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venerdì 31 marzo 2017

FIERA DI PRIMAVERA PRC PRESENTE


Domenica 2 aprile  a Paderno D. come ogni anno l'imponente Fiera di Primavera coinvolgerà tutta la città.
 Fra le tante bancarelle di ogni tipo saremo presenti anche noi (se non piove!) con vin brule' e popcorn. 
Fate un salto a trovarci!!! Ci troverete davanti a Mornati


   Le compagne e i compagni del circolo PRC A. Casaletti

mercoledì 29 marzo 2017

TRE DOMANDE AL MINISTRO POLETTI



Signor Ministro,
ha stanziato sufficienti risorse del suo dicastero per generalizzare le partitelle di calcetto da Agrigento ad Aosta, ma con un particolare investimento nel Sud Italia? Purtroppo non ci pare ed è la sua prima grave mancanza!
Si è preoccupato di regolamentare il calcetto in modo che le squadre siano miste? Socialmente, intendiamo. Capirà che giocare a calcetto insieme a qualche menager è diverso che farlo con gli/le sfigati/e del bar sotto casa!
Se ne deve essere scordato e forse per questo, di nuovo, il figlio del dottore.. fa il dottore e quello dell’operaio sta alla canna del gas.
Si è preoccupato di regolamentare il calcetto in modo che le squadre siano miste?
Dal punto di vista dei sessi, questa volta. Si deve essere scordato anche questo e per le donne c’è effettivamente qualche problema. In poche giocano a calcetto!
Si dovrebbe dimettere, perché la risposta a queste domande è chiaramente negativa.
Però una cosa buona l’ha fatta. Ha chiarito questa solfa del “merito” che ci propinano a reti unificate da qualche decennio. Non era mica vera e lei ha avuto il coraggio di dirlo, finalmente!
p.s.
Se anche si dimette, a calcetto giocherà da Dio. Un altro lavoro lo trova facile facile…


Roberta Fantozzi  PRC 

 

LA SALUTE BENE COMUNE

Imperdibile come sempre Vittorio Agnoletto ,domani sera ci illustrerà la situazione sanitaria attuale sempre piu' votata verso un sistema privatistico piuttosto che sociale. Numerose le rinunce alle cure da parte di  chi non possiede denaro , una situazione incredibile dove a soccombere sono sempre i meno abbienti.
Ricordiamo anche la trasmissione di Vittorio Agnoletto su Radio Popolare del giovedi' mattina  intitolata 37e2 che affronta non solo temi di salute ma anche di disabilità con testimonianze dal vivo.
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo ed interesse della collettività" ma per renderlo inefficace non è stato necessario nemmeno un referendum
Vi aspettiamo domani sera per un confronto che riguarda molto da vicino tutti noi, la salute è un bene comune non un sistema su cui creare profitto!!


martedì 28 marzo 2017

DA APRILE NIENTE PIU' VISITE GINECOLOGICHE NEI CONSULTORI

Pubblichiamo la grave delibera di Regione Lombardia che colpirà tutti i consultori

  Antonello Patta  Segretario Regionale Prc/SE Lombardia ha dichiarato: 

«Con la delibera 6131 La Regione Lombardia aggiorna il tariffario delle prestazioni nei consultori introducendo due novità gravissime.
Viene cancellato per le giovani donne, a partire dal primo di aprile, il diritto di accedere gratuitamente alle visite ginecologiche nei consultori
Negli stessi consultori tutte le visite post interruzione volontaria di gravidanza e post parto non saranno più esenti da ticket.
Dopo il ticket pieno sull’eterologa, l’abnorme diffusione dell’obiezione di coscienza nei confronti dell’interruzione di gravidanza, la chiusura dei consultori pubblici, La giunta del leghista Maroni prosegue nell’attacco ai diritti, alla libera sessualità e alla salute delle donne.
La vocazione sessista e antipopolare del centrodestra lombardo non arretra neanche di fronte alla ripresa del triste fenomeno degli aborti clandestini, specie fra le giovani, rischiosi per le donne e vantaggiosi per strutture che li praticano in condizioni sanitarie spesso poco sicure.
Chiediamo il ripristino immediato dell’accesso libero e gratuito ai consultori per le visite ginecologiche delle giovani donne e per le visite specialistiche dopo l’interruzione volontaria di gravidanza e post parto. Invitiamo tutti a mobilitarsi per la riapertura e il potenziamento dei consultori pubblici tramite il rilancio della loro funzione originaria di promozione del benessere psicofisico delle persone e dello sviluppo di sessualità, affettività e maternità consapevoli anche attraverso la ripresa degli interventi sul territorio».



Milano, 28 Marzo 2017

COMITATO IN DIFESA SCUOLA PUBBLICA -PADERNO D.

Sarà presente il Comitato in difesa della scuola pubblica alla Fiera di Primavera

DOMENICA 2 APRILE IN ZONA MORNATI SAREMO PRESENTI ALLA 37°EDIZIONE DELLA FIERA DI PRIMAVERA.
IL VOLANTINO E'IL NOSTRO INTERVENTO: AIUTACI, PARTECIPA E DISCUTI CON NOI!

SCUOLA PUBBLICA: IL CONTRIBUTO VOLONTARIO NON

E'  OBBLIGATORIO, ORGANIZZATI FAI RISPETTARE I

TUOI DIRITTI!

1 La scuola è pubblica e non può essere sostentata dalle famiglie ma deve

essere finanziata dallo Stato. Se non VUOI o non PUOI pagare contatta IL CSP

PADERNO DUGNANO, fai rispettare i tuoi diritti!

2. Le risorse ottenute possono essere usate esclusivamente per ampliare il POF

e NON per il funzionamento ordinario della scuola. Vogliamo richiedere nella

scuole il BILANCIO PARTECIPATO e difendere i diritti delle famiglie e degli

studenti.

3. I bilanci scolastici SONO per legge trasparenti e devono poter essere

visualizzabili da tutti.

4. Le famiglie DEVONO per legge essere informate sulla detraibilità fiscale del

contributo.

5.L'istruzione pubblica deve essere gratuita secondo l'art.34 della Costituzione.

il 6 gennaio 2017 abbiamo riunito un gruppo di studenti, attivisti sindacali,

utenti della Scuola pubblica, lavoratori della Scuola Pubblica, insegnanti e

famiglie nel primo: COMITATO PADERNESE IN DIFESA DELLA SCUOLA

PUBBLICA.

Noi ci impegnamo per: il ritiro della Riforma Giannini (legge 107/2017, "Buona

Scuola") e le relative deleghe, l'adeguamento dei costi della Refezione

scolastica a prezzi calmierati, il rispetto della Sicurezza delle strutture

scolastiche, la democrazia negli Istituti, contro il precariato e i taglia all'Istruzione.

Sei uno studente, un insegnante o un utente della Scuola: contattaci e

organizzati con noi.
392/0373005, lrbassanetti45@gmail.com


lunedì 27 marzo 2017

LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

I Congressi di un partito sono sempre un momento di grande confronto ed analisi, degno di nota l'intervento  di Silvia Conca giovane compagna del circolo Che Guevara -Cinisello che pubblichiamo volentieri, una bella lezione per tutti, un'attenta versione della nostra società odierna e futura ma soprattutto di cio' che siamo.

