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venerdì 10 giugno 2016

MOSTRA FOTOGRAFICA SU MOMBELLO

Proseguono gli incontri dedicati ai giovani artisti padernesi nell'ambito della rassegna "Arte e Lavoro"al circolo A. Casaletti.
Michela Veneziano esporrà nella giornata di domani le foto dell'ex manicomio Mombello dove venivano confinati i "malati di mente". Spesso i pazienti rinchiusi erano soggetti a vere e proprie pratiche che non solo non ne favorivano la guarigione ma bensi' la peggioravano con abusi di violenza continua da parte degli operatori stessi. Molti sopravvissuti a tal proposito hanno raccontato episodi raccapriccianti come la poetessa Alda Merini. 
Nel 1978 grazie alla legge 180 conosciuta con il nome del suo promotore Basaglia queste strutture vennero negli anni a seguire chiuse con il riconoscimento di un'adeguata e migliorativa qualità di vita per coloro che erano stati reclusi da anni.
Secondo Basaglia la psichiatria tradizionale era concentrata solo su basi organiche della malattia trascurando l'origine sociale dei disturbi psichici. 
Dopo 38 anni esatti la critica che viene mossa verso questa legge riguarda la pianificazione successiva che è venuta a mancare, ovvero il supporto del "dopo" assieme all'attuazione di provvedimenti che avrebbero dovuto essere urgenti e che invece hanno fatto  ricadere sulle famiglie l'enorme peso del dover accudire familiari in maniera inadeguata  generando drammatiche situazioni come i suicidi.
Attualmente si parla  di  strutture dedicate all'assistenza psichiatrica presso  le ASLche si occupano di prevenzione,cura,riabilitazione e reinserimento assieme a centri per la salute mentale e ambulatori diurni che si occupano di interventi socio-riabilitativi.
Gli ex manicomi oggi sono abbandonati,alcuni si sono trasformati in parchi ma quelli che rimangono mantengono sempre un'aspetto spettrale come se la sofferenza fosse penetrata nel terreno assieme alle urla di chi in tanti anni ha vissuto l'inferno con  lo sguardo deformato dalla malattia mentale presente in ogni cosa e suppellettile erosa dallo scorrere del tempo.Michela coglie attraverso gli oggetti  tutto questo  regalandoci una sequenza di scatti che ripercorrono il cammino di tanti esseri umani abbandonati e costretti a vivere rinchiusi per anni magari solo per un semplice esaurimento.
"Malinconia ,solitudine e tristezza per far capire che nessuno puo' decidere quando un uomo diventa un non-uomo perchè da vicino nessuno è normale, perchè la normalità non esiste, ognuno ha le proprie catene" cit. Michela V.

Manicomio è parola assai grande
delle oscure voragini del sogno, eppur veniva qualche volta al tempo
filamento di azzurro o una canzone lontana di usignolo o si schiudeva
la tua bocca mordendo nell'azzurro la menzogna feroce della vita . O una mano impietosa di malato
saliva piano sulla tua finestra
sillabando il tuo nome e finalmente
sciolto il numero immondo ritrovavi tutta la serietà della tua vita.
A.Merini




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