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martedì 19 settembre 2017

TAR BOCCIA LA SOSPENSIVA RICHIESTA DA MEDICINA DEMOCRATICA PER I MALATI CRONICI

Apprendiamo della bocciatura del Tar alla sospensiva sui malati cronici proposta da Medicina Democratica.




COMUNICATO STAMPA: TAR DI MILANO NO ALLA SOSPENSIVA IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO DELLA LOMBARDIA NON HA ACCORDATO LA SOSPENSIVA della delibera regionale 6551 DEL 4/5/2017 SULLA CD CRONICITA’ RICHIESTA DA MEDICINA DEMOCRATICA E, SEPARATAMENTE, DA 4 SINDACATI MEDICI (UMI,SIMET,SNAMI,SMI

Con l’ordinanza n. 01156/2017 in data odierna il TAR ha affermato che l’argomento era troppo complesso per non farne oggetto di una discussione più ampia e articolata (“… la complessità delle questioni non si presta ad essere delibata in sede cautelare”). Ed in effetti la proposta del Presidente del TAR, dott. Ugo Di Benedetto, era quella di stabilire il giorno della discussione di merito, che non avrebbe potuto avvenire prima del mese di marzo 2018. Solo uno dei 5 ricorrenti – il SIMET – si è mostrato contrario, ma è bastato al TAR per decidere di entrare nel merito della sospensiva: la richiesta quindi è stata respinta. (“…non sono stati evidenziati sufficienti elementi in termini di pregiudizio grave ed irreparabile da parte dei ricorrenti”)
IL PROBLEMA RIMANE TUTTO: la decisione regionale di dare una nuova configurazione alla Medicina Generale, in contraddizione con le leggi nazionali e regionali, nonché con il DPCM sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), quindi con la Costituzione, ha visto l’adesione solo del 43% dei medici di medicina generale della Lombardia ed ha costretto la Regione a prorogare i termini della scelta nella speranza di avere un maggior ascolto.
ANCHE I PAZIENTI, PORTATORI DI PATOLOGIE CRONICHE, DOVRANNO SCEGLIERE, MA SI DOVRANNO INFORMARE DA SOLI O DIPENDERANNO DALLE INFORMAZIONI DEL LORO MEDICO.
PUR CON NON ELEVATE POSSIBILITA’, MA CON UNA STORIA QUARANTENNALE, MEDICINA DEMOCRATICA MOLTIPLICHERA’ I SUOI SFORZI PER SPIEGARE AI CITTADINI E AI MEDICI LOMBARDI COME IL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO PEGGIORERA’. LE RISPOSTE CHE VERRANNO FORNITE SARANNO PARZIALI E PIU’ BUROCRATICHE. NON E’ VERO CHE CI SARANNO MENO LISTE DI ATTESA, FORSE CI SARANNO PIU’ ESAMI E PIU’ PRESTAZIONI, MA CERTO MENO SALUTE.
I MEDICI E I CITTADINI – COME AFFERMA IL TAR NELL’ORDINANZA – POSSONO DIRE DI NO ALLA PROPOSTA DELLA REGIONE. E LOTTARE, COME PENSA MD, PERCHE’ RIMANGA E MIGLIORI LA SANITA’ PUBBLICA. 


Milano, 14 settembre 2017
Medicina Democratica – sezione di Milano e Lombardia.

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