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sabato 29 dicembre 2018

ANGELO VILLA , PARTIGIANO PRESIDENTE ONORARIO DELL'ANPI DI PADERNO DUGNANO CI HA LASCIATO









Apprendiamo con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Angelo Villa ,Partigiano classe 1924 nome di battaglia "Angelino" Presidente Onorario dell'ANPI padernese.
La perdita di uomini come Angelo, è ancora più dolorosa in questa fase storica  che sta vivendo il nostro paese, il razzismo,  il fascismo riemergente e la violenza quotidiana ci devono trovare ancora più determinati a portare avanti la battaglia che Angelino e tutti i partigiani ci hanno insegnato con il loro sacrificio e con il loro coraggio.
Ciao Angelo che la terra ti sia lieve.

ORA E SEMPRE RESISTENZA


martedì 18 dicembre 2018

Cristian Gligora il nuovo Segretario del Circolo Prc A. Casaletti di Paderno Dugnano









Rifondazione Comunista: 
Cristian Gligora eletto Segretario del Circolo Intercomunale Paderno Dugnano/Cormano/Cusano Milanino/Bresso


Dando seguito alle decisioni Congressuali dello scorso anno, sabato 15 dicembre si è costituito il Circolo Intercomunale di Rifondazione Comunista PadernoDugnano/Cormano/Cusano Milanino/Bresso.
Dopo la discussione politica introdotta dal Segretario Provinciale Matteo Prencipe, è stato eletto con voto unanime il nuovo direttivo e il Segretario Cristian Gligora.

Cristian Gligora, giovane studente lavoratore di 25 anni, avrà il compito di guidare il Partito della Rifondazione Comunista della zona in un momento particolarmente impegnativo. Infatti, Paderno Dugnano, Cormano e Cusano Milanino, saranno interessate a nuove elezioni comunali nel 2019, dove Rifondazione Comunista èimpegnata nella costruzione di liste unitarie di sinistra, alternative ai poli politici esistenti.  Al nuovo segretario gli auguri e complimenti giunti dalla Segreteria Provinciale del Partito.

Paderno Dugnano, Lunedì 17 dicembre 2018



martedì 27 novembre 2018

Paderno Dugnano e il non rispetto dei valori antifascisti della Costituzione




IL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA è venuto a conoscenza della volontà dell'Amministrazione comunale di Paderno Dugnano di intitolare una via della città a Giorgio Almirante.

Occorre ricordare che, il sopracitato personaggio è stato protagonista di una pagina buia della storia del nostro paese, fascista nel corso del ventennio e promotore a capo della continuità di un partito che ha rivendicato per lungo tempo le logiche aberranti di quella ideologia.

Se fosse confermata la notizia, si capirebbe il perchè del respingimento, da parte della maggioranza che governa la città, dell'ordine del giorno sul rispetto dei valori della nostra Costituzione repubblicana e antifascista presentato nel consiglio comunale del 6 novembre scorso, e cioè che siamo di fronte ad una preoccupante fase, nel nostro comune e nel nostro Paese, di attacco alla democrazia da parte delle forze di destra e di centro destra a largo raggio.

Invitiamo pertanto tutte le forze democratiche, presenti e non in consiglio comunale, le associazioni  democratiche a tenere alto il livello di coscienza e di vigilanza democratica affinchè si respingano rigurgiti sempre più frequenti che inneggiano al fascismo in tutte le sue forme, vecchie e nuove.

Il Partito della Rifondazione Comunista Circolo A. Casaletti di Paderno Dugnano.

Paderno Dugnano 26/11/2018

domenica 18 novembre 2018

COMUNICATO STAMPA



Partito della Rifondazione Comunista
Circolo “A. Casaletti” di Paderno Dugnano


Comunicato Stampa


Rifondazione Comunista Paderno Dugnano: Conclusa l’esperienza di Potere al Popolo, avanti per la costruzione di una alternativa di sinistra popolare.

Il Circolo del PRC di Paderno Dugnano, riunitosi il 14 novembre alla presenza del Segretario Provinciale Matteo Prencipe, ha preso atto dell’involuzione che è stata impressa al processo di Potere al Popolo da una parte dei soggetti politici che con noi avevano promosso un anno fa la lista. Si è perseguito l’obiettivo di trasformare quello che doveva essere un movimento politico sociale unitario, in un micro partito caratterizzato da una linea settaria e di autosufficienza. Si conclude quindi per il PRC l’esperienza politica di Potere al Popolo, ma prosegue l’impegno unitario con tutti coloro che vorranno impegnarsi per la costruzione di una sinistra di alternativa ampia e popolare.