Compagni e compagne,
non vi nascondo un certo imbarazzo nell’essere qui oggi come delegata in un congresso che ho
trovato desolante e al quale ho rischiato di non partecipare.
Il senso di desolazione è dovuto alla consapevolezza che i due documenti congressuali non
rappresentano il dibattito reale nel partito. Un dibattito non certo avvincente, dato che è sintomo di
una mancanza di elaborazione autonoma dal capitalismo, ma comunque più vivo e vitale di ciò che
esprimono i due documenti, in larghe parti sovrapponibili.
Quando li ho letti, mi sono sentita presa in giro. Ho passato gli anni migliori della mia vita a lottare
per l’affermazione di un punto di vista femminista nella nostra organizzazione, dileggiata da chi
riteneva il conflitto capitale-lavoro non centrale, ma del tutto esaustivo. Adesso chi era ostile si
dichiara femminista e libertario, perché quello che conta davvero è l’assalto al gruppo dirigente.
Non capisco e non perdono le compagne femministe che si sono prestate a questa operazione, che
noi chiameremmo pinkwashing.
Non dico questo con spirito di polemica congressuale, ma con dolore, perché mi sarebbe piaciuto
affrontare questo congresso a partire dalle posizioni realmente in campo, senza camuffamenti tattici,
confrontandoci e affrontandoci a viso aperto.
Nello scontro intercapitalistico in atto in questo momento i padroni e i loro rappresentanti politici si
combattono senza nascondersi: Trump contro Clinton Brexit contro Remain stanno lì a dimostrarlo.
C’è un capitalismo globalizzato e uno che vuole ripristinare i confini per persone, merci e monete.
C’è un capitalismo politicamente corretto che riduce le diseguaglianze sociali, etniche e di identità
alla loro rappresentazione e alla tutela di diritti formali e c’è un capitalismo populista che divide i
soggetti oppressi per riaffermare il suo dominio. La sinistra di classe è completamente subalterna a
questo dibattito, incapace di proporre un’alternativa autonoma e si riduce a fare il tifo per la
borghesia liberal o quella reazionaria. Questo congresso sarebbe dovuto servire a interrompere
questa follia, questo tifo per l’uno o l’altro nemico, invece è il solito congresso in cui ci ripetiamola
rassicurante analisi sullo scontro tra un neoliberismo in crisi e un fantomatico keynesismo che
dovrebbe contrastarlo, quando a contrastarlo è la reazione più bieca.
Le posizioni reazionarie che dilagano nel nostro stesso partito sono un problema enorme, ma chi
inibisce l’analisi in una fase di cambiamenti epocali non è giustificabile. È dovere dei comunisti e
delle comuniste non rimanere indietro, anticipare le mosse del capitale, progettare il migliore dei
mondi possibili e far sì che la classe lo costruisca.
Non volevo votare, poi ho visto che nei nostri congressi di circolo veniva presentato un
emendamento locale su uno dei temi centrali del nostro tempo, sostanzialmente ignorato dai
documenti: quello della quarta rivoluzione industriale. Questo emendamento incarna lo spirito
propositivo che mi sarebbe piaciuto vedere nell’intero congresso. Invece no, ci dividiamo ancora
sull’unità della sinistra, sul monetarismo, su temi tattici, marginali, obsoleti, politicisti. Riusciamoancora a scontrarci sulla riduzione dell’orario di lavoro contro l’istituzione di forme di reddito e
vice versa, mentre i padroni che hanno in mano i nuovi settori-chiave dell’espansione capitalistica
riescono a fare proposte capaci di coniugare entrambe le cose. Però per noi qualche slogan
rassicurante e qualche presa di posizione consolidata nei decenni e miope rispetto ai cambiamenti
materiali nella produzione è sufficiente a credere di aver fatto il nostro dovere.
Non è così. Il mondo sta cambiando. È già cambiato nel nostro uso quotidiano dei social network,
piattaforme di raccolta di dati a uso e consumo del mercato, nuova forma di estrazione del valore a
cui tutti e tutte ci sottoponiamo volontariamente e gratuitamente. È già cambiato, e lo vediamonella nostra città, attraverso il dilagare di applicazioni che cambiano il consumo, gli stili di vita ma
soprattutto il lavoro. Nel novembre del 2015 alla conferenza dei/delle GC ho provato a partire da
me a porre il problema delle nuove forme di lavoro, slegato dagli orari, pervasivo, non analizzabile
attraverso le categorie decennali a cui siamo abituati né sovrapponibile con un vago concetto di
precarietà: qualche adulto presente ha derubricato la cosa a questione marginale. Lasciamo che le
trasformazioni del mondo del lavoro ci passino sotto gli occhi senza riconoscerle.
Sharing economy, app economy, capitalismo delle piattaforme non rappresentano settori economici
limitati, ma il punto di partenza da cui riverbera il modello generale che si affermerà nei prossimianni. Attraverso l’attuale raccolta di dati, si stanno affinando le tecnologie che porteranno
all’automazione pressoché completa di gran parte dei lavori attraverso l’intelligenza artificiale.
Come ci sembrerà obsoleta tra qualche anno la diatriba tra i tassisti e i driver di Uber, quando
arriverà la Google Car che, senza guidatore e prenotata attraverso un’applicazione spazzerà via il
mestiere di autista e potenzialmente lo stesso settore automobilistico ad uso privato! E cosa accadrà
al settore della logistica, tra i più conflittuali a livello sindacale in Italia, quando nei magazzini di
Amazon, che a Piacenza sono popolati da facchini che letteralmente corrono per l’intero turno di
lavoro, arriverà l’automazione già presente nei magazzini di Seattle?
I compagni e le compagne che si mobilitano per il Milano Pride (troppo pochi in realtà, perché la
questione lgbtq non ha il giusto spazio nel nostro dibattito) si saranno accorti che la manifestazione
è ormai sponsorizzata o vede la presenza di spezzoni aziendali di Google, Twitter, Deliveroo,
Amazon, Microsoft, Car2Go, Cam4, Sap. Per spezzoni aziendali intendo spezzoni di dipendenti che
sfilano sotto le insegne dell’azienda: una vera sofferenza per qualsiasi comunista voglia scendere in
piazza. Questo è sintomo del posizionamento di queste aziende all’interno dello scontro
intercapitalistico in corso nel campo del capitalismo liberal e politicamente corretto. Mark
Zuckerberg, a cui i governi stanno delegando la gestione della censura delle cosiddette bufale, hha
chiare velleità politiche planetarie e un business plan che prevede per i prossimi anni l’obiettivo
finale di sviluppo di tecnologie che sembrano pensate per un uso bellico. La sua capacità di
orientamento delle masse attraverso i big data è inimmaginabile. Va infatti detto che questo modello
economico da un lato atomizza le masse produttive, dall’altro le profila, le divide in categorie, le
indirizza con una comunicazione personalizzata. L’unione di queste due cose rischia di distruggere
la società di massa e di ostacolare fortemente la possibilità di risvegliare la coscienza di classe.
Il nostro compito storico sarà sempre più duro e dobbiamo essere pronti. Rischiamo, infatti, di farci
cogliere alla sprovvista e di non riuscire a gestire le reazioni del proletariato di fronte al nuovo
modello industriale. I comunisti e le comuniste non possono per natura del loro pensiero
considerare l’innovazione tecnologica come un nemico, ma la tentazione sarà forte, dati i
drammatici risvolti occupazionali. Non potremo, però, nemmeno arrenderci all’idea che sia il
capitalismo aliberare il lavoro: non sarà così, la proprietà della tecnologia rischia di essere
estremamente centralizzata, come denunciano gli scienziati che la stanno sviluppando, chiedendo
alla politica di trovare soluzioni inclusive.
Non possiamo esimerci dallo studio di ciò che sta avvenendo: siamo già in ritardo. Mettiamo al
centro del nostro agire politico il futuro, non lasciamo che le nostre evidenti difficoltà inibiscano
questo lavoro. I compagni e le compagne curdi ci stanno insegnando che anche nelle situazioni più
difficili è possibile studiare, elaborare, operare per la costruzione di una nuova civiltà nel segnodell’uguaglianza.

