Una bella giornata di sole, il mese di novembre ha la capacità di regalare giornate quasi terse ed anche festose come quella che si è svolta ieri 29 novembre 2015 al circolo PRC A. Casaletti di Calderara , dove tanti amici hanno deciso di fare un salto per un saluto, per condividere un caloroso appuntamento musicale, conviviale ed anche culturale.
Momenti dove gli amici, i conoscenti, i rappresentanti politici del territorio provinciale e padernese si sono alternati in saluti e messaggi brevi ma importanti.
Franz Englaro ha presentato subito il suo nuovo lavoro, il cd "Hands up"ricco di influenze rock-punk assieme ad una bella intervista della giornalista Stefania Priolo.
Ospite inatteso Argiris Panagopoulos , braccio destro di Alexis Tsipras che ha sempre portato nel cuore la sinistra padernese poichè alle ultime elezioni si era presentata unita, assieme ad Anna Camposampiero responsabile estero del provinciale PRC di Milano. I saluti dei nostri ospiti son stati tanti da Nadia Rosa sezione PRC di Cinisello B, a Mary sezione PRC Cusano Mil.no, a Gianni Fossati Ass.ne Amicizia Italia - Cuba Circ. Cambiaghi di Milano, a Paola Cattin segretaria circolo PD di Paderno Dugnano, a Massimo Gatti ex consigliere provinciale di Milano che è rimasto al fianco dei padernesi durante la battaglia Rho-Monza, a Fabrizio Cracolici e Laura Tussi Anpi Nova Milanese, al presidente Anpi sez. Paderno D. Gildo Negri per terminare con gli autori Nicola Erba e Roberto Farina.
Momenti musicali con Franz accompagnato da altri musicisti come Federico Monteleone e Bert rispettivamente alla tromba e alla fisarmonica per poi culminare nell'aperitivo e presentazione del libro Il Bandito dell'Isola. Un pubblico rapito ed interessato ha ascoltato l'intervista ed il racconto di Nicola Erba su Ezio Barbieri, sul suo trascorso e sul fatto che sia sopravvissuto ad un passato non facile dal dopoguerra sino ad oggi. Infatti Ezio , 92 anni, residente ormai da anni in Sicilia ci ha salutato via cellulare . Attimi , intensi, ricchi di solidarietà visti anche i temi delicati affrontati con l'autore Roberto Farina che ha anticipato l'uscita di un suo nuovo lavoro dedicato all'artista Costantini per il 17 dicembre.
Ad un anno dal rinnovo ed apertura del circolo il bilancio non puo' che esser positivo dopo i numerosi eventi portati a termine, Rifonda anche tu! uno slogan, un modo di esser presenti attraverso messaggi nuovi , sempre vicini alla gente, sempre rapportati a principi di uguaglianza, umanità e antifascismo che paiono accantonati in una società dove il profitto ha preso il posto dell'umano.
Ultimi post
lunedì 30 novembre 2015
Il messaggio di Mario Petazzini
Pubblichiamo il messaggio di Mario Petazzini segretario del circolo padernese che a causa di un piccolo intervento non ha portuto esser presente alla Festa PRC del 29 novembre 2015
venerdì 27 novembre 2015
MORTI SUL LAVORO UNA STRAGE SCONOSCIUTA
Le morti sul lavoro non fanno notizia, non sono abbastanza interessanti anzi forse risultano sempre un tantino scomode, cosi' a parte il solito trafiletto si tende a dimenticare alla svelta.Forse non tutti sanno che esiste in Italia, a Bologna un'osservatorio sulle morti da lavoro attivo dal 2008
che ha lo scopo di monitorare annualmente quante siano queste morti. Il sito nasce per ricordare i giovani operai della ThyssenKrupp scomparsi tragicamente nella notte del 5-6 dicembre 2007: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodino', Giuseppe Demani.
"Dall’inizio dell’anno sono morti sui luoghi di lavoro 641 lavoratori, con le morti sulle strade e in itinere si superano i 1300 morti complessivi (stima minima). Il 19 novembre del 2014 erano il 6,5% in meno.Nelle statistiche dell'Osservatorio Indipendente di Bologna Il 30,7% dei morti sui luoghi di lavoro ha un'età superiore a 60 anni.Gli stranieri sono stati il 10,3% sul totale. La nazionalità con più vittime tra gli stranieri sono i romeni.
Una strage mai presa in considerazione che ogni anno è in aumento, il profitto prima di tutto a discapito della vita di chi compie il proprio dovere ogni giorno non dovrebbe passare in secondo piano, non si puo' morire "di lavoro" o per "lavoro"!
che ha lo scopo di monitorare annualmente quante siano queste morti. Il sito nasce per ricordare i giovani operai della ThyssenKrupp scomparsi tragicamente nella notte del 5-6 dicembre 2007: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodino', Giuseppe Demani.
"Dall’inizio dell’anno sono morti sui luoghi di lavoro 641 lavoratori, con le morti sulle strade e in itinere si superano i 1300 morti complessivi (stima minima). Il 19 novembre del 2014 erano il 6,5% in meno.Nelle statistiche dell'Osservatorio Indipendente di Bologna Il 30,7% dei morti sui luoghi di lavoro ha un'età superiore a 60 anni.Gli stranieri sono stati il 10,3% sul totale. La nazionalità con più vittime tra gli stranieri sono i romeni.
Lombardia 73
(150) Milano (10), Bergamo (11), Brescia (24), Como (3), Cremona (3),
Lecco (1), Lodi (1), Mantova (2), Monza (2) , Brianza, Pavia (6),
Sondrio (6), Varese (5) . Toscana 66 (140) Firenze (9), Arezzo (8) , Grosseto (11) , Livorno (5), Lucca (4), Massa Carrara (8) , Pisa (7), Pistoia (6) , Siena (2) Prato (5). Veneto 52 (98) Venezia (6), Belluno (2), Padova (6), Rovigo (5), Treviso (6), Verona (9), Vicenza (18). Campania 49 (96 Napoli (12), Avellino (3), Benevento (9), Caserta (7), Salerno (17). Sicilia 45 (87) Palermo (15), Agrigento (4), Caltanissetta (4), Catania (4), Enna , Messina (6), Ragusa (3) , Siracusa (5) , Trapani (5). Lazio 38 (80) Roma (18) Frosinone (6) , Latina (2) , Rieti (2), Viterbo (10) Piemonte 40 (85) Torino (16), Alessandria (5), Asti (2), Biella (3), Cuneo (8), Novara (1) , Verbano-Cusio-Ossola (1) , Vercelli (2). Puglia 38 (75) Bari (19), BAT (4), Brindisi (4), Foggia (4), Lecce (3), Taranto (4) Emilia-Romagna 31
(63 ) Bologna (6) . Forlì-Cesena (2), Ferrara (3) , Modena (6) , Parma
(2), Piacenza (3) , Ravenna (4), Reggio Emilia (3), Rimini (2). Abruzzo 25 (55) L'Aquila (9), Chieti (10), Pescara, Teramo (8). Trentino-Alto Adige 23 (46) Trento (10), Bolzano (13). Marche 19 (40) Ancona (6), Macerata (2), Fermo (3), Pesaro-Urbino (3), Ascoli Piceno (5). Calabria 16 (35) Catanzaro (4), Cosenza (6), Crotone (1), Reggio Calabria (3) , Vibo Valentia (2). Liguria 14 (28) Genova (3), Imperia (2) , La Spezia (6) , Savona (3). Umbria 13 (28) Perugia (10) Terni (3). Molise 12 (23) Campobasso (11), Isernia (1). Sardegna 11 (22) Cagliari (5), Carbonia-Iglesias (1) , Medio Campisano (2), Nuoro , Ogliastra(1), Olbia-Tempio, Oristano (3), Sassari. Friuli-Venezia Giulia 11 (24) Trieste , Gorizia , Pordenone (6) , Udine (4). Basilicata 7 (14) Potenza (4) Matera (3) Valle D’Aosta 2 (3) I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono segnalati a carico delle province.
Questa interessante statistica non è lavoro da poco ed aiuta a comprendere quanto risultino ancora pericolose certe realtà lavorative.Una strage mai presa in considerazione che ogni anno è in aumento, il profitto prima di tutto a discapito della vita di chi compie il proprio dovere ogni giorno non dovrebbe passare in secondo piano, non si puo' morire "di lavoro" o per "lavoro"!
martedì 24 novembre 2015
25 NOVEMBRE TUTTO L'ANNO
25 novembre 2015 giornata mondiale contro la violenza alle donne, ci
siamo quasi e a partire da domani numerose saranno le iniziative che
ricorderanno tante donne che non ci sono piu' dal "posto occupato" alle
scarpette rosse.
Esistono violenze piu' subdole, striscianti ,di cui spesso ci si dimentica o le si cataloga come l'inizio di un percorso tragico, la violenza verbale mina la psiche della vittima piano piano..Insulti continui, colpevolizzazioni davanti anche ad un pubblico piu' esteso divengono maltrattamenti invisibili.