Il PRC di Paderno Dugnano, rilancia la costruzione di una alternativa di sinistra popolare nel territorio. Saranno avviate interlocuzioni con le forze politiche/sociali, disponibili a costruire a partire dalle prossime elezioni comunali del 2019 una proposta programmatica alternativa alle destre, al M5S e al centrosinistra. Congiuntamente con i territori di Cormano e Cusano Milanino, il Partito avvierà un percorso organizzativo e politico, rivolto a far crescere le mobilitazioni di opposizione al governo con tutte le forze di sinistra di alternativa disponibili.

Il Circolo PRC “A. Casaletti” di Paderno Dugnano

Paderno Dugnano, 16 novembre 2018

mercoledì 7 novembre 2018

L'Amministrazione comunale padernese respinge l'odg sul rispetto dei valori della Costituzione Repubblicana e Antifascista





Ieri sera al consiglio comunale padernese , la maggioranza ha respinto l’ordine del giorno presentato da tutti i consiglieri di minoranza sul rispetto dei valori della Costituzione repubblicana e antifascista.

Un ordine del giorno che avrebbe dovuto essere votato da tutto il consiglio comunale all’unanimità, visto che i valori della nostra Costituzione e la messa al bando di qualsiasi gruppo/movimento/partito che si richiami al pensiero fascista dovrebbe accomunare tutti i cittadini italiani democratici a prescindere dal partito di appartenenza .


Così non è stato , e l 0dg è stato bocciato senza risparmiare agli attoniti presenti due orribili interventi (consigliere Boatto (Paderno Dugnano cresce ) e Viviani  (Lega) che non meritano nemmeno di essere commentati.

Il vice sindaco Bogani ha messo la ciliegina sulla torta affermando che a Paderno non cè bisogno di votare un ordine del giorno perché la costituzione viene sempre rispettata dall ‘attuale amministrazione comunale.

Qui il video del consiglio comunale

Ci domandiamo allora chi ha dato il permesso a casa pound di occupare il suolo  pubblico padernese con un gazebo nella scorsa campagna elettorale per la raccolta firme?

Il  vicepresidente di casa pound Simone Di Stefano in un intervista fatta a Libero afferma :

"Certo, siamo orgogliosi di rappresentare il fascismo sociale. Il fascismo ha unito l'Italia, ha costruito una patria, ha dato assistenza sociale e diritti ai lavoratori, ha realizzato grandi opere. Nello spirito continuiamo ad essere fascisti “.

Quindi, quale rispetto della Costituzione e dei valori antifascisti ha questa amministrazione comunale?


domenica 4 novembre 2018

4 novembre 2010 Tragedia Eureco





Nel triste anniversario della tragedia dell'Eureco di Paderno Dugnano, ricordiamo i 4 lavoratori morti in quel terribile incendio pubblicando il comunicato stampa del Comitato a sostegno delle Vittime e dei famigliari. 

4 NOVEMBRE 2010
4 novembre 2010 ore 15,30 in una fabbrica di stoccaggio rifiuti pericolosi , l’ Eureco di Paderno Dugnano, scoppia un terribile incendio , 4 lavoratori perdono la vita e altri 4 rimangono feriti. Incendio causato dalla totale inosservanza di misure di sicurezza inoltre l’azienda miscelava in modo fraudolento rifiuti pericolosi.
Il titolare , Giovanni Merlino , riconosciuto colpevole fu condannato a soli 5 anni di reclusione , una pena davvero irrisoria mentre le famiglie delle Vittime e i Lavoratori superstiti sono stati trattati in maniere diverse, infatti solo due lavoratori (direttamente dall’azienda) sono stati risarciti, mentre gli altri lavoratori che erano in forza alla cooperativa TNT, attendono un congruo risarcimento.
Nel frattempo Merlino ha venduto la fabbrica e l’Eureco diventa “Nuova Tecnologia e Ambiente” la quale ottiene da parte della città Metropolitana milanese, tutte le autorizzazioni per le stesse attività di smaltimento rifiuti pericolosi. Il nostro comitato insieme ad associazioni, cittadini e alcune forze politiche, ha messo in campo svariate iniziative contro l’apertura di un nuovo sito con la medesima attività nell’area ex Eureco, una scelta che oltre ad essere irrispettosa nei confronti delle Vittime è irresponsabile, vista l’ubicazione dell’area prospicente al canale Villoresi e alla superstrada Milano Meda.
Nel 2016 l’Amministrazione Comunale Padernese con l’apporto prezioso dell’associazione Medicina Democratica che ha fornito un aiuto tecnico importante , ha fatto ricorso al Tar contro le autorizzazioni di Città Metropolitana.
L’ 8 agosto 2017 la sentenza del Tar dichiara la sospensione delle autorizzazioni, di conseguenza il nuovo impianto di fatto, non potra' iniziare l'attivita' di smaltimento rifiuti.
Sono trascorsi 8 anni da quel tragico giorno, e noi non dimentichiamo Harun Zeqiri , Leonard Shehu, Salvatore Catalano, e Sergio Scapolan , sono Vittime di un processo produttivo malato, ignorante e centrato esclusivamente sul massimo profitto.
Il nostro impegno continua in difesa del diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro , un diritto sempre più messo in pericolo da politiche scellerate liberiste, che tolgono diritti ai lavoratori e che poi nei tribunali assolvono dirigenti e imprenditori responsabili delle morti sul lavoro, e di lavoro, di migliaia di lavoratori nonostante le prove schiaccianti.
Il nostro impegno continuerà anche nel seguire la vicenda della nuova società di smaltimento rifiuti e per quanto possibile continueremo a seguite la situazione degli ex lavoratori.