domenica 26 marzo 2017

X CONGRESSO PROVINCIALE PRC- MATTEO PRENCIPE SEGRETARIO

Due giorni di Congresso Provinciale alla Camera del Lavoro di Milano, i delegati dei vari circoli di Milano e provincia si sono confrontati , hanno rinnovato la Segreteria, il Cpf ed hanno provveduto ad eleggere i rappresentanti al Congresso Regionale prossimo ma soprattutto al  Congresso Nazionale che si svolgerà il prossimo fine settimana a Spoleto.
La conclusione del segretario uscente PRC Paolo Ferrero ha completato i lavori di due giornate coronate dalla presenza di svariati ospiti, da Tiziana Pesce figlia di Giovanni medaglia d'oro alla Resistenza, al Presidente Provinciale Anpi di Milano, ai rappresentanti di  numerosi partiti della  sinistra milanese,al consigliere comunale Basilio Rizzo  ,alle  numerose associazioni ed anche alle delegazioni di alcuni paesi come l'Ecuador, la Bolivia, il Venezuela.
Due giornate intense che hanno visto la riconferma del segretario uscente Matteo Prencipe.
Presenti anche le delegate del nostro circolo Giovanna Baracchi e Lorena Tacco che hanno partecipato a tutti i lavori  e che hanno reso possibile una nostra presenza come circolo al Cpf  nella persona proprio di Giovanna Baracchi che sarà delegata al Congresso Regionale prossimo e supplente al Congresso Nazionale di Spoleto.
Un  bel riconoscimento per il nostro circolo grazie al lavoro di tutte le compagne ed i compagni che si sono sempre spesi per il lavoro costante portato avanti sul territorio ,creando una bella sinergia con i circoli confinanti.
Riportiamo uno stralcio della relazione introduttiva del segretario Matteo Prencipe proprio sulla Città Metropolitana, argomentazione a noi particolarmente cara.
"Abbiamo sempre pensato che lo sviluppo programmatorio metropolitano, fosse indispensabile per un'area vasta come quella milanese. Oggi dobbiamo constatare che dopo la liquidazione della Provincia di Milano, preceduto dalla svendita delle autostrade lombarde agli imprenditori privati, che anni di investimenti pubblici sono sull'orlo del precipizio. Il blocco degli investimenti nell'edilizia scolastica, l'assenza di qualsiasi intervento per il trasporto pubblico locale, hanno indebolito alla base il processo di costruzione della Città Metropolitana. Senza strumenti operativi la Città Metropolitana è priva di un intervento efficace proprio nei settori chiave della pianificazione territoriale,delle infrastrutture,della scuola, del lavoro e dell'ambiente.
Anche i 9 Municipi Milanesi nati in  funzione della nascita della Città Metropolitana e per dare autonomia ai municipi stessi,subiscono la crisi dell'ente generando un'autonomia virtuale piu' che fattiva dal Comune di Milano. Siamo di fronte ad uno scandalo vergognoso. La Città Metropolitana è oggi un guscio vuoto non in grado di operare e progettare in  legge iniqua voluta dal governo Renzi ostaggio della vulgata populista, ha distrutto decenni di pianificazione territoriale al servizio del cittadino. La nostra battaglia per un'altra idea di città è tutt'uno con quella per una vera città metropolitana, una battaglia in cui s'intrecciano il tema della democrazia, della riforma delle istituzioni e quindi, della possibilità stessa di attuare politiche alternative alle grandi opere infrastrutturali e al consumo d suolo. Insieme alla rappresentanza plurale di "La città dei comuni" e al Cons. A. Braga in Consiglio Metropolitano, ci poniamo l'obiettivo del ritorno ad una rappresentanza diretta dei cittadini ridando la parola all'espressione popolare del voto per la difesa delle professionalità e lavoro dei dipendenti, per l'assegnazione all'ente dei ruoli operativi previsti e mai assegnati.Diversamente ci pare inevitabile il profilarsi di un riassetto istituzionale che punta ad  assoggettare anche la città di Milano stessa, ai voleri della Regione Lombardia di Maroni."


PARCO NORD RICONOSCIMENTO EUROPEO

Riceviamo dalla compagna Rita Parozzi del circolo di Bresso questo speciale riconoscimento ricevuto dal Consiglio d'Europa in questi giorni.Facendo riferimento anche alle famose vasche di laminazione che ne deturperebbero il patrimonio stesso.
Uno splendido risultato , una zona verde forse non troppo considerata ma che invece ha ricevuto tre menzioni speciali.



venerdì 24 marzo 2017

DALLA RESISTENZA NASCE LA DEMOCRAZIA DIFENDIAMOLA!

Non è bastato quello che abbiamo udito in queste giornate da Pansa su coloro che hanno pagato con la vita per un paese libero, continuano gli attacchi da parte di chi riveste cariche istituzionali anche durante giornate del ricordo come l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Sindaci che non presenziano, una memoria che a tutti i costi vuole essere accantonata da parte di chi non ha mai voluto riconoscerne l'elevato apporto che ha donato ad un Paese dove la democrazia era inesistente.L'appello dell'Anpi continua, un appello rivolto alle forze democratiche che devono farsi carico di una memoria storica passata che deve essere luce di cammino per il presente ed il futuro.
Il nostro posto di circolo PRC A. Casaletti e' ancora una volta accanto all'Anpi ed al suo richiamo affinchè non si abbia mai a dimenticare che dall'antifascismo nasce la democrazia.


“Nel giorno in cui al Cimitero Monumentale i neofascisti hanno celebrato, nonostante la ferma opposizione del Presidente del Municipio 8 e dell’ANPI Provinciale di Milano, la tragica ricorrenza della nascita del fascismo, il consigliere leghista della Zona 8 Stefano Pavesi, nel corso della seduta pubblica,durante la quale il Presidente del Municipio 8 ricordava l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, del 24 marzo 1944, ha usato parole inaccettabili, definendo l’attentato dei gappisti romani in via Rasella come “un vile atto compiuto dai partigiani contro i soldati tedeschi”. Pavesi ha addirittura messo sullo stesso piano l’azione di guerra dei partigiani romani di via Rasella con la feroce rappresaglia nazista culminata con l’uccisione di 335 civili e militari italiani alle Fosse Ardeatine.
E’ inammissibile che un rappresentante delle Istituzioni possa usare parole così gravi e offensive nei confronti delle 335 vittime innocenti trucidate dai nazisti e di coloro che hanno combattuto per la libertà di tutti noi.
Chiediamo alle forze politiche una una ferma presa di posizione.”
Roberto Cenati – Presidente Anpi Provinciale di Milano






giovedì 23 marzo 2017

TIZIANA PESCE SCRIVE A LA7

Tiziana Pesce figlia del partigiano Giovanni Medaglia d'Oro alla resistenza  scrive indignata alla redazione de La7 dopo le dichiarazioni rilasciate da G.Pansa.
Oggi anche l'Anpi  scende in campo e propone a tutti gli antifascisti  di fare altrettanto con lo scritto che proponiamo  assieme alla lettera di Tiziana Pesce


Gentile signora Gruber, nella fase finale della trasmissione Otto e mezzo del 20 marzo su tutt’altro argomento, il signor Paolo Pansa, ospite in studio, dopo essersi ripetutamente esibito in forme di turpiloquio rivolto a destra e a manca (“fessi”, “stupidi”, “non me ne importa un cazzo”), ha testualmente affermato: “Dopo aver pubblicato ‘Il sangue dei vinti’ (…) sono stato per quattro anni bombardato da questa sinistra cogliona (sic!). Non si può parlar male dei partigiani anche se hanno stuprato mettendo le bombe a mano nelle vagine delle ausiliarie fasciste”. È evidente la gravità assoluta di questa affermazione, che delegittima i partigiani dipingendo l’intera Resistenza come un movimento di massacratori ispirati ad un sanguinario e gratuito sadismo. Nulla di strano sulla bocca di Pansa, che non interessa contestare, perché parlano molto di più l’Atlante delle stragi naziste e fasciste suo comportamento agli elettori. Ma meraviglia in particolare il Suo silenzio, considerando che la nostra Repubblica, come Lei insegna, è nata da quella lotta di Resistenza e che quei partigiani sono stati ricevuti a Montecitorio il 16 aprile 2015 dalle massime autorità dello Stato. In tale circostanza la Presidente della Camera, rivolta ai partigiani seduti sui banchi dei parlamentari, affermò: «Oggi, voi partigiani, siete qui non come ospiti ma come padroni di casa».
Per queste ragioni è inaccettabile che in una trasmissione televisiva peraltro così ascoltata si lasci passare un messaggio la cui sostanza è che i carnefici diventano le vittime e le vittime diventano i carnefici.Mi auguro che Lei, gentile signora Gruber, abbia la coerenza di smentire quelle sciagurate parole pronunciate dal signor Pansa per rispetto della verità storica, della natura della Repubblica italiana, del sacrificio di decine di migliaia di partigiani, ed anche – se permette – di tutti i telespettatori.
e gli innumerevoli, e non ancora del tutto censiti, episodi di vero e proprio eroismo di persone comuni che hanno partecipato alla Resistenza in armi o meno, e – fra questi – le vicende di decine di migliaia di militari italiani che scelsero, dopo l’8 settembre, di combattere per la liberazione del Paese, molte volte a prezzo della vita, come per esempio a Cefalonia. Interessa invece prendere atto che tale delegittimazione è avvenuta senza alcun contraddittorio in una trasmissione che si definisce “di approfondimento quotidiano” e senza che Lei, che conduce la trasmissione, abbia letteralmente aperto bocca. Lo stesso vale per Matteo Ricci, sindaco di Pesaro che, presumibilmente,  risponderà del suo comportamento agli elettori. Ma meraviglia in particolare il Suo silenzio, considerando che la nostra Repubblica, come Lei insegna, è nata da quella lotta di Resistenza e che quei partigiani sono stati ricevuti a Montecitorio il 16 aprile 2015 dalle massime autorità dello Stato. In tale circostanza la Presidente della Camera, rivolta ai partigiani seduti sui banchi dei parlamentari, affermò: «Oggi, voi partigiani, siete qui non come ospiti ma come padroni di casa».
Per queste ragioni è inaccettabile che in una trasmissione televisiva peraltro così ascoltata si lasci passare un messaggio la cui sostanza è che i carnefici diventano le vittime e le vittime diventano i carnefici.
Mi auguro che Lei, gentile signora Gruber, abbia la coerenza di smentire quelle sciagurate parole pronunciate dal signor Pansa per rispetto della verità storica, della natura della Repubblica italiana, del sacrificio di decine di migliaia di partigiani, ed anche – se permette – di tutti i telespettatori.