La psichiatria definisce questa violenza come “perversa”, una vera e propria distruzione, molto insidiosa perché indiretta. La persona viene fatta a pezzi, in maniera costante e ripetuta, attraverso gesti e parole di disprezzo, umiliazione e discredito,. L’aggressore scarica sugli altri le proprie frustrazioni umiliando chi ha vicino. Quando la vittima cerca un un dialogo, cerca di capire il perchè di questo atteggiamento, l'aggressore si rifugia spesso nel solito gioco dello "scherzavo" oppure si rifiuta di dialogare . In sintesi la provocazione continua, persistente, quasi uno stile di vita, l’offesa, la denigrazione, il disprezzare, l’umiliare, l’ossessionare, la svalutazione, il privare della privacy, la coercizione, il ricatto, il silenzio, la privazione della libertà, il subissare di responsabilità, la menzogna sono solo alcuni degli aspetti di una violenza che molte donne oggi hanno provato. Ricordiamo che cambiare si deve, si puo'
Esistono violenze piu' subdole, striscianti ,di cui spesso ci si dimentica o le si cataloga come l'inizio di un percorso tragico, la violenza verbale mina la psiche della vittima piano piano..Insulti continui, colpevolizzazioni davanti anche ad un pubblico piu' esteso divengono maltrattamenti invisibili.
La psichiatria definisce questa violenza come “perversa”, una vera e propria distruzione, molto insidiosa perché indiretta. La persona viene fatta a pezzi, in maniera costante e ripetuta, attraverso gesti e parole di disprezzo, umiliazione e discredito,. L’aggressore scarica sugli altri le proprie frustrazioni umiliando chi ha vicino. Quando la vittima cerca un un dialogo, cerca di capire il perchè di questo atteggiamento, l'aggressore si rifugia spesso nel solito gioco dello "scherzavo" oppure si rifiuta di dialogare . In sintesi la provocazione continua, persistente, quasi uno stile di vita, l’offesa, la denigrazione, il disprezzare, l’umiliare, l’ossessionare, la svalutazione, il privare della privacy, la coercizione, il ricatto, il silenzio, la privazione della libertà, il subissare di responsabilità, la menzogna sono solo alcuni degli aspetti di una violenza che molte donne oggi hanno provato. Ricordiamo che cambiare si deve, si puo'
lunedì 23 novembre 2015
838 MEDICI FIRMANO UNA LETTERA PRO-ABORTO
838 medici del mondo si riuniscono , pubblicano e firmano una lettera aperta rivolta ai governi chiedendo la depenalizzazione del crimine-aborto.
In alcuni paesi del mondo l'aborto è vietato e considerato proprio un crimine.
La lettera appello è stata pubblicata da Amnesty International con una campagna chiamata My body my rights cercando di porre fine alla criminalizzazione delle donne che lo hanno praticato.
In alcuni paesi del mondo l'aborto è vietato e considerato proprio un crimine.
La lettera appello è stata pubblicata da Amnesty International con una campagna chiamata My body my rights cercando di porre fine alla criminalizzazione delle donne che lo hanno praticato.
AIEA ALLA PIAZZA SOLIDALE
Sabato 28 novembre 2015 a partire dalle ore 10,00 alla biblioteca Tilane ,l'appuntamento annuale delle associazioni padernesi alla Piazza Solidale vedrà anche la presenza dell'AIEA (Associazione Italiana Esposti Amianto).
Un banchetto dove potersi informare ed aggiornare in materia di amianto, argomento trattato ben poco e che riguarda tutti noi. L'ultimo presidio dell'11 novembre a Roma sotto il Ministero del Lavoro per denunciare ancora una volta il decreto-vergogna sul fondo vittime amianto ha riportato un grande successo. In mattinata un incontro proprio fra il Ministero del Lavoro ed una delegazione composta da rappresentanti sindacali e delle associazioni è riuscita a far convocare un tavolo tecnico che dovrebbe aver luogo fra qualche settimana per discutere sulla crescita dell' attuale assegno di 5.600 euro ai malati e ai deceduti di mesotelioma per cause ambientali e familiari degli ex esposti amianto.
Il Ministero inoltre verificherà con la Direzione dell’Inail, la circolare esplicativa emanata in merito al suddetto beneficio che blocca la possibilità dell’adesione per coloro che sono già deceduti prima dell’entrata in vigore del Decreto Ministeriale, per la definizione di procedure più certe per garantire a tutti i malati e ai loro superstiti, il diritto dell’accesso all’indennizzo prendendo a riferimento il Decreto di Legge che riconosce tale diritto alle persone con diagnosi di mesotelioma o ai loro superstiti, a partire dal 1 gennaio 2015.
Ricordiamo che il picco delle morti per aver inalato fibre di amianto è previsto a partire proprio dal 2015 sino al 2020.
Nessuna città è esente da tutto questo, abbiamo nella stessa Paderno Dugnano luoghi dove parecchi tetti ondulati si stanno sgretolando e la cui pericolosità è nota.
Sarebbe necessario discuterne e trovare soluzioni in breve tempo poichè la situazione non è sicuramente rosea poichè a rischio è' la salute dei cittadini ,
L'Aiea svolge attività di sostegno per le vittime e gli esposti amianto, fa informazione e attività legali: sostenendola si aiuta la lotta contro l'amianto.
L'amianto è un pericolo sempre in agguato non dimentichiamolo!!
Un banchetto dove potersi informare ed aggiornare in materia di amianto, argomento trattato ben poco e che riguarda tutti noi. L'ultimo presidio dell'11 novembre a Roma sotto il Ministero del Lavoro per denunciare ancora una volta il decreto-vergogna sul fondo vittime amianto ha riportato un grande successo. In mattinata un incontro proprio fra il Ministero del Lavoro ed una delegazione composta da rappresentanti sindacali e delle associazioni è riuscita a far convocare un tavolo tecnico che dovrebbe aver luogo fra qualche settimana per discutere sulla crescita dell' attuale assegno di 5.600 euro ai malati e ai deceduti di mesotelioma per cause ambientali e familiari degli ex esposti amianto.
Il Ministero inoltre verificherà con la Direzione dell’Inail, la circolare esplicativa emanata in merito al suddetto beneficio che blocca la possibilità dell’adesione per coloro che sono già deceduti prima dell’entrata in vigore del Decreto Ministeriale, per la definizione di procedure più certe per garantire a tutti i malati e ai loro superstiti, il diritto dell’accesso all’indennizzo prendendo a riferimento il Decreto di Legge che riconosce tale diritto alle persone con diagnosi di mesotelioma o ai loro superstiti, a partire dal 1 gennaio 2015.
Ricordiamo che il picco delle morti per aver inalato fibre di amianto è previsto a partire proprio dal 2015 sino al 2020.
Nessuna città è esente da tutto questo, abbiamo nella stessa Paderno Dugnano luoghi dove parecchi tetti ondulati si stanno sgretolando e la cui pericolosità è nota.
Sarebbe necessario discuterne e trovare soluzioni in breve tempo poichè la situazione non è sicuramente rosea poichè a rischio è' la salute dei cittadini ,
L'Aiea svolge attività di sostegno per le vittime e gli esposti amianto, fa informazione e attività legali: sostenendola si aiuta la lotta contro l'amianto.
L'amianto è un pericolo sempre in agguato non dimentichiamolo!!
venerdì 20 novembre 2015
SINISTRA NORD MILANO C'E'!!!!
Siamo lieti di invitarVi all’evento sul tema “Il lavoro
che Cambia. Come garantire i diritti” che si terrà giovedì 26 novembre alle ore
20:30 presso lo Spazio Arte di Sesto San Giovanni, in via Maestri del Lavoro, n.
1. (Locandina in allegato).
L’evento è una riflessione condivisa sulle nuove e
crescenti difficoltà che il mondo del lavoro affronta in questo periodo e sulle
ripercussioni nelle vite delle lavoratrici e dei lavoratori.
Sinistra Nord Milano, nuovo soggetto che si propone come
luogo di aggregazione e coordinamento delle realtà e delle politiche di Sinistra
dei comuni del territorio, vuole proporre una riflessione sia di dimensione
locale sia di respiro nazionale su un tema che coinvolge trasversalmente
amministrazioni, partiti, associazioni e singoli cittadini.
Speriamo dunque d averVi presenti per contribuire a
questa riflessione comune e poterla condividere nella più ampia misura
possibile.
HANDS UP! ESCE IL PRIMO CD DI FRANZ ENGLARO
Franz Englaro è un artista del nostro territorio padernese ed è in uscita il suo primo CD.
'Se dovessi descrivere in poche parole i temi trattati da Hands Up! direi
che vi troverete ad ascoltare di alienazione urbana,di indifferenza,di lotta
alla droga,bugie e malcostume della cattiva politica, si canta della guerra e
delle ragioni che muovono ogni guerra dalla nascita dell'uomo ad oggi.