mercoledì 31 ottobre 2018

Incontro con il sindaco di Riace Mimmo Lucano

 
                                                                   

E' stato emozionante l'incontro ieri sera alla sala Alessi di Palazzo Marino con il sindaco di Riace Mimmo Lucano ed il Comitato delle mamme di Lodi organizzato da Milano in Comune.
La sala era gremita di persone e all'esterno una lunga fila di cittadini era in attesa di poter entrare.
Milano ha portato la solidarietà dei cittadini che ancora credono nei valori dell'umanità e che combatteranno contro questa deriva fascista, di odio ed intolleranza quotidianamente propinata da questo governo fascio/leghista/pentastellato che per nascondere le false promesse fatte in campagna elettorale, non avendo altri argomenti , continua a fare leva sulla paura della gente alimentandone la percezione , una sorta di costruzione di un' industria della paura.
Chi non ha potuto partecipare all'incontro può ascoltare tutti gli interventi nel link qui sotto :

https://www.facebook.com/MilanoInComuneSinistraCostituzione/videos/761444344203337/?__tn__=kCH-R&eid=ARAJm9l8N7ozYkBYqZlF6XPQDiJCT0E4E99z7pobEHASlnmN8sWpkLt2sZOxemeC0tqpu5-AR-NnFDje&hc_ref=ART_lKmZkowfyGwtzGnMVqR6_zNW8NwiZdDVnqu5Tf0YjDA6guCsl0HDpHCIBBrLO3Q&__xts__[0]=68.ARCidHATjKF4yaJx_Ll-bwxtK5Y4ftysQJNxW_61KMWZ4Uk9W0V2elgkvTCz1gOF4Brjzn7INDMlr04URbcjdNRBUa93rQw7huLJJW3Pb-5EVARtjZdPhcs4KwptKy_oSJ6KoRetjirvct17NxT7UgUOqzJPX9hB_aZ2zGj9xeZ3X_YwU_zqFqFQo8AcUEWSXNk6ib15SVvoBAZH_5RMo2zfCVDaB-Hg30f010g

Di seguito il comunicato di Rifondazione Comunista  


RIFONDAZIONE AL SINDACO SALA: PRATICHI LA RESISTENZA E LA DISOBBEDIENZA CIVILE DI MIMMO LUCANO.
L’emozione non è una categoria politica lo sappiamo, ma è stata davvero tanta quella che si respirava ieri sera in Sala Alessi: centinaia di donne e uomini di tutte le età ad ascoltare le esperienze di Domenico Lucano sindaco di Riace, delle mamme di Lodi e di molte e molti altri.
Esperienze di resistenza e disobbedienza civile da Nord a Sud, una ventata di realtà che ci porta fuori dalle nebbie tossiche della propaganda fasciolega cinque stelle. All’incontro, organizzato da "Milano in Comune", la lista di opposizione della sinistra milanese, ha preso parte il sindaco Beppe Sala sceso dal suo ufficio per accogliere il collega di Riace. Sala, dopo la infelice uscita sugli “immigrati africani” dei giorni scorsi ha detto parole importanti: “io avrei fatto le stesse cose che ha fatto Lucano”.
Bene, dopo queste parole Rifondazione Comunista lo sfida a praticare la disobbedienza civile, ad agire con coerenza: disobbedisca sul serio al decreto Sicurezza di Salvini salvaguardando il sistema degli Sprar in materia di accoglienza, conceda la residenza a tutti coloro che vivono sul territorio senza fissa dimora per garantire loro l’accesso ai servizi sociali indispensabili, cosi come avviene a Barcellona e Madrid.
Si schieri in prima persona contro l’apertura del CPR in via Corelli, in procinto di diventare un vero e proprio lager dove il diritto civile e umano non esisterà più. Sala, che in passato ha più volte elogiato il ministro Marco Minniti (quello dei Daspo urbani e degli accordi con la Libia) ha raccolto ieri gli applausi di una platea venuta ad ascoltare un sindaco che ha affermato che "la giustizia è qualcosa di molto più profondo della legalità".
Da oggi dopo le foto per la stampa e le frasi a effetto, la sfida è aperta: Sindaco Sala dismetta le due facce, disobbedisca davvero e sia coerente, ne gioverebbe la città e il paese resistente.
Milano, 31 ottobre 2018