da inviare  a : ufficiostampa@la7.it

Lettera a LA7
Nella trasmissione “otto e mezzo” del 20 marzo l'ospite sig.Pansa ha avuto la baldanza di pronunciare una vergognosa frase per ribadire il suo ennesimo sfregio alla Resistenza.Siamo abituati a leggere nei suoi libri una galleria di truci vicende dove violenza e crudeltà sembrano voler offuscare la lotta partigiana.
Non abbiamo bisogno di questi personaggi cui chinare la testa nel nome di un rovescismo che oltre a delegittimare la Resistenza,come componente fondante della Repubblica,della Costituzione e dei suoi valori, è evidentemente collegato ad un fine commerciale.
Pansa combatte una disperata battaglia ai mulini a vento, raccogliendo, e questo è il problema, spazi di consenso o comunque di acritica simpatia, in una collettività che in gran parte ignora i fatti .Fatti che sono citati nei libri di Pavone, Battaglia, Bocca per citare solo alcuni storici. Come qualcuno ha già scritto Pansa dovrebbe ricordarsi delle stragi fasciste(c'è un atlante che ne conserva la memoria) .La lotta di Liberazione ,chiamata così non a caso, ci liberò dalla dittatura fascista che collaborò con i nazisti pagandone un prezzo altissimo, in un paese ridotto allo stremo delle forze. Ed è vergognoso che in una trasmissione televisiva si possa permettere di lasciar passare un messaggio dove i carnefici diventano vittime.Mi auguro che la signora Gruber, in qualità di titolare della sua trasmissione, abbia la coerenza di smentire quelle sciagurate parole che il signor Pansa ha detto, oltretutto in un contesto che non c'entrava nulla rispetto al tema affrontato quella sera.
Tiziana Pesce
figlia di Giovanni partigiano
Medaglia d'oro della Resistenza

TESTAMENTO BIOLOGICO UNA LIBERA SCELTA

Ieri sera  una delegazione del nostro circolo  ha partecipato alla presentazione del film "La natura delle cose" incontro proposto dalla lista civica Insieme per cambiare che da tempo chiede un registro comunale del testamento biologico ,seguito poi da un momento di riflessione con alcuni terapeuti, la regista e la figlia del protagonista malato di SLA.
Un docufilm angosciante centrato sul dramma del corpo che lentamente abbandona le proprie normali funzioni per raggiungere lo stato di immobilità assoluta. Uno stralcio sul vissuto dell'uomo sedato da immagini alcune volte incomprensibili. Giungono cosi' sensazioni che difficilmente lasciano indifferenti atte a sensibilizzare tematiche a noi care partendo dal rapporto personale che si ha nei confronti della malattia e della fine prossima.
Immagini di una vita che non è piu' vita ma che ognuno di noi puo' interpretare in maniera differente:immergendosi nell'attaccamento alla vita oppure nelle proprie credenze o semplicemente nell'attesa di una morte naturale senza comunque aver la possibilità di scegliere nel terminare la propria esistenza. Una materia a cui non si puo' piu' sfuggire, dal testamento biologico all'eutanasia legale c'è assoluto bisogno di regolamentare e legiferare iniziando dall'attuazione del Registro Comunale del testamento biologico già presente in alcuni comuni italiani dove il dichiarante capace di intendere e volere indica preventivamente i trattamenti medici cui essere o non essere sottoposto nel caso futuro si trovasse nella condizione di incapacità.
La legge sul testamento biologico composto da 5 articoli  fa discutere con i  deputati cattolici(Forza Italia a Lega Nord , Udc e Area Popolare) da una parte ed i deputati promotori(Pd, M5S e Sinistra Italiana )dall'altra.
Fatica di vivere, fatica di morire  è il quotidiano di tanti esseri umani mentre i continui rinvii di una legge sottolineano l'arretratezza di un Paese che dovrebbe garantire a tutti una libera scelta.


mercoledì 22 marzo 2017

IN BICI DICIAMO NO ALLA SOPPRESSIONE LINEE Z225 E Z227


Domenica tutti insieme per una bella pedalata , tutti insieme per dire no alla soppressione di alcune linee di collegamento e mettere in atto la tariffazione integrata.

FRANCIA UNA SINISTRA DI CUI NON SI PARLA

Prendiamo spunto dal commento apparso via fb del compagno Maurizio Acerbo che ha rilevato l'importanza di una sinistra francese con un candidato come Jean Luc Melenchon che ha raggruppato in un comizio circa 130.000 persone. Il solito accanimento dei media contro tutto cio' che colore rosso continua imperterrito anche se oggi esistono altri canali per arrivare alla gente esiste sempre un oscuramento che non ha nulla di democratico.

"Anche se nessuna tv ve lo ha raccontato il candidato della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon ha tenuto un comizio a  Parigi davanti a 130.000 persone. La data scelta non era casuale: 18 marzo, l'anniversario della Comune di Parigi del 1871. Il comizio si è concluso cantando L'Internazionale, cosa normale in Francia anche nei congressi e nella manifestazioni sindacali.
E infatti la piazza solleva il pugno chiuso e la canta come accaduto spesso durante le lotte contro la loi travail nei mesi scorsi.
Il nostro compagno Melenchon è dato nei sondaggi al 10-15%.
L'Internazionale è il più noto canto socialista e comunista, tradotto in tutte le lingue del mondo. Il testo originale francese fu scritto da Eugene Pottier nel giugno 1871 per celebrare la Comune appena soffocata nel sangue col massacro di decine di migliaia di lavoratori parigini. Se non sai da dove vieni non vai da nessuna parte."

In piedi, dannati della terra,
In piedi, forzati della fame!
La ragione tuona nel suo cratere,
È l'eruzione finale.
Del passato facciamo tabula rasa,
Folle, schiavi, in piedi! In piedi!
Il mondo sta cambiando radicalmente,
Non siamo niente, saremo tutto!
È la lotta finale, Uniamoci, e domani (bis)
L'Internazionale sarà il genere umano.
Non ci son supremi salvatori,
Né Dio, né Cesare, né tribuno,Produttori, salviamoci noi stessi,
Decretiamo la salute comune.
Affinché il ladro renda il maltolto
E respiri l'aria della galera
Soffiamo nella forgia, noi stessi
Battiamo il ferro quando è caldo! È la lotta finale, Uniamoci, e domani (bis)
L'Internazionale sarà il genere umano.
Lo stato opprime e la legge imbroglia,
Le tasse dissanguano lo sventurato;
Nessun dovere è imposto al ricco,
Il diritto per i poveri è una parola vuota.
Basta languir nella tutela!
L'uguaglianza chiede altre leggi,
Niente diritti senza doveri, dice,
Uguali, nessun dovere senza diritti!
È la lotta finale, Uniamoci, e domani (bis)
L'Internazionale sarà il genere umano.
Orrendi nella loro apoteosi
I re della miniera e della ferrovia
Mai hanno fatto altra cosa
Che derubare il lavoro.



Nelle casseforti della banda
È stato fuso quel che s'è creato
Decretando che gli si renda
Il popolo non vuole che il dovuto.
È la lotta finale, Uniamoci, e domani (bis)
L'Internazionale sarà il genere umano.
I re ci hanno ubriacato di fumo!
Pace tra noi, guerra ai tiranni!
Applichiamo lo sciopero alle armate,
Cannone puntato in aria e rompiamo i ranghi!
Se si ostinano, questi cannibali
A far di noi degli eroi
Sapranno presto che le nostre pallottole
Son per i nostri generali!
È la lotta finale, Uniamoci, e domani (bis)
L'Internazionale sarà il genere umano.
Operai contadini, noi siamo
Il gran partito dei lavoratori,
La terra non appartiene che agli uomini,
Il fannullone sloggerà!
Quanto si nutrono della nostra carne,
Ma se i corvi e gli avvoltoiUn mattino scompariranno
Il sole brillerà per sempre! È la lotta finale, Uniamoci, e domani (bis)
L'Internazionale sarà il genere umano



REICHLIN E MC GUINNESS PARTIGIANI DEL NOSTRO TEMPO

Gravi lutti colpiscono il mondo della politica italiana ed europea. Due partigiani del nostro tempo come Martin McGuiness e Alfredo Reichlin ci lasciano nel giro di poche ore.
I comunicati di vicinanza e solidarietà da parte del PRC nazionale danno risalto a queste due importanti figure. Come circolo padernese PRC A. Casaletti  aderiamo ai due comunicati

Apprendiamo con immensa tristezza la notizia della morte del compagno Martin Mc Guinness.
Rendiamo omaggio al militante coraggioso, al combattente per la libertà, al dirigente politico che ha saputo costruire un processo di pace e riconciliazione.
Martin Mc Guiness ha dedicato la sua vita alla lotta per un'Irlanda unita, pacifica e socialmente giusta.
Inviamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e ai suoi compagni del Sinn Fein.