Hands Up! e' pieno di ribellione ,anticonformismo e speranza!
Hands Up! e' punk.....e' rock ma piu' che altro e' la mia visione della vita!
mai arrendersi e anche se la vita ti mette spalle al muro c'e' sempre una seconda chance..Hands Up e' il mio modo di urlare il mio dissenso e di dire in musica cio' che ho in testa..
Qualcuno mi ha domandato il perche' di questa foto di copertina ''spalle al muro'',
gli ultimi duri anni che hanno segnato la vita di tanti possono aver messo molti di noi spalle al muro...Hands Up!...non e' una resa ma vuole fotografare quell'attimo di sana follia e di adrenalina che precede il colpo di coda e la riscossa.....quell'attimo dove non hai piu' niente da perdere e metti sul tavolo le tue carte!
Hands Up! Franz Englaro
Hands Up! e' pieno di ribellione ,anticonformismo e speranza!
Hands Up! e' punk.....e' rock ma piu' che altro e' la mia visione della vita!
mai arrendersi e anche se la vita ti mette spalle al muro c'e' sempre una seconda chance..Hands Up e' il mio modo di urlare il mio dissenso e di dire in musica cio' che ho in testa..
Qualcuno mi ha domandato il perche' di questa foto di copertina ''spalle al muro'',
gli ultimi duri anni che hanno segnato la vita di tanti possono aver messo molti di noi spalle al muro...Hands Up!...non e' una resa ma vuole fotografare quell'attimo di sana follia e di adrenalina che precede il colpo di coda e la riscossa.....quell'attimo dove non hai piu' niente da perdere e metti sul tavolo le tue carte!
Hands Up! Franz Englaro
PRESENTAZIONE UFFICIALE
HANDS UP!
Domenica 29 Novembre dalle ore
16.00 presso
Circolo A.Casaletti Rifondazione
Comunista Paderno D.
Via Cardinal Riboldi
208
per info e contatti Fossati
Sound Agency
Franz Englaro englarof@libero.it
giovedì 19 novembre 2015
SCIOPERO DEL 20 NOVEMBRE 2015
Rifondazione Comunista esprime il proprio sostegno allo sciopero
generale del lavoro pubblico promosso da USB per il 20 novembre e a
tutte le mobilitazioni che saranno messe in campo contro la legge di
stabilità e le politiche del governo Renzi. Mentre l'esecutivo favorisce
l’evasione fiscale e continua a destinare una gran quantità di risorse
per le imprese e i più ricchi, continua la distruzione di ogni servizio e
funzione pubblica. I tagli alla sanità pari in due anni a 6,7
miliardi, alle regioni per cui si prevedono nel prossimo triennio 17
miliardi di ulteriori tagli, alle partecipate e agli investimenti,
rendono evidente la volontà di accelerare la distruzione del welfare. Ed
è inaccettabile il nuovo blocco del turn-over che mette in discussione
lo svolgimento di servizi essenziali, come lo è il rifiuto di rinnovare
il contratto dei lavoratori pubblici: non si può chiamare rinnovo la
mancia insultante che il governo mette a disposizione dopo 6 anni di
blocco della contrattazione. I 300 milioni stanziati, che si traducono
in aumenti di 16 centesimi al giorno, sono infatti meno di un dodicesimo
di quello che varrà a regime il taglio dell’Ires, cioè della tassa sui
profitti: un insulto, appunto.
ITALIA INVIA BOMBE IN ARABIA SAUDITA
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, ha dichiarato:
«Ma il governo italiano sostiene i terroristi? In queste settimane sono stati inviati dall'Italia veri carichi di bombe in Arabia Saudita, con l'avallo del governo: si tratta di una cosa inaudita, che viola palesemente le leggi sulle esportazioni delle armi e il buon senso, visto che la dittatura Saudita, oltre a bombardare al di fuori di qualunque legalità internazionale lo Yemen, ha finanziato l'ISIS. Diverse associazioni pacifiste hanno chiesto conto a Renzi di questo traffico di armi - che si somma al fiorente, purtroppo, export di altri armamenti verso paesi in guerra - senza ottenere risposta. E' vergognoso che il governo alimenti il circolo vizioso della guerra in questo modo, facendo affari con l'Arabia Saudita. C'è un modo per fermare i terroristi ed è quello di smettere di esportare bombe e armi».
mercoledì 18 novembre 2015
Parigi 13 novembre 2015
Parigi – 13 novembre 2015
La guerra è giunta nel cuore dell'Europa con una evidenza e drammaticità sconvolgente!
Nell'esprimere un sentimento di solidarietà e partecipazione al dolore delle vittime e dei familiari degli innocenti trucidati, doverosa è la preoccupazione sui destini futuri dell'intera Umanità.
L'attacco di venerdì scorso alla Francia, dopo quello del 7 gennaio a Charlie Hebdo, è la chiara ed evidente dimostrazione di una escalation di quella guerra che è in corso da ormai alcuni decenni.
Sostanzialmente il mondo moderno, nonostante le dichiarazioni, non si è mai liberato dalle guerre, semplicemente perché esse fanno parte di una strategia messa in atto, col susseguirsi degli anni, dal colonialismo, dall'imperialismo ed dal capitalismo considerandolo come uno strumento per occupare territori, dominare le popolazioni politicamente ed economicamente, riducendo diritti e dignità e per ottenere spropositati guadagni e profitti sopra chi le guerre le subisce e ne è vittima.
Episodi come quello di Parigi ci toccano molto da vicino, per questo sentiamo ancor più la loro tragicità e disumanità, ma questo dramma va inserito in un mosaico di soprusi che il mondo occidentale (cosiddetto sviluppato) ha costantemente messo in atto coadiuvato da una informazione/disinformazione mediatica collusa o insipiente.
Con la scusa di “esportare la democrazia”, mostrando una fialetta finta in TV abbiamo scatenato la guerra “madre” di questi disastri.
Da qui, quanti morti innocenti? Quanti bambini non hanno potuto avere un futuro? Quanti “crimini contro l'umanità”? Quanti “crimini di guerra”? Quanti “eccidi”? Quanti “massacri”?
Ma tragedie non vengono mai sole: il mancato rispetto dei “Diritti umani” è l’altra faccia della
prepotenza della prevaricazione Occidentale che si manifesta con l’occupazione di territori dedicati alla monocultura, come il furto delle materie prime che costringono le popolazioni del SUD all'emigrazione massiccia.
Quanti morti innocenti ha provocato la ritorsione dell'aviazione francese?
Il primo provvedimento di Hollande è stata la chiusura delle frontiere per le persone.
Ma quando mai avverrà il divieto di esportazione delle ARMI?
A chi giova questa situazione, chi ci guadagna?
Quanti “sorrisi” per i grandi affari che faranno con il commercio delle armi!
A chi si domanda come risolvere questo dramma, rispondiamo con una scelta culturale controcorrente:
• più rispetto e comprensione dell'altro, più solidarietà e attenzione alle necessità del
prossimo. ed una scelta politica precisa:
• un mondo diverso con al centro la PERSONA ed i suoi DIRITTI, meno disuguaglianze e
disparità, meno oppressione dei popoli e dei territori.
In conclusione l’unico modo per disinnescare questa situazione, riteniamo sia:
• blocco del commercio delle armi e dell’acquisto del petrolio sporco di sangue.
• riduzione degli investimenti in armi (magari indirizzandoli alla crescita dei paesi poveri),
• controllo dei movimenti finanziari dei regimi dittatoriali
• impedire il finanziamento dei gruppi criminali
In un motto: “Promuoviamo la PACE e non la guerra!”
Partito della Rifondazione Comunista – Circolo “Antonio Casaletti” - 18 novembre 2015
martedì 17 novembre 2015
BERTOLD BRECHT E LA GUERRA
Bertolt Brecht Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
Generale, il tuo carro armato è una macchina potente spiana un bosco e sfracella cento uomini. Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente. Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante. Ma ha un difetto: ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare.
Generale, il tuo carro armato è una macchina potente spiana un bosco e sfracella cento uomini. Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente. Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante. Ma ha un difetto: ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare.
PACE NON EQUIVALE A UTOPIA
Gli ultimi tragici avvenimenti portano a commenti ed azioni dettati dalla paura , violenza chiama sempre violenza oggi come oggi la storia dovrebbe insegnare che il mantenimento della pace pur duro che sia puo' essere comunque possibile.
Fra le tanti voci che si sono alzate chi contro , chi pro- intervento Vittorio Agnoletto regala come sempre una grande lezione si stupefacente umanità e lucida interpretazione di alcuni episodi.
Lo riproponiamo poichè crediamo sia importante e perchè no anche un grande esempio da seguire.
Fra le tanti voci che si sono alzate chi contro , chi pro- intervento Vittorio Agnoletto regala come sempre una grande lezione si stupefacente umanità e lucida interpretazione di alcuni episodi.
Lo riproponiamo poichè crediamo sia importante e perchè no anche un grande esempio da seguire.