lunedì 29 ottobre 2018

Il documento approvato dal Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista, 28 ottobre 2018



CONTRO COMMISSIONE EUROPEA, BCE E TRATTATI UE
CONTRO IL GOVERNO DI DESTRA
PER UN’ALTERNATIVA POPOLARE E DI SINISTRA
IN ITALIA E IN EUROPA



Lo scontro che si è aperto tra Commissione Europea e governo italiano riproduce su scala più larga quello già in corso con l’opposizione in parlamento. Il dibattito continua a essere polarizzato tra un governo “populista” che non mette in discussione il neoliberismo e chi lo attacca da posizioni di destra economica.
La Commissione Europea boccia la manovra del governo italiano in nome della prosecuzione dell’austerity neoliberista. Si tratta di politiche e diktat che – al contrario della Lega – abbiamo sempre contrastato e che hanno reso il nostro paese più povero e ingiusto.
Rivendichiamo la nostra opposizione ai trattati europei, al fiscal compact e all’insieme di misure attraverso le quali sono state imposte politiche antipopolari e il deficit democratico che caratterizza negativamente l’UE.
Siamo contro scelte e metodi della Commissione Europea e della BCE senza se e senza ma.
Questo non ci induce però a esaltare la manovra di un governo che premia gli evasori con un nuovo condono, diminuisce ancora le imposte sui profitti mentre non dà nulla alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti, fa nuovi e pesanti tagli che vanificano la propaganda sugli investimenti, non si preoccupa in nessun modo di creare nuova occupazione.
Persino il “reddito” diventa una misura che obbliga ad accettare qualsiasi lavoro e che forse si tradurrà in ulteriori ingenti trasferimenti di risorse alle imprese.
Mentre sulle pensioni, in attesa di conoscere il merito effettivo dei provvedimenti ad oggi ignoti, quota 100 non è l’abolizione della Fornero e non dà soluzioni né alle donne, né ai giovani.
Il governo cerca lo scontro con l’UE per accrescere il proprio consenso come presunto difensore della sovranità nazionale e degli interessi popolari. Operazione che risulta favorita dall’ottusità di un’opposizione Pd che invoca la troika e la fedeltà ai vincoli europei confermandosi come la migliore alleata di un governo egemonizzato da un partito di estrema destra.
Come accade su scala globale l’estrema destra si appropria in apparenza della critica alla globalizzazione neoliberista della sinistra radicale e dei movimenti cercando di accreditarsi come forza antisistemica e popolare.
Quanto sia poco credibile e contraddittoria questa operazione lo si constata dal fatto che in continuità con i precedenti governi Lega e M5s di fatto non mettono in discussione la precarizzazione restituendo potere contrattuale a lavoratrici e lavoratori e propongono la flat tax invece della patrimoniale e di una tassazione progressiva.
A livello europeo gli alleati di Salvini – dagli austriaci ai tedeschi – invocano il rigore contro la manovra italiana sulla base della medesima impostazione che caratterizza la Commissione a dimostrazione che non sono i nazionalisti xenofobi la risposta alla crisi dell’UE e del capitalismo neoliberista.
Le contraddizioni della maggioranza non ne riducono la capacità di raccogliere consenso intorno a un discorso che accompagna l’enunciazione della necessità di protezione sociale a un feroce programma razzista, sciovinista e anti-immigrati. E diventa sempre più evidente l’effetto del messaggio del M5S sull’irrilevanza della distinzione tra destra e sinistra o dell’antifascismo nel creare il terreno favorevole alla convergenza dei due elettorati.
In questo quadro emerge la necessità di un’alternativa popolare e di sinistra in Europa e in Italia, unico antidoto efficace contro l’avanzare delle destre e alla prosecuzione delle politiche devastanti sul piano sociale condivise da “socialisti”, popolari e liberali.
COSTRUIRE L’OPPOSIZIONE SOCIALE E POLITICA
Sul piano sociale, dobbiamo lavorare tenacemente per la costruzione di un’opposizione a questo governo. Non sarà per nulla facile perchè questo governo si regge su un mix di xenofobia, razzismo e su una politica sociale intrisa d’interclassismo e di populismo. Si tratta di una formula che sarebbe ingenuo sottovalutare, pensando che questa coalizione di governo imploda per le sue intime contraddizioni. Occorre svelarne l’ambiguità e pericolosità avanzando proposte su cui costruire alleanze ed iniziativa, che il CPN individua prioritariamente in:
-progressività fiscale che alleggerisca il peso del prelievo per le fasce medio basse (di lavoratori sia dipendenti, sia autonomi) e lo accresca nelle fasce di reddito elevato (si veda fra l’altro l’esperienza in corso in Spagna);
- rilancio della proposta di un piano per il lavoro, in connessione con un programma di risanamento ambientale e la sicurezza reso sempre più urgente dai fatti di Genova e prevedendo un rilancio del ruolo pubblico in economia a partire dal Mezzogiorno e della ripubblicizzazione di servizi, infrastrutture e aziende strategiche;
- difesa dello stato sociale, dalla scuola alla sanità, che non sono per nulla sostenuti dalla manovra governativa;
- rilancio della rivendicazione dell’abolizione della legge Fornero, dell’introduzione di un vero reddito minimo garantito, della riduzione dell’orario di lavoro, di abolizione del Jobs Act e reintroduzione dell’articolo 18;