 Alfredo Reichlin è stato un protagonista della storia della sinistra e della democrazia italiana.
Apparteneva alla generazione che aveva combattuto nella Resistenza per liberare l'Italia dal nazifascismo e che ci ha lasciato in eredità la Repubblica e la Costituzione.
Con lui perdiamo uno degli ultimi dirigenti del Partito Comunista Italiano, un intellettuale politico formatosi nel solco della lezione di Gramsci e Togliatti che seppe sviluppare in forme originali nel confronto con la realtà delle trasformazioni del capitalismo insieme al compagno e amico Pietro Ingrao.
Reichlin era un dirigente politico che sentiva il dovere di coniugare alla passione della militanza il dovere dello studio, dell'analisi, dell'approfondire, del ragionare.
Il suo era uno stile che rimandava a un'epoca in cui le parole erano importanti, esposte in maniera pacata perchè pensate, frutto di una
riflessione sulla realtà e su come intervenire in essa, non rapidi slogan da consumare in un tweet o in un comunicato stampa.
Negli ultimi anni, la sofferta riflessione di Alfredo Reichlin sullo stato della sinistra, è stata - pur nella differente collocazione politica - in sintonia con la nostra e l'abbiamo sempre seguita con l'attenzione che meritava.
Vogliamo infine ricordarlo con le parole commosse del suo ultimo saluto a Ingrao:
"la politica non può ridursi a mercato, a lotte di potere tra le persone, e alla politica bisogna dare una nuova dimensione anche etica e culturale...come non lasciare gli uomini soli davanti alla potenza inaudita del denaro, questa fu la nostra grande passione".
Ai familiari e agli amici di Alfredo Reichlin le più sincere condoglianze delle compagne e dei compagni di Rifondazione Comunista.
Riposa in pace compagno Reichlin

La segreteria nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

lunedì 20 marzo 2017

X CONGRESSO PROVINCIALE PRC



Fra qualche giorno il X Congresso Provinciale del PRC.

Presente anche il delegato del nostro circolo


TESTAMENTO BIOLOGICO UNA SCELTA IMPORTANTE

Mercoledi' 22 marzo 2017 un appuntamento da non perdere con una proiezione voluta dalla lista civica Insieme per Cambiare.
Sottoscrivere un testamento biologico significa decidere, in un momento in cui si è ancora capaci di intendere e volere, quali trattamenti sanitari si intenderanno accettare o rifiutare nel momento in cui subentrerà un’incapacità mentale.  

Una scelta che molti vorrebbero attuare e che anche nel nostro Comune fa fatica a decollare.


MORIRE PER UNA VITA DIVERSA

La denuncia del PRC di Como oggi ancora per l'ennesima volta evidenzia una situazione sul filo del rasoio. Migranti che tentano di  varcare frontiere chiuse  e che rimangono mutilati , folgorati, uccisi durante questo tentativo. Inaccettabile il silenzio delle amministrazioni , una disumanità continua ed insostenibile.
Abbiamo il dovere di trovare un modo che garantisca a chi cerca rifugio in Europa la massima libertà di movimento tutelandone la sicurezza. E’ impensabile che per cercare di scappare alla morte in Africa si muoia folgorati al confine con la Svizzera.»Così il segretario del Circolo cittadino del Prc/SE Stefano Rognoni commenta il ferimento di un migrante che tentava di passare la frontiera Svizzera.

Proprio ieri la trasmissione di Gramellini su Rai 3 mostrava come molti messicani nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti restassero folgorati o mutilati dal treno sul tetto del quale avrebbero voluto passare la frontiera. 

Le sacrosante polemiche che desta il muro che il Presidente americano Trump intende costruire alla frontiera con il Messico non possono restare vuote parole di condanna per un altro Paese mentre non si interviene per evitare che ciò avvenga qui da noi.


Fabrizio Baggi, nel ricordare l’adesione del Prc alla rete Como Senza Frontiere rilancia la manifestazione del pomeriggio «Per denunciare la situazione sempre più drammatica provocata dalla criminale chiusura delle frontiere al passaggio delle persone, per chiedere ancora una volta che le frontiere vengano aperte e che l’Europa diventi non solo un luogo dove i capitali si muovono senza ostacoli ma anche una terra dove chi fugge da fame e conflitti possa trovare l’opportunità di una vita dignitosa».
 

giovedì 16 marzo 2017

PAURA REFERENDUM

RENZI INGOIA IL ROSPO SU VOUCHER E APPALTI? LA CAMPAGNA CONTINUA. ORA RILANCIARE LOTTA SU TUTTO IL JOBS ACT
La decisione assunta dal PD di varare nel Consiglio dei Ministri di domani un decreto che dovrebbe contenere tanto l’abolizione dei voucher quanto la piena responsabilità solidale del committente negli appalti, dimostra, se confermata dai fatti, che “la lotta paga”!
Naturalmente è necessario continuare la campagna in corso fino alla conversione dei decreti, vigilando affinchè non vi siano colpi di coda durante l’iter parlamentare.
E’ una decisione che non viene assunta perché vi sia una rimessa in discussione delle politiche neoliberiste sul lavoro, ma perché costretti dai referendum promossi dalla CGIL, e dal vero e proprio terrore di un voto popolare che potesse bocciare, dopo la controriforma istituzionale, un altro decisivo tassello delle politiche liberiste, minando la “ripartenza” di Renzi. Diversamente da quanto dice Renzi infatti i voucher sono l’emblema del Jobs Act, perché rappresentano il simbolo della riduzione delle persone che lavorano a merce "usa e getta" che ne è logica di fondo: dalla piena libertà di licenziamento illegittimo a demansionamenti e videosorveglianza, all’acausalità dei contratti a termine.
L’iniziativa deve continuare su tutti questi aspetti, sia pensando a nuove campagne referendarie a partire dai licenziamenti, sia sul terreno della costruzione dei conflitti per un’alternativa complessiva nelle politiche economiche e sociali. Noi ci siamo e crediamo che questo debba essere l’impegno di tutte le forze della sinistra di alternativa.

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea,
Roberta Fantozzi, responsabile nazionale Lavoro di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.

mercoledì 15 marzo 2017

INSULTI E REVISIONISMO ALL'ANPI

 Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato Lombardo Antifascista, un dilagare continuo di episodi che offendono la memoria di chi ha lottato per la nostra libertà.


I manifesti che la LIS ha attacchinato sono l’ennesima disgustosa provocazione di stampo fascista e revisionista.
L’attacco gratuito all’ANPI è solo la punta dell’Iceberg dopo una lunga serie di calunnie e dichiarazioni in pieno clima di revisionismo storico.
Questa volta si tratta della LIS, la sezione giovanile di Forza Nuova, non eccessivamente radicata sul territorio Lombardo fatto salvo nel bresciano dove nostro magrado hanno del seguito.
Il nome sembrerebbe derivare da Terza Posizione (della quale faceva parte anche Roberto Fiore). Fanno campagne per la “scuola statale” ed il loro concetto di istruzione è completamente influenzato dall’ideologia e dai disvalorti fascisti.
Le loro iniziative sono di carattere omofobo, proibizionista e si rifanno al programma di Forza Nuova.
Questi individui hanno prodotto e diffuso dei manifesti dove dichiarano l’ANPI “associazione nazionale pro infoibatori” offendendo la Memoria di migliaia di Eroi della Resistenza che hanno dato la vita per la libertà, per la Democrazia e per la Costituzione.
Nel post che ritrae i manifesti in oggetto, pubblicato sulla loro pagina facebook, non si sono fatti mancare insulti e menzogne contro Sandro Pertini ed Enrico Berlinguer.