“Siamo in guerra”
hanno titolato molti media, mostrando grande stupore; un annuncio che
sembra annunciare una realtà a noi profondamente lontana. Ma se
riusciamo a prenderci qualche minuto di riflessione, ci rendiamo conto
di quanto quei titoli alla fine non comunichino altro che un dato di
fatto, qualcosa che ormai da anni è oggettivamente una realtà.
La Francia, ma anche
molti altri Paesi europei, sono in guerra ormai da anni, da quando hanno
partecipato alle guerre in Afghanistan, in Iraq, in Libia, in Siria,
in Mali …… senza per altro aver mai formalmente dichiarato lo stato di
guerra. Non sono videogiochi, sono guerre a tutti gli effetti, fatte
con soldati, con armi di ogni genere, con bombe e droni che bombardano e
uccidono. Come tutti i conflitti moderni il maggior numero di vittime
sono tra i civili, tra persone innocenti che erano sedute a banchetti
nuziali, tra bambini che giocavano all’aria aperta o tra feriti
ricoverati in ospedale, giusto per ricordare solo alcuni degli ultimi
“effetti collaterali”. L’occidente è in guerra, solo che pensava di
potere condurre questi conflitti senza che i propri cittadini nemmeno se
ne accorgessero. La guerra ci sarebbe stata, ma solo a casa del nemico,
nulla avrebbe interrotto la vita quotidiana di noi europei.
E’ acclarato che le
ragioni vere dell’interesse occidentale per l’Afghanistan, l’Iraq, la
Libia, la Siria ecc. siano il petrolio, il gas, gli oleodotti, i
gasdotti, il controllo delle vie di comunicazione.. Se l’esportazione
della democrazia fosse al primo posto, avremmo vista da tempo i droni
attaccare l’Arabia Saudita. E’anche facilmente verificabile che in
nessuno tra i Paesi coinvolti nelle guerre la democrazia sia subentrata
alle precedenti dittature. Papa Francesco nel settembre 2013 aveva
invitato tutto il mondo ad una veglia per convincere i leader a
rinunciare alla guerra in Siria, ma non ottenne alcun risultato.
Gli effetti di tali
scelte sono sotto gli occhi di tutti: condizioni di vita disastrose per
le popolazioni, aumento della povertà, crollo dell’istruzione e
dell’assistenza sanitaria, aumento vertiginoso dei morti da un lato,
rafforzamento dell’integralismo islamico grazie alle armi destinate
dagli alleati a chi avrebbe dovuto combattere i dittatori in nome della
democrazia e grazie al sostegno fornito da Arabia Saudita, Emirati e
Turchia, tutti fedeli alleati dell’Occidente. Il minimo che si può dire è
che gli strateghi USA, e le leadership politiche e militari europee,
abbiano sbagliato i propri conti. Se invece l’obiettivo era il controllo
delle risorse energetiche, l’aumento dei profitti dell’industria
bellica (grande supporter di politici su ambedue le sponde
dell’Atlantico) e l’avanzare sullo scacchiere politico nel confronto con
la Cina e la Russia allora il bilancio è certamente diverso. Basta
essere chiari sulle ragioni delle guerre.
Cosa possiamo fare a
questo punto ? Non credo ci siano soluzioni facili e comunque io non ne
ho. Mi limito a dire cosa dovremmo evitare di fare.
Evitiamo di
partecipare ad altre guerre, diamoci da fare perché non si avveri il
desiderio di Renzi dell’Italia a capo di un’alleanza militare in Libia,
rafforzeremmo ulteriormente i gruppi integralisti nelle loro campagne di
reclutamento contro gli infedeli, diventeremmo ancor più un bersaglio
da colpire, spenderemmo risorse oggi molto più utili alla sanità, al
lavoro e alla scuola. Chiediamo invece che le intellingence facciano il loro lavoro e che siano sostituiti coloro che non hanno dimostrato di esserneall’altezza.
Evitiamo di seguire Le
Pen, Salvini e compagnia nelle loro crociate contro tutti gli immigrati
e gli islamici: dal razzismo non può nascere che ulteriore violenza.
Favoriamo l’integrazione ed evitiamo la formazione di ghetti, come le banlieue parigine;
l’isolamento e la marginalità sono il terreno preferito dai reclutatori
del terrore. La sconfitta dell’ISIS è ovviamente una priorità assoluta.
Questi assassini devono essere fermati. Per fare questo almeno seguiamo
una regola base di tutte le guerre: isolare il nemico, “togliere ai
pesci l’acqua dove stanno nuotando”. Ciò significa innanzitutto ripetere
all’infinito che Islam e ISIS non sono la stessa cosa, in questo modo
evitiamo di regalare un miliardo di persone all’ISIS. Questo
ragionamento di buon senso non si può pretendere da un Salvini che per
un voto è disposto a tutto, ma è legittimo richiederlo a tutti i mezzi
d’informazione, per evitare un disastro.
Inoltre sarebbe
corretto ricordarsi che in questo momento sul campo di battaglia tra i
più acerrimi nemici dell’ISIS ci sono i pasdaran iraniani, gli
hezbollah libanesi e i guerriglieri curdi, tutte realtà islamiche, tutti
gruppi che dai governi occidentali spesso sono state considerati
terroristi. Ma sono loro che ogni giorno sfidano l’ISIS sul campo.
Il mio non è buonismo come qualche ipocrita direbbe, ma verità e realismo necessari per battere gli assassini."
lunedì 16 novembre 2015
INFORMAZIONE O DISINFORMAZIONE?
Riportiamo la riflessione di Egidia Beretta mamma di Vittorio Arrigoni
"Vittime di attentati terroristici, sono 44
gli italiani morti nel mondo dal 2001".
Cercavo il suo nome, ma VITTORIO ARRIGONI non c'é e nemmeno SIMONE CAMILLI.
Ho scritto poco fa alla Redazione.
Visto che automaticamente ringraziano delle segnalazioni e assicurano risposta, la aspetto.
O meglio, la aspettiamo e la leggeremo insieme."
Da Il Corriere.it di domenica 15 novembre 2015
"Vittime di attentati terroristici, sono 44
gli italiani morti nel mondo dal 2001".
Cercavo il suo nome, ma VITTORIO ARRIGONI non c'é e nemmeno SIMONE CAMILLI.
Ho scritto poco fa alla Redazione.
Visto che automaticamente ringraziano delle segnalazioni e assicurano risposta, la aspetto.
O meglio, la aspettiamo e la leggeremo insieme."
Da Il Corriere.it di domenica 15 novembre 2015
mercoledì 11 novembre 2015
NASCE GUERRILLA RADIO A FUMETTI
Navigando e frequentando i social si puo' incappare in inaspettati quanto interessanti incontri.
Stefano Piccoli nome storico del fumetto romano, classe 1970 si è cimentato nella valorizzazione della figura di Vittorio Arrigoni , attraverso la pubblicazione del fumetto "Guerrilla Radio", nome del blog con cui Vik comunicava al mondo cio' che accadeva a Gaza.
Una splendida e creativa idea di questo artista del nostro tempo che narra,mantiene viva la figura e il messaggio di Vik grazie a documenti e fatti realmente accaduti.
Piccoli protagonista di altre famose pubblicazioni quali Il Massacratore e il Kuore della notte ripropone nelle tavole anche interi discorsi , recuperando la realtà di una situazione attuale piu' che mai.
A quattro anni dalla scomparsa del bulciaghese attivista ,giornalista e scrittore la necessità di recuperare i dialoghi non solo a parole ma anche visivamente regala uno straordinario risultato.
Idee e capacità non indifferenti uniti alla passione per l'umano, caratterizzano questo lavoro da cui è già scaturito un tour in diverse principali città italiane.
Questa volta è il fumetto con il suo linguaggio che si impadronisce della curiosità avvicinando una sempre piu' folta platea di lettori.
Guerrilla Radio, il blog di Vittorio Arrigoni invita ancora a costanti approfondimenti e finalmente proprio da qui nascono anche nuove idee e nuovi modi per comunicare e continuare a diffondere il messaggio "Stay Human"cosi' come la figura di chi ha perso la vita per cio' in cui credeva veramente.
Stefano Piccoli nome storico del fumetto romano, classe 1970 si è cimentato nella valorizzazione della figura di Vittorio Arrigoni , attraverso la pubblicazione del fumetto "Guerrilla Radio", nome del blog con cui Vik comunicava al mondo cio' che accadeva a Gaza.
Una splendida e creativa idea di questo artista del nostro tempo che narra,mantiene viva la figura e il messaggio di Vik grazie a documenti e fatti realmente accaduti.
Piccoli protagonista di altre famose pubblicazioni quali Il Massacratore e il Kuore della notte ripropone nelle tavole anche interi discorsi , recuperando la realtà di una situazione attuale piu' che mai.
A quattro anni dalla scomparsa del bulciaghese attivista ,giornalista e scrittore la necessità di recuperare i dialoghi non solo a parole ma anche visivamente regala uno straordinario risultato.