- contrastare le richieste di autonomia regionale rilanciate da governatori leghisti che penalizzano le regioni del meridione e accrescerebbero il già enorme divario tra il nord e il sud del paese;
- richiedere riduzione delle spese militari e una politica di pace e disarmo a partire dalla ratifica del Trattato ONU per la messa al bando delle armi nucleari e dalla presenza nel nostro paese di testate;
-difesa intransigente della democrazia e dei diritti contro ogni provvedimento securitario, sessista, antidemocratico, razzista e autoritario.
 C’è bisogno di una opposizione di natura radicalmente diversa da quella del PD e dell’establishment. Un’opposizione alternativa a chi difende i provvedimenti e le “riforme strutturali” antipopolari dei governi precedenti, il rigore dei conti pubblici e la fedeltà a UE e NATO e così facendo rafforza il consenso popolare verso questo presunto “governo del cambiamento” che cambia poco e a volte pure in peggio.
Ma al tempo stesso non è introiettando le argomentazioni che hanno spostato a destra il senso comune di settori larghissimi del paese che si contrasta la deriva in corso e la saldatura di un blocco sociale dai contenuti reazionari.
Bisogna farlo senza cedimenti sul piano dei principi e dei valori alla disumana agenda politica di Salvini e dei suoi complici pentastellati e alle becere teorizzazioni che attribuiscono alle lotte per i diritti civili o in difesa dei migranti la responsabilità dello sfondamento della Lega tra i ceti popolari.
La mobilitazioni per la Diciotti e in difesa delle ong, a sostegno dell’esperienza di Riace e del compagno Mimmo Lucano o la solidarietà concreta a bambine/i di Lodi e più in generale quelle per e con i migranti sono state finora – insieme al movimento delle donne –le principali e più visibili opposizioni al governo.
Il movimento spontaneo cresciuto intorno alle proiezioni del film dedicato alla tragica storia di Stefano Cucchi dimostra che c’è in questo paese anche tra le giovani generazioni che non si lascia incantare dalla forsennata campagna sicuritaria.
La costruzione di un largo di opposizione ha bisogno del contributo politico, organizzativo e programmatico di Rifondazione, ma anche del suo ruolo di riconnessione dei soggetti. Proprio l’urgente necessità di costruire mobilitazioni di massa impone un atteggiamento teso a superare in avanti ogni settarismo e una frammentazione che persino sul terreno sociale impedisce una positiva cooperazione e ricombinazione tra soggettività differenti come accadde nella stagione del “movimento dei movimenti”. Non vi sono solo occasioni di conflitto diffuse, esiste l’emergere di movimenti anche nuovi con cui dialogare (si pensi alle iniziative e mobilitazioni messe in atto dagli studenti e dalle donne). Esistono non solo organizzazioni politiche ma anche e soprattutto reti, associazioni, movimenti, organizzazioni di massa come l’Anpi, l’Arci e la Cgil, la pluralità dei sindacati di base. Vi sono una pluralità di luoghi e di soggettività con cui bisogna sviluppare interlocuzione, rapporto, confronto, e verificare possibilità di mobilitazioni e iniziative.
POTERE AL POPOLO
Potere al popolo doveva essere uno spazio e una soggettività che alla connessione delle lotte e al conflitto sociale dava la massima centralità unendo sui territori attiviste/i provenienti da storie e organizzazioni diverse. Per questo avevamo deciso di proseguire il percorso dopo le elezioni del 4 marzo.
Abbiamo dolorosamente dovuto prendere atto dell’involuzione che è stata impressa al processo da una parte dei soggetti politici che con noi avevano promosso un anno fa la lista. Si è scientemente perseguito l’obiettivo di trasformare quello che doveva essere un movimento politico sociale unitario in un partito caratterizzato da una linea settaria di autosufficienza. Lo si è fatto attraverso una campagna sotterranea di attacco politico a Rifondazione Comunista e modalità di scontro che rappresentano l’opposto dello sforzo di costruire un contesto di lavoro unitario tra militanti e attiviste/i di diversa provenienza che aveva suscitato entusiasmo in una difficilissima campagna elettorale. Simile attacco è stato rivolto a tutte quelle forze organizzate e a soggetti collettivi o individuali che rivendicavano la necessità di mantenere un processo plurale e una democratizzazione a livello locale e nazionale di PaP. E’ stato un percorso che ha sottoposto il corpo militante del partito a uno sfibramento rilevante che non abbiamo saputo cogliere a sufficienza. Si tratta di una responsabilità che gli organismi dirigenti collegialmente si assumono.
Rifondazione Comunista – nonostante tutte le difficoltà, gli attriti e i limiti emersi nel corso del percorso – ha lavorato con la massima generosità per portare avanti il progetto prefigurato nel manifesto fondativo di costruire “Un movimento di lavoratrici e lavoratori, di giovani, disoccupati e pensionati, di competenze messe al servizio della comunità, di persone impegnate in associazioni, comitati territoriali, esperienze civiche, di attivisti e militanti, che coinvolga partiti, reti e organizzazioni della sinistra sociale e politica, antiliberista e anticapitalista, comunista, socialista, ambientalista, femminista, laica, pacifista, libertaria, meridionalista che in questi anni sono stati all’opposizione e non si sono arresi”.