Il Comitato Lombardo Antifascista esprime ancora una volta la massima preoccupazione per il dilagarsi del pensiero fascista tra giovani e giovanissimi spesso manipolati dai “camerati” adulti.
Esprimiamo inoltre la nostra solidarietà all’Associazione Nazionale Partigiani caduta vittima di calunnia e diffamazione.
Milano,14 marzo 2017

IL SINDACO DI PANTIGLIATE E L'ASS.NE AMICIZIA ITALIA CUBA

Esistono sindaci e sindaci, alcuni perfetti,alcuni un po' meno, altri "umani" come nel caso di Claudio Veneziano sindaco di Pantigliate un comune in provincia di Milano di circa 6000 abitanti.
Dal 2014 Claudio Veneziano ovvero dalla sua elezione rinuncia a percepire lo stipendio e lo devolve alla città. 
"“Sono sempre stato nullatenente e felice. Ho una pensione da lavoratore dipendente e questa rendita mi permette di sopravvivere".Cosi' anche il vice sindaco ne segue l'esempio rinunciando anch'egli per il bene del piccolo centro.
Si scoprono realtà dove l'umanità riappare, dove chi veste la fascia di primo cittadino lo è veramente apportando aria nuova e pensando seriamente al benessere dei cittadini . Non a caso 
l'Ass.ne di Amicizia Italia Cuba assieme all'amministrazione pantigliatese sarà presente il giorno 24 marzo 2017 a partire dalle ore 19,00 per una splendida iniziativa sul bloqueo, al ricco apericena seguirà l'introduzione ed il benvenuto proprio del sindaco   seguito poi da Gianni Fossati segretario del circolo milanese. Il dibattito concluderà la serata con la partecipazione di Sergio Marinoni presidente dell'Ass.ne ed il Prof. Bosco docente di Economia all'Università Bicocca.




martedì 14 marzo 2017

DISTURBI ALIMENTARI IL DRAMMA SILENZIOSO

Domani la giornata dedicata alla sensibilizzazione dei Disturbi Alimentari, un dramma che colpisce i nostri giovani, la malattia del nostro tempo.
Pubblichiamo lo scritto della compagna Giovanna che vive in prima persona una situazione non facile.

Voglio dedicare questo mio appello a una persona ,alla sua voglia di farcela ,al suo io piu' nascosto che chiede aiuto:mia figlia.
Esistono diari non scritti da famiglie che ogni giorno completano pagine di sofferenze invisibili, drammi che a volte assumono l'aspetto della tragedia solo nel finale,quando la malattia del disturbo alimentare balza per un momento sulle pagine della cronaca per poi scomparire velocemente.
Domani sarà la giornata dedicata alla sensibilizzazione dei disturbi alimentari,qualcosa che si fa sempre fatica a recepire quando si parla di mente, un dramma che colpisce sempre piu' la giovane popolazione e di cui lo Stato non si fa abbastanza carico. Mancano le strutture,mancano i supporti alle famiglie troppo spesso abbandonate a loro stesse, uno Stato che non si occupa delle giovani vite di chi ne è affetto dimostra ancora una volta inefficienza visto che in alcune regioni non esiste nulla a cui potersi rivolgere all'insorgere della malattia.
Il cibo,l'ossessione, il senso di abbandono,l'inadeguatezza,l'esclusione,la depressione,il conflitto con la famiglia d'origine sono solo alcuni aspetti del disturbo alimentare meglio conosciuto come bulimia,anoressia,obesità.
La discesa verso gli inferi, un passo avanti e tre indietro, consiste nel vedere i propri figli sprofondare senza poter concedere ancore di salvezza se non cercando soluzioni attraverso strutture che a volte creano danni anzich miglioramenti.
I canoni della perfezione, la magrezza,la bellezza, sono il frutto di una società che abbandona l'io per gettarsi sulla superficialità,l'abbandono dell'individuo per lasciar posto al solo aspetto esteriore è cio' che conta ed allora la mente divaga, non accetta quel corpo segnato da leggere imperfezioni e lo rigetta facendosi del male. Difficile per un genitore comprendere , i figli hanno tutto, sono coccolati,seguiti, accuditi eppure accade che loro non se ne accorgano:stanno male dentro.
La paura di non essere accettati ,la solitudine di non esser capiti,la paura nell'affrontare gli altri subentra assieme al disagio.
L'epidemia silenziosa prosegue inesorabile,tantissimi solo gli adolescenti che vivono afflitti da questo problema ma è solo con la conoscenza che puo' esser sconfitta, parliamone, rompiamo questa muraglia che ci vuole rinchiusi nelle nostre case, facciamo riemergere la solidarietà umana di cui ancora siamo capaci per aiutare i nostri ragazzi ad uscire da un labirinto pericoloso,accogliamo  le loro richieste, i loro segnali, il loro cuore. Il nostro domani saranno loro domandiamo piu' strutture adeguate per combattere le malattie del nostro tempo affinchè nessuno possa lasciarsi morire di fame che è solo quella fame d'amore che la nostra cecità non è piu' in grado di riconoscere.
Ho condiviso questo scritto in accordo con mia figlia, la nostra sarà una battaglia ancora lunga ma non ci arrenderemo
Giovanna 

lunedì 13 marzo 2017

EURECO UN DRAMMA INFINITO

Oggi il Comitato Vittime Eureco di Paderno Dugnano ha ricevuto una comunicazione da parte della consigliera regionale Silvana Carcano,  esponente del M5S che  da sempre ha dimostrato vicinanza ed interessamento alla tragedia del 4 novembre 2010 .
Silvana Carcano durante l'incontro svoltosi in data odierna con il Prefetto di Milano non solo ha sollecitato  il fabbisogno di maggiori controlli ambientali e di sicurezza in merito all'azienda Eureco ma anche un tavolo di confronto dove sia presente il sindaco della Città Metropolitana Giuseppe Sala ed altri enti come la Regione , l'Arpa ed il Comune.
Una ferita quella dell'Eureco che sanguina ancora, i pochi operai sopravvissuti non sono piu' riusciti ad inserirsi nel tessuto lavorativo della città, alcuni sopravvivono grazie alla Caritas, altri grazie al sostegno di parenti ed amici.
 

"LA STORIA: Il 4 novembre 2010 a Paderno Dugnano (Milano) presso lo stabilimento di lavorazione di rifiuti infiammabili denominato Eureco, da un container di rifiuti speciali pericolosi (setacci molecolari) si è sprigionata una nube di gas che, venuta a contatto con le parti surriscaldate di un muletto a motore, ha provocato una prima fiammata che si è poi diffusa fino al predetto container e che subito dopo si estendeva ad altri materiali infiammabili (solventi e vernici) di cui gli operai stavano effettuando il travaso. Le fiamme hanno avvolto sei uomini cagionando loro gravissime ustioni e provocando a Meshi Ferit, che tentava di soccorrere i colleghi, ustioni alle mani e a Shuli Lulzim, che tentava anch’egli di soccorrere i colleghi, un disturbo psichiatrico post traumatico da stress dal quale è derivata una incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per 78 giorni. In conseguenza delle fiamme morivano Sergio Scapolan, Salvatore Catalano, Harun Zeqiri, Leonard Shehu. Erjon Nezha riportò ustioni di secondo grado profondo, estese al 50% del corpodalla quali è derivato pericolo di vita e incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per 235 giorni. Kasem Xhani ha riportato ustioni di secondo e terzo grado estese al 40% del corpo dalla quali è derivato pericolo di vita e incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per 253 giorni. "

domenica 12 marzo 2017

COMUNITA' CONGOLESE AL CIRCOLO PRC A.CASALETTI

Sabato 11 marzo 2017 una bella giornata di sole, aria primaverile ed il sole africano che splende al circolo PRC A. Casaletti  assieme ai colori della Comunità Congolese padernese hanno reso indimenticabile questo importante momento d'incontro  . Migrazione ed integrazione a fronte di una politica che fa sempre fatica a decollare, le parole non bastano bisogna dar vita ai fatti ed iniziare un percorso di apprendimento ,confronto  e benvenuto  con chi proviene da luoghi diversi ricercando sempre aperture e punti d'incontro comuni.
Il circolo padernese ribadisce l'importanza della presenza congolese nel territorio auspicando ad una migliore integrazione rispetto all'attuale. Conosciamo tutti la tragica situazione che sta vivendo il Congo da diversi anni. Gli ideali e i valori di libertà e democrazia sono i principi basilari per una convivenza pacifica che puo' far rinascere un Paese. Il nostro partito ha sempre difeso questi principi contenuti nella nostra Costituzione sottolineando  che laddove manca la libertà non puo' che esservi l'insorgere della violenza e a questo ci si deve sempre opporre.
Iniziamo dal noi, iniziamo dalla nostra dsponibilità di sana e robusta accoglienza attuando la politica d'integrazione che manca nel nostro territorio collaborando assieme a chi viene da lontano affinchè non sia solo il "fantasma" residente ma l' essere umano vero e proprio , contrastando  quel pensiero razzista che ancora striscia e lede i rapporti fra le comunità presenti.
Un particolare grazie a tutti soprattutto ad Antoine Miantoloka che ha nome della comunità non solo ringraziato ma anche voluto riconoscere quanto sia importante questo riconoscimento ed inizio di collaborazione.
I cittadini del mondo siamo noi, bianchi,neri, gialli uniti con le nostre differenze e credenze da sani principi di uguaglianza e libertà.