Idee e capacità non indifferenti uniti alla passione per l'umano, caratterizzano questo lavoro da cui è già scaturito un tour in diverse principali città italiane.
Questa volta è il fumetto con il suo linguaggio che si impadronisce della curiosità avvicinando una sempre piu' folta platea di lettori.
Guerrilla Radio, il blog di Vittorio Arrigoni invita ancora a costanti approfondimenti e finalmente proprio da qui nascono anche nuove idee e nuovi modi per comunicare e continuare a diffondere il messaggio "Stay Human"cosi' come la figura di chi ha perso la vita per cio' in cui credeva veramente.
BENVENUTA ELENA
Mercoledi' 11.11.2015 ore 1.52 vede la luce ELENA
mamma Elisabetta e papà Stefano uniti al fratellino Elia le danno il benvenuto
Ricordiamo che Stefano ed Elisabetta sono i creatori della band padernese PSICOSUONO
congratulazioni da parte di noi tutti!!!!
lunedì 9 novembre 2015
RIFONDAZIONE COMUNISTA E SOGGETTO UNITARIO NUOVA SINISTRA
Documento politico conclusivo del Comitato Politico Nazionale del 7/8 novembre 2015
Il Comitato Politico Nazionale ribadisce
la necessità di proseguire sulla strada del rilancio politico e
organizzativo del Partito della Rifondazione Comunista e nella
costruzione di una sinistra antiliberista e alternativa al Partito
Democratico e al governo Renzi.
Il rilancio e il rafforzamento del partito, a partire dal recupero dell’orgoglio e del senso di appartenenza a Rifondazione Comunista e del ruolo che ha svolto e svolge “in direzione ostinata e contraria”, non ha nulla di conservatore né di burocratico ma nasce dalla consapevolezza che c’è più che mai bisogno del contributo delle comuniste e dei comunisti per contrastare il capitalismo globalizzato, la crescita delle disuguaglianze, lo svuotamento delle conquiste sociali e democratiche, il dilagare di guerre, xenofobia, razzismi.
Le grandi difficoltà incontrate in questi anni non ci hanno piegati, e in questi mesi abbiamo registrato segnali positivi, di vitalità e di ripresa. Di questo ci parlano lo straordinario risultato della campagna del 2 per mille unito all’ottimo risultato delle Feste di Liberazione, ed in particolare di quella nazionale, che costituiscono un forte incoraggiamento a generalizzare in tutti i territori e a tutti i livelli l’impegno per il rilancio del partito sul piano dell’organizzazione, dell’elaborazione, della formazione e del radicamento sociale.
Il Comitato Politico Nazionale chiede a tutte le strutture del partito il massimo impegno e la massima mobilitazione nella campagna “I soldi ci sono“, con l’obiettivo di rendere, socialmente e politicamente percepibile il PRC su quei contenuti e quelle parole d’ordine. Si tratta di una campagna di lungo periodo, che non si esaurisce in qualche settimana, ovvero si tratta di rendere riconoscibile la nostra proposta politica, almeno come è stato sulle 35 ore, sul piano sociale.
Dobbiamo essere chiaramente il partito che disvela che la crisi, i cui effetti drammatici ricadono sui ceti popolari, non è data dalla scarsità, ma è una crisi di sovraccapacità produttiva, di un’inedita concentrazione di ricchezze e di poteri in poche mani. Spiegare che “I soldi ci sono” significa contrastare l’egemonia sulle cause della crisi che è stata imposta come senso comune e narrazione dominante, e al tempo stesso avanzare proposte concrete che parlino alla condizione dei nostri soggetti sociali di riferimento. Uscire dalle politiche di austerità e dei sacrifici è possibile, ma soltanto mettendo in discussione le politiche neoliberiste portate avanti dall’UE e dai governi italiani.
La costruzione, di un profilo politico e sociale che ci renda riconoscibili e identificabili, quanto la partecipazione e l’internità ai movimenti e alle lotte, deve andare di pari passo con la prosecuzione del rilancio anche organizzativo del nostro partito. In questi mesi, in attuazione della scorsa Conferenza di Organizzazione, abbiamo compiuto i passi primi avanti a partire dalla costituzione dell’ufficio organizzativo che ha ripreso un sistematico lavoro di riorganizzazione e verifica in rapporto con le istanze regionali e provinciali del partito secondo gli obiettivi definiti nel documento “Ripartiamo” approvato dalla direzione nel settembre scorso. Abbiamo la consapevolezza che ancora tanti sono i passi da compiere per la costruzione di un partito all’altezza dei compiti e del progetto della rifondazione comunista.
Ci sono, oggi, le condizioni per rilanciare anche sul piano dell’adesione al partito e del tesseramento: nel corso di quest’anno è stato raggiunto l’obiettivo della distribuzione di 20.000 tessere pagate dalle strutture territoriali, e in occasione di questo Comitato Politico Nazionale abbiamo avviato la distribuzione delle tessere del 2016. L’obiettivo è quello di chiudere al 31 dicembre il tesseramento 2015 avviando immediatamente e con il massimo slancio il tesseramento del 2016 con la determinazione a conseguire un’inversione di tendenza e l’aumento degli iscritti.
Rifondazione Comunista deve proseguire e rafforzare il proprio impegno nei conflitti e nelle lotte sociali, sia attraverso la presenza concreta sia attraverso le pratiche sociali mutualistiche cresciute in questi anni in diversi territori. Le nostre intuizioni sul “partito sociale” sono entrate oggi nella sensibilità diffusa della sinistra e rappresentano un patrimonio che va generalizzato e rilanciato.
Aspetto altrettanto decisivo della nostra linea politica è la costruzione di una sinistra antiliberista e alternativa al Partito Democratico che sia in grado di dare una risposta alla domanda viva, anche se frammentata, di unità e di opposizione incisiva alle politiche di austerità neoliberista, una domanda che viene da gran parte delle persone che continuano a sentirsi di sinistra, ma soprattutto da classi lavoratrici e ceti popolari che sono oggetto da troppo tempo di un attacco sistematico.
Il documento “Noi ci siamo, lanciamo la sfida“, che convoca per il 15-16-17 gennaio un’assemblea nazionale aperta, è un importante passo avanti nella direzione di quanto sostenuto da Rifondazione Comunista in questi anni, spesso in solitudine: le forze della sinistra aderenti al documento muovono infatti dalla condivisione dell’esaurimento e del fallimento della stagione del centrosinistra. La nostra proposta di costruire un soggetto politico unitario e plurale della sinistra chiaramente autonomo e alternativo al Pd comincia a diventare realtà. Ribadiamo, per quanto ci riguarda, che questo impianto vive indipendentemente dalla legge elettorale e dalle sue eventuali modifiche. Per noi la sinistra è alternativa al PD perché non ne condivide le politiche. Non ci sentiamo orfani di un centrosinistra che ha prodotto il renzismo come fase terminale di una lunga mutazione genetica.
Il documento “Noi ci siamo, lanciamo la sfida” va considerato, perciò, come un punto di partenza. Rifondazione Comunista è impegnata per lo sviluppo di tale percorso nella direzione del pieno coinvolgimento dei soggetti e delle forze sociali, dei settori più larghi possibile di movimenti e società che quotidianamente lottano e costruiscono esperienze di alternativa, della partecipazione e dell’inclusività; della collocazione del soggetto plurale che intendiamo costruire all’interno del Gue e della Sinistra Europea; di una caratterizzazione forte di alternativa al Partito Democratico. Se siamo consapevoli dell’articolazione di posizioni e di sensibilità diverse presenti, siamo anche consapevoli di quanto le nostre coordinate politiche siano potenzialmente maggioritarie a sinistra. L’impegno di tutto il partito nel processo unitario è essenziale per determinarne uno sviluppo positivo e un carattere di radicale alternativa. Abbiamo la convinzione che tale processo debba assumere una caratterizzazione larga e popolare, tesa a ricostruire un tessuto di pratiche sociali che si insediano nel territorio a partire dalle periferie, anche per evitare i populismi della destra, pratiche e ricostruzioni che non si esauriscono e non si agiscono soltanto nei luoghi istituzionali.
La sinistra si ricostruisce in primo luogo sulle strade, nei quartieri, nei luoghi di lavoro e della vita quotidiana.
In questo senso la continuità e la coerenza con la linea politica congressuale di Perugia, relativamente al rafforzamento e al rilancio del Prc unitamente all’obiettivo della costruzione di una sinistra più ampia, partecipata e alternativa al Pd continua a essere la bussola della nostra iniziativa politica.
Riteniamo in questo passaggio importante coinvolgere direttamente le iscritte e gli iscritti al partito sul risultato del nostro lavoro e – alla luce di quanto avvenuto – proporre di proseguire, secondo le coordinate scelte al congresso, chiedendo una verifica del mandato ricevuto al congresso. Nel congresso di Perugia abbiamo messo al centro il nodo della democrazia delle iscritte e degli iscritti, sottolineando come il nostro obiettivo fosse quello di coinvolgere il corpo del partito nei passaggi più rilevanti e non solo nelle scadenze congressuali. Per questo proponiamo una consultazione delle iscritte e degli iscritti del Prc.