Questo progetto originario non c’è più. Siamo di fronte a un progetto politico diverso che intende usare la stessa sigla che ha ottenuto visibilità presentandosi alle elezioni politiche anche e soprattutto grazie all’impegno di Rifondazione Comunista.
Il CPN conferma il giudizio espresso nel documento approvato dalla Direzione Nazionale del 13 ottobre riguardo alle forzature antidemocratiche e alle violazioni palesi delle più elementari regole di correttezza che hanno reso impraticabile una già di per sé assurda consultazione su due statuti contrapposti. In qualità di soggetto co-fondatore di Potere al popolo non riconosciamo la legittimità di una consultazione falsata, di uno statuto che è stato bocciato dalla maggioranza degli aderenti che non hanno partecipato al voto, e degli organismi che verranno eletti su questa base.
Giudichiamo positivamente l’appello “Compagne e compagni” per rilanciare un percorso di confronto e attivazione di chi non ha condiviso la deriva di Pap.
Proprio perché non abbiamo abbandonato l’originaria ispirazione di Pap non intendiamo separarci da quanti/e hanno condiviso con noi quell’impegno e ci adopereremo per tenere in vita, in forma autonoma, la rete di relazioni politiche e sociali che in questi mesi si sono consolidate.
Il CPN ritiene quindi che non vi sono le condizioni per proseguire l’impegno politico diretto del nostro partito in quello che si ostinano strumentalmente a chiamare Potere al popolo.
PER UN’ALTERNATIVA DI SINISTRA E POPOLARE
Rifondazione Comunista non abbandona l’idea e il proposito della costruzione di una soggettività unitaria della sinistra anticapitalista e antiliberista in Italia radicata nelle lotte e nelle pratiche sociali. Continueremo a insistere, nel frammentato mondo della sinistra sociale e politica, in questa direzione. Sono evidenti le difficoltà di natura diversa che finora hanno impedito di concretizzare questo obiettivo. Nel corso degli anni abbiamo prodotto probabilmente l’elaborazione più avanzata su questo terreno anche grazie alla nostra internità al GUE e al Partito della Sinistra Europea e al confronto con le esperienze di altri paesi. Abbiamo costruito e partecipiamo a esperienze unitarie a livello nazionale e locale. Manteniamo questo obiettivo strategico ma da tempo indichiamo anche la necessità di una proposta politica che incida sul terreno politico ed elettorale e anche su quello delle mobilitazioni e della costruzione dell’opposizione in termini immediati.
Per fare un’opposizione efficace è indispensabile costruire una proposta politica e programmatica alternativa da rivolgere al paese. E questa proposta non può essere la riproposizione del centrosinistra.
Rilanciamo l’obiettivo di costruire uno schieramento di sinistra e popolare alternativo a tutti i poli esistenti  con le caratteristiche delineate nel documento del CPN del luglio scorso. Lo avevamo chiamato “quarto polo” ma non siamo affezionati alle definizioni quanto alla sostanza.
Nelle prossime elezioni regionali e amministrative – nelle forme proprie di quel tipo di consultazioni in cui contano molto le specificità territoriali – lavoriamo per la costruzione di liste e coalizioni alternative alle destre e al PD.
Il nostro obiettivo è quello di concretizzare alle elezioni europee questa proposta in una lista unitaria in Italia che raccolga tutte le soggettività di sinistra e di movimento che si collocano sul piano della critica radicale dei trattati europei e dell’UE. Con questo approccio Rifondazione Comunista lavora nel Partito della Sinistra Europea e nel GUE e sul piano nazionale.
In questi mesi abbiamo lavorato per concretizzare la proposta politica di costruire uno schieramento della sinistra popolare, civica, di classe, antiliberista, anticapitalista, ambientalista, femminista, civica, autonomo e alternativo rispetto al Pd responsabile, con le sue politiche, dell’avanzamento delle destre nel nostro paese. In questo schieramento e in questa lista unitaria pensiamo che possano e debbano ritrovarsi formazioni politiche come Potere al popolo, Dema, Diem, L’Altra Europa, le “Città in comune”, Pci, Sinistra Anticapitalista, e tutte le soggettività politiche, sociali, culturali e sindacali che sentono l’urgenza di costruire un’alternativa al governo LEGA-M5S e agli altri poli esistenti e ad una prospettiva comune sul piano europeo ed anche nazionale. Giudichiamo positive le posizioni assunte da Sinistra Italiana sulla collocazione nel Gue e nella Sinistra Europea. In questa direzione ci siamo confrontati in questi mesi con Luigi De Magistris e tante soggettività a partire dalla comune convinzione che nel nostro paese c’è bisogno di una proposta di netta rottura sul piano programmatico e del profilo politico quanto capace di essere inclusiva e larga, un progetto che sul piano europeo si collochi in alternativa tanto a nazionalisti e razzisti quanto ai trattati UE e alla governance neoliberista.
Il CPN impegna tutto il partito al massimo impegno nella mobilitazione e partecipazione alle manifestazioni nazionali delle prossime settimane: manifestazione antifascista del 3 novembre a Trieste, manifestazione antirazzista del 10 novembre a Roma, manifestazione del 24 novembre di “non una di meno”.
Il CPM assume relazione e conclusioni del segretario.