La terra è grande c'è posto per tutti.



venerdì 10 marzo 2017

IL PARTIGIANO ANGELO VILLA

Oggi Angelo Villa partigiano della sezione padernese A. Cazzaniga compie 93 anni.
Angelo colui che nei lontani anni '80 ha creato l'Anpi, colui che si è battuto contro i fascisti allora ventenne, proprio sul nostro territorio assieme a tanti altri che non ci sono piu'.
Angelo Villa è un po' la memoria storica di questa città, spesso gli abbiamo fatto domande, lo abbiamo intervistato perchè la sua testimonianza non andasse persa, quella memoria che deve battere nel cuore del futuro è li' nello sguardo di chi ha saputo scegliere la libertà piuttosto che soprusi e violenza. 
Il nostro circolo PRC ricorda il nome di un altro partigiano Antonio Casaletti che mori' qualche giorno dopo la liberazione  ed è con gioia che tutti i compagni e le compagne si uniscono al coro di auguri che oggi è risuonato forte in quel di Paderno.

"Dalla paura nasce il coraggio per ribellarsi ai soprusi e alle violenze"
Angelo Villa Brigata Autonoma San Giusto 

A.Villa sulla sinistra
 

INSIEME DAVVERO

Due mesi sono trascorsi dalle belle assemblee di  Roma e Bologna . Due mesi di iniziative diffuse, che hanno consolidato positive esperienze di lavoro comune, aperto, inclusivo. Liste di cittadinanza e di alternativa, reti associative, comitati, campagne hanno raccolto la sfida della costruzione di un processo nuovo, partecipato, rispettoso delle identità ma non identitario, per dire no alle politiche di austerità e alle politiche liberiste, per riaffermare da sinistra il primato della persona sulla finanza.
Un percorso che si arricchisce giorno dopo giorno di  contenuti, pratiche e conflitti provenienti da ogni parte d’Italia, legati dall’esigenza di  partecipare attivamente alla costruzione dal basso di un progetto e di uno spazio sociale, politico e culturale autonomo ed alternativo al PD e alle sue politiche, al centro-sinistra e alle larghe intese, per darsi e offrire un’opportunità di impegno a quante e quanti  non si riconoscono  nelle scelte dei recenti governi, e di chi chiuso nel palazzo gestisce il potere secondo i propri peculiari interessi e quelli della finanza e del profitto. Un percorso che costruisce il terreno comune di un’azione programmatica e politica tra soggetti diversi, segnando una discontinuità con il passato senza scorciatoie politiciste e valorizzando le diverse esperienze, le donne e gli uomini che vorranno dare il proprio contributo a questo itinerario in comune.Sui territori, nella nostra azione quotidiana come nella recente battaglia referendaria, siamo strenui difensori della Costituzione contro il tentativo di omologazione al pensiero unico di Renzi e dei suoi sodali: abbiamo riaffermato i principi e le finalità della Costituzione, anche e soprattutto per la sua forza evocatrice di giustizia sociale e di lotta alle disuguaglianze. Lo abbiamo fatto nella consapevolezza che tale forza nasceva da un confronto alto tra modelli socio-economici contrapposti e quindi dal riconoscimento profondo della sua valenza sociale. Proprio quello che Renzi in ossequio al modello liberista volevano e vogliono rimuovere. Il nostro impegno quindi deve essere rivolto in prima istanza all’applicazione profonda del progetto costituzionale, impegno che – nel rispetto delle origini della nostra Carta fondamentale – deve essere altrettanto forte nella definizione e nell’attualizzazione di modelli sociali ed economici alternativi a quello che dominante che sta schiacciando la dignità delle persone e dei territori. Ribadiamo la necessità di ribadire il principio della pari dignità delle diverse forme di una politica diffusa e plurale: tutte le soggettività (partiti, associazioni, movimenti, ecc.) contribuiscono con la loro specificità ed il loro ruolo nella costruzione del cambiamento. Questo valore deve trovare concreto riconoscimento nella costruzione di uno spazio plurale e partecipato, senza primati e senza gerarchie.Serve un progetto fortemente partecipato che muova dalle battaglie che quotidianamente portiamo avanti  dentro e fuori le istituzioni nei nostri territori e dalla mobilitazione di associazioni, campagna e movimenti: il superamento del vincolo del patto di stabilità per garantire servizi davvero pubblici, come una capillare e accessibile mobilità collettiva; un progetto per la piena e buona occupazione ripristinando ed estendendo i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, per il carattere pubblico e universale del diritto alla salute, il diritto all’abitare, il riutilizzo e il recupero del patrimonio edilizio. Ancora, un progetto per la messa in sicurezza del territorio con le mille piccole opere necessarie al posto di grandi opere inutili; per il risparmio energetico e le energie rinnovabili nel solco di un rigoroso rispetto dell’ambiente, del paesaggio e della salute umana. Occorre favorire le esperienze di riappropriazione e di uso collettivo degli spazi inutilizzati, preservare il territorio da un uso indiscriminato e predatorio quale quello spesso messo in atto dalle multinazionali. In questa agenda devono comparire come centrali questioni come la difesa del carattere pubblico del sistema dell’istruzione, il rilancio del servizio sanitario nazionale, la tutela dei diritti e l’inclusione dei migranti ed un welfare effettivamente universalistico. Inoltre per dare forza a questa agenda dobbiamo assumere come centrale il tema della riconversione civile dell’economia, attraverso la smilitarizzazione dei territori, la riduzione delle spese militari, la costruzione di politiche di pace anche a livello locale.
Questa è la strada che vogliamo percorrere insieme e senza indugio per proseguire questo lavoro, “proteggendolo” da accelerazioni, condizionamenti o “febbri” elettoralistiche, senza sottovalutare l’impatto che provocherà l’irrompere di una scadenza elettorale nazionale sempre più vicina. Che sia tra pochi mesi o tra un anno, dopo l’esito del referendum del 4 dicembre, la caduta del governo Renzi, la bocciatura della riforma elettorale, il bilancio disastroso dell’applicazione delle più importanti leggi varate in questo mandato, lo scenario europeo e mondiale in vorticoso mutamento, non sfugge a nessuno che si tratterà di un appuntamento cruciale, a cui possiamo giungere con un progetto e un programma ambizioso e che soprattutto abbia una prospettiva oltre la stessa scadenza elettorale.
Raccogliendo l’invito rivolto da molti e molte tra coloro che hanno partecipato alla costruzione di questo nostro percorso, desiderosi/e di dare un orizzonte alla tensione sentimentale oltreché all’urgenza delle ragioni comuni che ci hanno fatto ritrovare insieme, vogliamo condividere l’esperienza e il percorso fatto insieme con tutti e tutte coloro che, come  noi, vorranno mettersi radicalmente in gioco e provare senza tentennamenti a costruire su queste basi programmatiche un percorso unitario. Proviamo a fare un passo avanti, necessario, utile, possibile. Proviamo a farlo coinvolgendo realmente le piccole e grandi realtà che sui territori stanno sperimentando percorsi di reale alternativa alle politiche di austerità confrontiamoci sui contenuti e sulle pratiche di un tragitto condiviso, decidendo insieme le forme, i modi, le regole per costruire aggregazioni credibili, partecipate, democratiche, attrattive.
Abbiamo un appuntamento importante davanti: quello dei referendum sociali promossi dalla CGIL in primavera. Si tratta di una mobilitazione che dobbiamo sostenere con forza e sulla quale, anche a livello locale, promuovere percorsi unitari e di costruzione di alleanze tra sindacato, associazioni, movimenti, liste civiche e di alternativa.
Chiediamo, pertanto, a tutte/i coloro che fin qui hanno condiviso questo nostro percorso, di continuare il cammino cominciando a discutere nel merito, sulle forme della politica e sul modo e le regole con cui concretamente potrebbe avviarsi il percorso unitario che immaginiamo. Pensiamo ad un seminario sulle forme della politica che si terrà il 19 marzo a Roma dalle ore 10:00 alle ore 17:00 presso la Casa Internazionale delle Donne, via delle Lungara 19, che sarà preparato in un primo incontro più ristretto il 5 marzo. 
Facciamolo riportando la discussione e l’elaborazione di questo nostro percorso sui territori, impegnandoci in una discussione articolata e diffusa, appuntando idee, dubbi, riflessioni utili a fare dell’incontro di marzo un momento organizzato e costruito davvero assieme dal basso.
Facciamolo subito, perché il tempo è adesso.
Vi preghiamo di comunicare la partecipazione a politicaincomune@gmail.com
Prime adesioni:
Giorgio Airaudo, Fabio Alberti, Ciccio Auletta consigliere Pisa in comune, Maria Luisa Boccia CRS, Giusto Catania assessore Palermo, Emily Clancy consigliere Coalizione civica Bologna, Barbara Evola assessore Palermo, Stefano Fassina consigliere Sinistra X Roma, Adriano Labbucci consigliere I Municipio Sinistra X Roma, Giulio Marcon, Federico Martelloni consigliere Coalizione Civica Bologna, Sandro Medici,  Gianni Principe, Marco Ravera consigliere La Spezia, Basilio Rizzo Consigliere Milano in comune, Raffaele Tecce, Riziero Zaccagnini sindaco di Tocco da Casauria, Vittorio Agnoletto, Leonardo Becheri consigliere comunale Massa Carrara, Roberto Musacchio, Massimo Rossi Consigliere Comunale a Fermo, Lorenzo Rossi Assessore a Grottammare, Gino Marchitelli consigliere San Giuliano BENE COMUNE,  Antonio del vecchio Capogruppo Consiglio Comune di Silvi, Nando Mainardi, consigliere comunale Fiorenzuola d’Arda, Stefania Tuzi, ricercatrice, Sapienza Università di Roma, Marco Ricci Consigliere Comunale Pisa Una Città in Comune, M. Giulia Torresi consigliere comunale Fermo, Luca Grasselli consigliere L’altra Albinea – sinistra unita, Edmondo Bucchioni Consigliere Comunale La Spezia, Nicola Cavazzuti Consigliere Comunale Massa, Tiziana Nadalutti Pisa, Giampaolo Ghiani, Giacomo Zacconi, Consigliere comunale ad Agugliano, Celeste Ingrao, Enrico Perilli consigliere comune L’Aquila, Massimo Torelli, Giulio di Donato, Tommaso Grassi Firenze Riparte a Sinistra, Giacomo Trombi Firenze Riparte a Sinistra, Antonia Romano l’Altra Trento, Simonetta Ghezzani, Francesco Rubini capogruppo SEL-Ancona Bene Comune, Ferruccio Nobili, Giovanna Seddaiu consigliera II Municipio Roma