Il Comitato Politico nazionale chiama quindi a esprimersi nella consultazione sul seguente testo:
“il nostro obiettivo è mettere al centro, in continuità e in attuazione del linea politica stabilita al congresso di Perugia, la strada del rafforzamento e del rilancio del Partito della Rifondazione Comunista e della costruzione attraverso un processo unitario, partecipato e democratico, del nuovo soggetto della sinistra in Italia. Questo processo che vedrà una prima tappa positiva nella convocazione dell’assemblea del 15/17 gennaio 2016 convocata sulla base del documento “Noi ci siamo, lanciamo la sfida” deve essere finalizzato a costruire un soggetto unitario e plurale della sinistra antiliberista, chiaramente alternativo al Pd e collocato in Europa nell’ambito del GUE e della Sinistra Europea”
La consultazione avverrà nel periodo 1-19 dicembre attraverso l’organizzazione e la convocazione di attivi territoriali degli iscritti e delle iscritte del singolo circolo o di circoli convocati congiuntamente. Le Federazioni hanno il compito di far sì che tutte le strutture si attivino. Ha diritto di voto chi ha la tessera 2015. Utilizzando appositi moduli predisposti dal nazionale, i garanti – indicati dalle Federazioni – registrano l’esito della votazione (favorevoli, contrari, astenuti), palese e per alzata di mano, e dovranno fare un report dell’esito complessivo.
Il rilancio e il rafforzamento del partito, a partire dal recupero dell’orgoglio e del senso di appartenenza a Rifondazione Comunista e del ruolo che ha svolto e svolge “in direzione ostinata e contraria”, non ha nulla di conservatore né di burocratico ma nasce dalla consapevolezza che c’è più che mai bisogno del contributo delle comuniste e dei comunisti per contrastare il capitalismo globalizzato, la crescita delle disuguaglianze, lo svuotamento delle conquiste sociali e democratiche, il dilagare di guerre, xenofobia, razzismi.
Le grandi difficoltà incontrate in questi anni non ci hanno piegati, e in questi mesi abbiamo registrato segnali positivi, di vitalità e di ripresa. Di questo ci parlano lo straordinario risultato della campagna del 2 per mille unito all’ottimo risultato delle Feste di Liberazione, ed in particolare di quella nazionale, che costituiscono un forte incoraggiamento a generalizzare in tutti i territori e a tutti i livelli l’impegno per il rilancio del partito sul piano dell’organizzazione, dell’elaborazione, della formazione e del radicamento sociale.
Il Comitato Politico Nazionale chiede a tutte le strutture del partito il massimo impegno e la massima mobilitazione nella campagna “I soldi ci sono“, con l’obiettivo di rendere, socialmente e politicamente percepibile il PRC su quei contenuti e quelle parole d’ordine. Si tratta di una campagna di lungo periodo, che non si esaurisce in qualche settimana, ovvero si tratta di rendere riconoscibile la nostra proposta politica, almeno come è stato sulle 35 ore, sul piano sociale.
Dobbiamo essere chiaramente il partito che disvela che la crisi, i cui effetti drammatici ricadono sui ceti popolari, non è data dalla scarsità, ma è una crisi di sovraccapacità produttiva, di un’inedita concentrazione di ricchezze e di poteri in poche mani. Spiegare che “I soldi ci sono” significa contrastare l’egemonia sulle cause della crisi che è stata imposta come senso comune e narrazione dominante, e al tempo stesso avanzare proposte concrete che parlino alla condizione dei nostri soggetti sociali di riferimento. Uscire dalle politiche di austerità e dei sacrifici è possibile, ma soltanto mettendo in discussione le politiche neoliberiste portate avanti dall’UE e dai governi italiani.
La costruzione, di un profilo politico e sociale che ci renda riconoscibili e identificabili, quanto la partecipazione e l’internità ai movimenti e alle lotte, deve andare di pari passo con la prosecuzione del rilancio anche organizzativo del nostro partito. In questi mesi, in attuazione della scorsa Conferenza di Organizzazione, abbiamo compiuto i passi primi avanti a partire dalla costituzione dell’ufficio organizzativo che ha ripreso un sistematico lavoro di riorganizzazione e verifica in rapporto con le istanze regionali e provinciali del partito secondo gli obiettivi definiti nel documento “Ripartiamo” approvato dalla direzione nel settembre scorso. Abbiamo la consapevolezza che ancora tanti sono i passi da compiere per la costruzione di un partito all’altezza dei compiti e del progetto della rifondazione comunista.
Ci sono, oggi, le condizioni per rilanciare anche sul piano dell’adesione al partito e del tesseramento: nel corso di quest’anno è stato raggiunto l’obiettivo della distribuzione di 20.000 tessere pagate dalle strutture territoriali, e in occasione di questo Comitato Politico Nazionale abbiamo avviato la distribuzione delle tessere del 2016. L’obiettivo è quello di chiudere al 31 dicembre il tesseramento 2015 avviando immediatamente e con il massimo slancio il tesseramento del 2016 con la determinazione a conseguire un’inversione di tendenza e l’aumento degli iscritti.
Rifondazione Comunista deve proseguire e rafforzare il proprio impegno nei conflitti e nelle lotte sociali, sia attraverso la presenza concreta sia attraverso le pratiche sociali mutualistiche cresciute in questi anni in diversi territori. Le nostre intuizioni sul “partito sociale” sono entrate oggi nella sensibilità diffusa della sinistra e rappresentano un patrimonio che va generalizzato e rilanciato.
Aspetto altrettanto decisivo della nostra linea politica è la costruzione di una sinistra antiliberista e alternativa al Partito Democratico che sia in grado di dare una risposta alla domanda viva, anche se frammentata, di unità e di opposizione incisiva alle politiche di austerità neoliberista, una domanda che viene da gran parte delle persone che continuano a sentirsi di sinistra, ma soprattutto da classi lavoratrici e ceti popolari che sono oggetto da troppo tempo di un attacco sistematico.
Il documento “Noi ci siamo, lanciamo la sfida“, che convoca per il 15-16-17 gennaio un’assemblea nazionale aperta, è un importante passo avanti nella direzione di quanto sostenuto da Rifondazione Comunista in questi anni, spesso in solitudine: le forze della sinistra aderenti al documento muovono infatti dalla condivisione dell’esaurimento e del fallimento della stagione del centrosinistra. La nostra proposta di costruire un soggetto politico unitario e plurale della sinistra chiaramente autonomo e alternativo al Pd comincia a diventare realtà. Ribadiamo, per quanto ci riguarda, che questo impianto vive indipendentemente dalla legge elettorale e dalle sue eventuali modifiche. Per noi la sinistra è alternativa al PD perché non ne condivide le politiche. Non ci sentiamo orfani di un centrosinistra che ha prodotto il renzismo come fase terminale di una lunga mutazione genetica.
Il documento “Noi ci siamo, lanciamo la sfida” va considerato, perciò, come un punto di partenza. Rifondazione Comunista è impegnata per lo sviluppo di tale percorso nella direzione del pieno coinvolgimento dei soggetti e delle forze sociali, dei settori più larghi possibile di movimenti e società che quotidianamente lottano e costruiscono esperienze di alternativa, della partecipazione e dell’inclusività; della collocazione del soggetto plurale che intendiamo costruire all’interno del Gue e della Sinistra Europea; di una caratterizzazione forte di alternativa al Partito Democratico. Se siamo consapevoli dell’articolazione di posizioni e di sensibilità diverse presenti, siamo anche consapevoli di quanto le nostre coordinate politiche siano potenzialmente maggioritarie a sinistra. L’impegno di tutto il partito nel processo unitario è essenziale per determinarne uno sviluppo positivo e un carattere di radicale alternativa. Abbiamo la convinzione che tale processo debba assumere una caratterizzazione larga e popolare, tesa a ricostruire un tessuto di pratiche sociali che si insediano nel territorio a partire dalle periferie, anche per evitare i populismi della destra, pratiche e ricostruzioni che non si esauriscono e non si agiscono soltanto nei luoghi istituzionali.
La sinistra si ricostruisce in primo luogo sulle strade, nei quartieri, nei luoghi di lavoro e della vita quotidiana.
In questo senso la continuità e la coerenza con la linea politica congressuale di Perugia, relativamente al rafforzamento e al rilancio del Prc unitamente all’obiettivo della costruzione di una sinistra più ampia, partecipata e alternativa al Pd continua a essere la bussola della nostra iniziativa politica.
Riteniamo in questo passaggio importante coinvolgere direttamente le iscritte e gli iscritti al partito sul risultato del nostro lavoro e – alla luce di quanto avvenuto – proporre di proseguire, secondo le coordinate scelte al congresso, chiedendo una verifica del mandato ricevuto al congresso. Nel congresso di Perugia abbiamo messo al centro il nodo della democrazia delle iscritte e degli iscritti, sottolineando come il nostro obiettivo fosse quello di coinvolgere il corpo del partito nei passaggi più rilevanti e non solo nelle scadenze congressuali. Per questo proponiamo una consultazione delle iscritte e degli iscritti del Prc.