domenica 28 ottobre 2018

Da Riace a Lodi Solidarietà e Diritti


Da Riace a Lodi: il nostro può essere il paese della solidarietà e dei diritti.

martedì 30 ottobre 2018  dalle ore 20:00 alle 23:30
alla Sala Alessi (Palazzo Marino) P.zza della Scala
incontro organizzato da : Milano beni in Comune e Costituzione beni in Comune
con:

con
Mimmo Lucano, sindaco di Riace
Piero Basso, CostituzioneBeniComuni
Duccio Facchini, giornalista di Altreconomia
Alberto Guariso, legale di "Uguali doveri", ASGI
Mariela Heredia Fernandez, coordinamento “Uguali doveri”, Lodi
Corrado Mandreoli, segreteria Camera del Lavoro di Milano
Alice Molinari, coordinamento “Uguali doveri”, Lodi
Moni Ovadia, attore e scrittore
Basilio Rizzo, consigliere comunale, "Milano in Comune"
Gianpaolo Rosso, presidente ARCI Como, Como senza frontiere
Michela Sfondrini, coordinamento “Uguali doveri”, Lodi
Antonio Trebeschi, sindaco di Collebeato, coordinamento provinciale SPRAR BS

Aderiscono: Associazione Punto Rosso, Adesso Basta, PRC Federazione di Milano, Cma Comitato Milanese
Acquapubblica, Casa delle donne, Noi siamo chiesa, Sisda, Associazione Non uno di meno, Ass. ADL (Zavidovic)

Assistiamo a politiche, razziste e xenofobe, che, incontrando purtroppo ampio consenso, degradano, umiliano e spaccano la società. A Riace , un sindaco, Mimmo Lucano, ha fatto nascere dal nulla uno straordinario esperimento di integrazione e convivenza di migranti e di cittadini. Un paese è rinato, è vivo di amicizie.
Il ministro Salvini è nemico di questo progetto. Noi , di questo sindaco , siamo invece orgogliosi. Noi siamo dalla parte di quelle numerose realtà che , in varie parti d’ Italia, sono impegnate in creativi progetti di accoglienza e integrazione. 