 

DDL POVERTA' UNA BELLA PRESA IN GIRO

Ricchi sempre piu' ricchi una forbice che si allarga sempre piu' rispetto a lavoratori e pensionati che fanno ormai fatica a sopravvivere. Governi su governi ancora una volta dimostrano incapacità nel far pagare tasse piu' salate a chi possiede mentre purtroppo avviene il contrario.
 Rifondazione aveva piu' volte proposto una patrimoniale chiaramente sempre bocciata e mai presa in considerazione come il lavorare tutti e lavorare meno.

"Il governo ha deciso di tagliare brutalmente le tasse ai ricchi stranieri che vengano a vivere in Italia. In questo modo ai ricchi basta cambiare paese per non pagare più le tasse dovute. Gli unici che continuano a pagare sono i lavoratori e i pensionati. In questo modo le differenze continueranno a crescere in modo esponenziale: per i poveracci che si vogliono spostare fili spinati, per i ricchi invece regali. Siamo oltre ai privilegi di classe, siamo al razzismo sulla base delle differnze di classe, siamo al medioevo.
Mentre le persone dai redditi più bassi vengono prese in giro, col ddl povertà e ai poveri del mondo viene riservato il filo spinato, ai ricchi il governo regala la flat tax, un altro imbroglio per spiegare che le tasse i ricchi possono pure non pagarle. Si tratta di un provvedimento incostituzionale che sancisce come i ricchi non appartengano allo stesso genere umano dei poveri e che non fa altro che aggravare la crisi complessiva, riducendo la redistribuzione del reddito. Questa misura è proprio il contrario di ciò che serve e cioè la   patrimoniale  sulle grandi ricchezze."

Paolo Ferrero  


 

giovedì 9 marzo 2017

CARREFUORI

Riceviamo da Fabrizio Baggi PRC Como un aggiornamento sulla situazione licenziamenti Carrefour.
Una realtà che riguarda diversi esercizi commerciali anche quello di Paderno Dugnano.
I sindacati che si occupano delle vertenze stanno mettendo in atto alcune iniziative per difendere i posti di lavoro.
Si intitola #Carrefouri, e metà della parola è evidenziata in rosso, a rimarcare il termine "fuori", l'ultima iniziativa che i sindacati Filcams Cgil e Uiltucs stanno porrtando avanti per difendere i posti di lavoro dei 56 dipendenti del punto vendita Carrefour di Borgomanero, posti di lavoro minacciati dall'annunciata chiusura del negozio per Pasqua. Sabato 11 marzo i lavoratori faranno un'assemblea pubblica in piazza Martiri, nel pieno centro cittadino, durante la quale con tutti i dipendenti si continueranno a raccogliere firme (raccolta che ha ormai superato le 500 adesioni) oltre a illustrare alla cittadinanza i motivi di quella che senza troppi giri di parole è definita come "Una chiusura sbagliata". La stessa iniziativa, dalle 10 alle 12 di sabato 11, sarà organizzata ancahe a Trofarello, l'altro punto vendita piemontese per cui i vertici della multinazionale francese hanno annunciato la chiusura.


martedì 7 marzo 2017

A TUTTE LE DONNE






Una strada lunga,tutta in salita, diritti negati, violenze domestiche, violenze verbali, un'emancipazione che ancora oggi fa nel 2017  fatica a decollare .
 L'augurio  è per un 8 marzo di riconquista di diritti e spazi assopiti affinchè l'emarginazione e la violenza siano solo un pallido ricordo.

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio malgrado le tue sante guerre per l’emancipazione. Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore.

A.Merini
Le compagne e i compagni  del circolo PRC A.Casaletti

lunedì 6 marzo 2017

SCIOPERO DELL'OTTO MARZO

Sciopero dell'8 marzo contro la violenza sulle donne.

La Federazione di Milano sostiene lo sciopero generale contro la violenza sulle donne dell'8 marzo e alle diverse iniziative che attraverseranno tale giornata, invitando sia le compagne che i compagni a partecipare, a scioperare e a diffondere informazioni nei luoghi di lavoro.
Lo sciopero è legato tanto alla mobilitazione globale convocata in 40 città del mondo, quanto al percorso italiano di "Non una di meno", che ha organizzato lo scorso 26 novembre il corteo nazionale a Roma e, attraverso due assemblee, ha stilato un Piano Femminista Antiviolenza del quale chiede l'approvazione.
La piattaforma dello sciopero riguarda sia la violenza in senso stretto, chiedendo l'applicazione della Convenzione di Istanbul, ribadendo
l'autonomia dei Centri Antiviolenza e contrastando la loro marginalizzazione da parte delle istituzioni, sia altre forme di violenza: quella economica, data dallo smantellamento del welfare e dalla specificità della condizione femminile nel mondo del lavoro, chiedendo reddito e salario minimo; quella contro l'autodeterminazione, che vede il diritto d'aborto sotto attacco e il dilagare dell'omotransfobia; quella del razzismo istituzionale contro le migranti; quella culturale, che ostacola l'educazione alle differenze nelle scuole e che dà una rappresentazione mediatica sbagliata della violenza sulle donne; quella del sessismo nei movimenti e nelle organizzazioni politiche, che non si interrogano abbastanza sul loro modello gerarchico e escludente.
Lo sciopero non colpirà solo il lavoro produttivo, ma anche quello di cura, così da coinvolgere anche precarie, disoccupate, pensionate, casalinghe e da portare alla luce quel lavoro femminile non riconosciuto, che in quella giornata non verrà svolto.
Il corteo principale partirà alle 18 da piazza Duca d'Aosta e terminerà inPorta Venezia. Tutti e tutte siamo mobilitati per la sua riuscita.
Altrettanto importante è il corteo delle lavoratrici in sciopero e studentesco che partirà da Largo Cairoli alle 9.30.
Le altre iniziative previste sono il presidio contro l'obiezione di coscienza alle 12 al Palazzo della Regione lato via Galvani e la performance delle 100 artiste alle 15 in Galleria (che ha bisogno di presenze per il servizio d'ordine per evitare danni alla Galleria stessa).