Il Comitato Politico nazionale chiama quindi a esprimersi nella consultazione sul seguente testo:
“il nostro obiettivo è mettere al centro, in continuità e in attuazione del linea politica stabilita al congresso di Perugia, la strada del rafforzamento e del rilancio del Partito della Rifondazione Comunista e della costruzione attraverso un processo unitario, partecipato e democratico, del nuovo soggetto della sinistra in Italia. Questo processo che vedrà una prima tappa positiva nella convocazione dell’assemblea del 15/17 gennaio 2016 convocata sulla base del documento “Noi ci siamo, lanciamo la sfida” deve essere finalizzato a costruire un soggetto unitario e plurale della sinistra antiliberista, chiaramente alternativo al Pd e collocato in Europa nell’ambito del GUE e della Sinistra Europea”
La consultazione avverrà nel periodo 1-19 dicembre attraverso l’organizzazione e la convocazione di attivi territoriali degli iscritti e delle iscritte del singolo circolo o di circoli convocati congiuntamente. Le Federazioni hanno il compito di far sì che tutte le strutture si attivino. Ha diritto di voto chi ha la tessera 2015. Utilizzando appositi moduli predisposti dal nazionale, i garanti – indicati dalle Federazioni – registrano l’esito della votazione (favorevoli, contrari, astenuti), palese e per alzata di mano, e dovranno fare un report dell’esito complessivo.
Acerbo
Flamini
Mainardi
Rinaldi
Flamini
Mainardi
Rinaldi
sabato 7 novembre 2015
LA SINISTRA E I SARCOFAGHI
DI PAOLO FERRERO
Mi dicono che ieri sera in televisione il sindaco di Milano Giuliano Pisapia abbia detto che la sinistra non si fa con le mummie di Rifondazione. Al netto del buon gusto - ma si sa, la classe non è acqua - è bene capire perché il primo cittadino di Milano - ed importante esponente di SEL - si produca in gratuito attacco a Rifondazione. Il nodo è molto semplice: il processo di avvio di un processo costituente della sinistra è in corso. Abbiamo prodotto un primo positivo documento che afferma chiaramente che la sinistra deve unirsi per costruire un quarto polo, alternativo alla destra come al M5S e al PD. A gennaio vi sarà l'assemblea di partenza della costituente. Questa chiarezza nel definire la sinistra come alternativa al PD non piace a tutti. Non piace a Pisapia - che continua a difendere Renzi - non piace a chi vuole continuare a collaborare con il PD sia a livello locale che nazionale. In altri termini chi vuole costruire una sinistra a responsabilità limitata, subalterna al PD, attacca Rifondazione Comunista e lo fa usando i soliti argomenti che usava Achille Occhetto quando ha sciolto il PCI: il nuovo contro il vecchio. Così Pisapia cerca addirittura di chiuderci in un sarcofago. Ce ne faremo una ragione e soprattutto continueremo la nostra azione unitaria per costruire anche in Italia una sinistra degna di questo nome: attraverso un processo ampio e partecipato, contrapposto all'antropologia e alla politica di Renzi, principale esponente politico della destra italiana.
Mi dicono che ieri sera in televisione il sindaco di Milano Giuliano Pisapia abbia detto che la sinistra non si fa con le mummie di Rifondazione. Al netto del buon gusto - ma si sa, la classe non è acqua - è bene capire perché il primo cittadino di Milano - ed importante esponente di SEL - si produca in gratuito attacco a Rifondazione. Il nodo è molto semplice: il processo di avvio di un processo costituente della sinistra è in corso. Abbiamo prodotto un primo positivo documento che afferma chiaramente che la sinistra deve unirsi per costruire un quarto polo, alternativo alla destra come al M5S e al PD. A gennaio vi sarà l'assemblea di partenza della costituente. Questa chiarezza nel definire la sinistra come alternativa al PD non piace a tutti. Non piace a Pisapia - che continua a difendere Renzi - non piace a chi vuole continuare a collaborare con il PD sia a livello locale che nazionale. In altri termini chi vuole costruire una sinistra a responsabilità limitata, subalterna al PD, attacca Rifondazione Comunista e lo fa usando i soliti argomenti che usava Achille Occhetto quando ha sciolto il PCI: il nuovo contro il vecchio. Così Pisapia cerca addirittura di chiuderci in un sarcofago. Ce ne faremo una ragione e soprattutto continueremo la nostra azione unitaria per costruire anche in Italia una sinistra degna di questo nome: attraverso un processo ampio e partecipato, contrapposto all'antropologia e alla politica di Renzi, principale esponente politico della destra italiana.
SINISTRA EUROPEA
Pubblichiamo la riflessione d Eleonora Forenza europarlamentare
Sono da anni iscritta alla #sinistraeuropea. non sono tra chi pensa di costruire la #sinistraitaliana a partire dalle rappresentanze parlamentari (peraltro senza chiarire nulla riguardo la propria collocazione europea).
O ripartiamo dalla ricostruzione di una dimensione europea dei conflitti e dei movimenti e iniziamo, anche qui in Italia, a pensare la costruzione della sinistra come un lavoro socialmente utile, o ci ritroveremo ancora una volta con una soluzione politicista che non cambia nulla nella vita delle persone, e rievoca la dimensione della delega rinviando il tema della trasformazione sul livello della rappresentanza e del governo.
Sono da anni iscritta alla #sinistraeuropea. non sono tra chi pensa di costruire la #sinistraitaliana a partire dalle rappresentanze parlamentari (peraltro senza chiarire nulla riguardo la propria collocazione europea).
O ripartiamo dalla ricostruzione di una dimensione europea dei conflitti e dei movimenti e iniziamo, anche qui in Italia, a pensare la costruzione della sinistra come un lavoro socialmente utile, o ci ritroveremo ancora una volta con una soluzione politicista che non cambia nulla nella vita delle persone, e rievoca la dimensione della delega rinviando il tema della trasformazione sul livello della rappresentanza e del governo.
giovedì 5 novembre 2015
FUORI TUTTI
Rifondazione Comunista lancia campagna di boicottaggio della grande distribuzione a sostegno della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici in lotta per il contratto, il salario, i diritti
Rifondazione Comunista sostiene convintamente la mobilitazione e lo
sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici della grande distribuzione
del 7 novembre, promosso dalle organizzazioni sindacali del settore, per
il contratto e contro l’attacco ai diritti e al salario.
Lo sciopero ha una valenza importante per tutto il mondo del lavoro
perché avviene in un settore dove da anni vige la più feroce guerra tra i
poveri, scaricata in particolare su giovani e donne, attuata con salari
da fame, con flessibilità e precarietà selvagge. Una guerra tra i
poveri voluta dai grandi gruppi e tutta “casalinga”, perché il settore
non è certo esposto alla concorrenza internazionale.
Per sostenere fino in fondo le ragioni dei lavoratori e delle
lavoratrici, Rifondazione Comunista lancia a partire dal 7 novembre una
campagna di boicottaggio dei supermercati, invitando i consumatori a non
fare la spesa nei supermercati che non vogliono applicare il nuovo
contratto e non vogliono aumentare i salari da fame che caratterizzano
il settore. Solo un’alleanza tra lavoratori e consumatori può piegare
l’arroganza delle grandi multinazionali della distribuzione.
RICORDANDO CARLO
Pubblichiamo il ricordo di Carlo Arcari ad un anno dalla sua scomparsa
il giorno 7 novembre alle ore 18.00 Messa - Parrocchia S.Maria Nascente- Paderno Dugnano
il giorno 7 novembre alle ore 18.00 Messa - Parrocchia S.Maria Nascente- Paderno Dugnano
mercoledì 4 novembre 2015
5 ANNI FA LA TRAGEDIA EURECO
4 NOVEMBRE 2010 - 4 NOVEMBRE 2015
"LA STORIA: Il 4 novembre 2010 a Paderno Dugnano (Milano) presso lo stabilimento di lavorazione di rifiuti infiammabili denominato Eureco, da un container di rifiuti speciali pericolosi (setacci molecolari) si è sprigionata una nube di gas che, venuta a contatto con le parti surriscaldate di un muletto a motore, ha provocato una prima fiammata che si è poi diffusa fino al predetto container e che subito dopo si estendeva ad altri materiali infiammabili (solventi e vernici) di cui gli operai stavano effettuando il travaso. Le fiamme hanno avvolto sei uomini cagionando loro gravissime ustioni e provocando a Meshi Ferit, che tentava di soccorrere i colleghi, ustioni alle mani e a Shuli Lulzim, che tentava anch’egli di soccorrere i colleghi, un disturbo psichiatrico post traumatico da stress dal quale è derivata una incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per 78 giorni. In conseguenza delle fiamme morivano Sergio Scapolan, Salvatore Catalano, Harun Zeqiri, Leonard Shehu. Erjon Nezha riportò ustioni di secondo grado profondo, estese al 50% del corpodalla quali è derivato pericolo di vita e incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per 235 giorni. Kasem Xhani ha riportato ustioni di secondo e terzo grado estese al 40% del corpo dalla quali è derivato pericolo di vita e incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per 253 giorni. "
Oggi dopo 5 anni poche persone per testimoniare solidarietà ai parenti delle vittime e ai sopravvissuti.
