141767549872499/
PISA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/176327596447527/
SENIGALLIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/519055861814992/
COLLEGNO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/144098929594444/
SETTIMO T.SE: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/899767863512699/
PISTOIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1562153740541192/
EMPOLI: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/507491002966533/
CASTELFIDARDO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/544536972587967/
TOLENTINO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/877342519094315/
PICENO: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1583995595001738/
RAVENNA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1988520084804943/
GORIZIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/166122807487403/
VENEZIA: 9 gennaio
https://www.facebook.com/events/1762742320689343/
SONDRIO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/135127203949900/
GENOVA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1705562946131326/
REGGIO EMILIA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/187253188685328/
BENEVENTO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/420020761759882/
IRPINIA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/137561373578415/
REGGIO CALABRIA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/187253188685328/
FORLI'-FAENZA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1465763086805603/
FIRENZE: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/536828466685101/
MASSA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/391615444618186/
IVREA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/382974265476716/
PINEROLO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1800196233325002/
ANCONA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/141871849847368/
PADERNO DUGNANO (MI): 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/154046018577457/
L'AQUILA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1802980203335678/
ASSISI: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1188352224632742/
MATERA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/155629791748645/
UDINE: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/2008529116087876/
LATINA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/543217436035356/
ALESSANDRIA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/174497559968598/
COMO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1980988342119048/
LUCCA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1902109173137058/
CROTONE: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/1559572000795733/
NARDO' (LE): 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/160143121290676/
PRATO: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/302942580110019/
ìRIVIERA DEL BRENTA: 10 gennaio
https://www.facebook.com/events/181760792570810/
Iscriviti a:
Post (Atom)