A Lodi un sindaco discrimina i figli di migranti , negando loro la riduzione dei costi per il servizio di mensa e dello scuolabus. Un atto che non poteva essere tollerato. 

E cosi’ è stato : le mamme si sono autorganizzate per affermare che :” il mio diritto è anche il tuo diritto . E abbiamo eguali doveri .
Luigi Ferrajoli ci insegna che “l’ universalismo dei diritti è il principio costitutivo delle forme e della sostanza della democrazia.” 
Hanno praticato l’ obiettivo lanciando una sottoscrizione e la catena della solidarietà , che ha coinvolto tutta l’Italia, ha raccolto 145 mila euro.
Riace e Lodi segnano il confine tra due modelli di società . La nostra è quella dei sentimenti che generano passione civile, senso di fratellanza e legami sociali.
L'altra, la loro, è quella dei sentimenti rancorosi, della paura, della diffidenza e dell’ostilità. 

Ad un Sindaco democraticamente eletto è vietato dimorare nella sua città, allontanato da ciò che ha dato senso alla sua vita. La sua colpa? Ha applicato la Costituzione che all’art. 3 recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di…razza….”.
Non sempre diritto e giustizia procedono affiancate : l’ esilio di Lucano lo sentiamo ingiusto. 
Quando le leggi sono ingiuste o sono gestite in modo capzioso o contro i valori costituzionali , è legittima anche la disobbedienza civile come è avvenuto nella storia del nostro paese e del mondo 
A Lodi il reciproco rispetto, il valore dell’eguaglianza e della dignità della persona , il concreto sostegno economico è emblematico , ha inciso sulle coscienze ed è parte della storia della nostra civiltà. I drammi dell’ immigrazione sono il banco di prova del nostro essere umanità. Abbiamo buoni esempi. 

Invitiamo tutti a partecipare all' assemblea che si svolgerà a Palazzo Marino Sala Alessi martedì 30 0ttobre .

mercoledì 24 ottobre 2018

Campane a morto per il Servizio Sanitario Nazionale?





Pubblichiamo un importante iniziativa organizzata da Medicina Democratica , Rete per il Diritto alla Salute e 37,2 trasmissione di Radio Popolare, con proposte e osservazione per continuare la battaglia in difesa del servizio Sanitario Nazionale contro la privatizzazione della sanità, battaglia che vede impegnato anche il nostro partito.



Campane a morto per il Servizio Sanitario Nazionale ?
Perché conviene alla nostra salute e alle nostre tasche difendere la sanità pubblica.
Milano sabato 27 ottobre, Palazzo Reale, Piazzetta Reale 14 (MM Duomo)
9,30 -13,00
Saluti: Basilio Rizzo, cons. comunale “Milano in Comune”
Introduzione: Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica e Vittorio Agnoletto co-conduttore “37e2”, la trasmissione sulla salute di radio Popolare
Interventi:
Il diritto alla salute, dalla Costituzione alla realtà quotidiana, prof. Valerio Onida, già giudice e presidente della Corte costituzionale,
Il medico della persona nell’era tecnologica, prof. Giorgio Cosmacini, medico, filosofo, docente Università Vita Salute S. Raffaele, Milano.
I sistemi sanitari pubblici sono più efficaci ed economici: le evidenze, dott. Marco Geddes, Comitato di Bioetica, Regione Toscana, esperto di sanità pubblica.
L’assistenza ai malati cronici: modelli a confronto, prof. Gavino Maciocco, medico, Università di Firenze, direttore di saluteinternazionale.info
14,00 – 18,00
Interventi:
Il diritto alla salute nell’era della globalizzazione, dott. Stefano Vella, medico, direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale, Roma
Le delibere della regione Lombardia: il rischio della distruzione del SSN, dott. Vittorio Agnoletto, medico, docente Università degli Studi di Milano
L’assistenza ai malti cronici e le criticità in ambito ospedaliero dott.ssa Albarosa Raimondi, medico, già direzione sanitaria Policlinico, Milano
Il medico di medicina generale da pilastro del servizio sanitario a suo demolitore? dott. Maurizio Bardi, medico di medicina generale, Medicina Democratica, Milano
Le delibere sui malati cronici della regione Lombardia: i risvolti legali, avv. Francesco Trebeschi, Brescia
Coordina: Fulvio Aurora, Medicina Democratica
INTERVERRA’ IL SINDACO DI MILANO, Giuseppe Sala.