Oggi 4 novembre 2015 a ricordare c'erano un Assessore, il presidente del Consiglio Comunale, un consigliere dell'opposizione ,un consigliere regionale e l'Anpi di Paderno Dugnano.
"LA STORIA: Il 4 novembre 2010 a Paderno Dugnano (Milano) presso lo stabilimento di lavorazione di rifiuti infiammabili denominato Eureco, da un container di rifiuti speciali pericolosi (setacci molecolari) si è sprigionata una nube di gas che, venuta a contatto con le parti surriscaldate di un muletto a motore, ha provocato una prima fiammata che si è poi diffusa fino al predetto container e che subito dopo si estendeva ad altri materiali infiammabili (solventi e vernici) di cui gli operai stavano effettuando il travaso. Le fiamme hanno avvolto sei uomini cagionando loro gravissime ustioni e provocando a Meshi Ferit, che tentava di soccorrere i colleghi, ustioni alle mani e a Shuli Lulzim, che tentava anch’egli di soccorrere i colleghi, un disturbo psichiatrico post traumatico da stress dal quale è derivata una incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per 78 giorni. In conseguenza delle fiamme morivano Sergio Scapolan, Salvatore Catalano, Harun Zeqiri, Leonard Shehu. Erjon Nezha riportò ustioni di secondo grado profondo, estese al 50% del corpodalla quali è derivato pericolo di vita e incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per 235 giorni. Kasem Xhani ha riportato ustioni di secondo e terzo grado estese al 40% del corpo dalla quali è derivato pericolo di vita e incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per 253 giorni. "
Oggi dopo 5 anni poche persone per testimoniare solidarietà ai parenti delle vittime e ai sopravvissuti.
Oggi 4 novembre 2015 a ricordare c'erano un Assessore, il presidente del Consiglio Comunale, un consigliere dell'opposizione ,un consigliere regionale e l'Anpi di Paderno Dugnano.
martedì 3 novembre 2015
lunedì 2 novembre 2015
TIZIANA PESCE E LA VICENDA FAMEDIO
Tiziana Pesce figlia di Giovanni (Visone) e Nori Brambilla(Sandra) esprime il suo pensiero sulla vicenda Famedio, il Pantheon milanese degli uomini che hanno reso servigi preziosi alla città e che vedrà l'iscrizione del missino Franco Servello.
"Personalmente ritengo che questo discorso sia intriso di retorica e di bugie.Cosa significa" nessuna equiparazione",quando poi si da il proprio consenso ad un'iscrizione indegna,che offende noi che portiamo avanti i valori della Resistenza.E sopratutto offende chi ha dato la vita per quei valori.Offende mio padre e mia madre,ed è per me intollerabile.Ed è grande l'amarezza per le parole del sindaco,sindaco che nel 2011,dopo essere stato eletto con i nostri voti,andò a trovare una partigiana,mia madre,un gesto apprezzato allora,ma che adesso puzza di grande ipocrisia. Evidentemente la "pacificazione" col fascismo ha contagiato forze che si dicono di "sinistra" ma pendono inevitabilmente verso i vari Salvini e CO.Mi dispiace ma io,figlia di partigiani , orgogliosamente non ci sto"
Pubblichiamo il comunicato del Presidente del consiglio comunale di Milano Basilio Rizzo
"Personalmente ritengo che questo discorso sia intriso di retorica e di bugie.Cosa significa" nessuna equiparazione",quando poi si da il proprio consenso ad un'iscrizione indegna,che offende noi che portiamo avanti i valori della Resistenza.E sopratutto offende chi ha dato la vita per quei valori.Offende mio padre e mia madre,ed è per me intollerabile.Ed è grande l'amarezza per le parole del sindaco,sindaco che nel 2011,dopo essere stato eletto con i nostri voti,andò a trovare una partigiana,mia madre,un gesto apprezzato allora,ma che adesso puzza di grande ipocrisia. Evidentemente la "pacificazione" col fascismo ha contagiato forze che si dicono di "sinistra" ma pendono inevitabilmente verso i vari Salvini e CO.Mi dispiace ma io,figlia di partigiani , orgogliosamente non ci sto"
Pubblichiamo il comunicato del Presidente del consiglio comunale di Milano Basilio Rizzo
Signor Sindaco, Autorità presenti, cari concittadini,
Milano oggi rende omaggio e onora alcuni dei suoi cittadini illustri. Milanesi di nascita o di adozione che con il loro lavoro e il loro esempio hanno dato un contributo alla crescita civile, morale e materiale di questa città.
Il Famedio è nato per questo: per custodire e trasmettere la memoria di una Milano ammirata e amata nel mondo per la sua capacità di creare, di innovare, di esprimere bellezza e impegno civile. La grandezza di una città infatti non è anonima: nasce dal nome e dalla storia personale di chi questa grandezza l’ha costruita nel tempo.
È questo che rappresentano per Milano le donne e gli uomini che da oggi verranno ricordati nel Famedio.
Sono personalità che la Commissione per il Famedio ha individuato cercando di esprimere la città nel suo complesso, nelle sue tante e diverse sensibilità che negli anni ne hanno plasmato la storia e l’evoluzione.
Ad essi quest’anno si aggiungono i nomi di 14 di donne che abbiamo voluto celebrare nel Famedio come tributo speciale della città al mondo femminile. Un omaggio al ruolo, troppo spesso taciuto in passato, della donna nella storia e nella vita della nostra comunità.
Si tratta di persone che hanno amato il loro lavoro, la scienza, l’arte, l’impegno sociale; persone che hanno inseguito con tenacia un sogno, un’idea di grandezza e di generosità e che hanno fatto in modo che quella loro intuizione prendesse forma a vantaggio di tutti.
Il mio intervento avrebbe potuto finir qui, con la lettura dei neo-iscritti.
Ma su questa giornata si è aperta in città una discussione che richiede attenzione.
Non voglio tacere il mio dispiacere per la annunciata assenza a questa cerimonia di ANPI e ANED.
E’ una scelta che capisco e che in ogni caso, rispetto.
Se si teme che sia messa in discussione la fedeltà ai valori fondanti della nostra democrazia nata dalla Resistenza e lo si vuole segnalare con un atto forte, io posso solo ringraziare perché lo si fa anche a nome mio e credo di altri che sono qui.
Onestamente non credo si corra quel rischio.
Nondimeno: se occorre ribadire alcuni irrinunciabili riferimenti ideali della città - e se a porre il problema sono quelle associazioni cui riconosciamo di essere principali depositarie della memoria dei valori della Resistenza - è giusto farlo e vorrei farlo.
Milano - nella sua stragrande maggioranza - si sente orgogliosamente erede della eroica partecipazione di tanti suoi figli alla lotta di Liberazione. Quella partecipazione che le è valso l’onore della medaglia d’oro appuntata sul nostro gonfalone.
Le sue istituzioni - a tutti i livelli (ed i cui rappresentanti d’oggi, civili e militari sono qui e li ringrazio con grande affetto) - si richiamano ad una Costituzione che, sul tema, dice parole nette, inequivocabili, definitive.
Nessun revisionismo è possibile, nessuna equiparazione tra chi, nelle tragiche vicende di quegli anni, è stato dalla parte giusta - quella della libertà e della democrazia (basta scorrere l’albo del Famedio per vedere quanti nomi di donne e di uomini della Resistenza, vi ritroviamo!) e chi è stato, ancorché con soggettiva e coerente convinzione, dalla parte sbagliata quella della dittatura nazifascista.
E’ la storia che non lo consente, una storia per quell’aspetto chiusa in modo definitivo settant’anni fa, il 25 aprile.
Milano con le radici ben piantate in quella storia, gustando il piacere della libertà, raccogliendo la enorme spinta a costruire il futuro, gli entusiasmi e le energie che sbocciarono avviò il cammino che la portò ad essere la guida ed il traino del Paese.
In una logica, sempre, di inclusione. Applicando un proprio peculiare "credo": offrire opportunità, garantire in ogni campo la voglia di fare.
Dando spazio a convinzioni, idee, progetti, esperienze le più diverse, a 360°.
Essendo intransigente solo su un punto: nel chiedere ad ognuno, qualunque fosse il suo compito, di dare sempre il meglio di sé.
Confidando che così, sarebbero emerse molte eccellenze in ogni campo della vita civica e nelle diverse attività, e che la loro composizione virtuosa avrebbe assicurato alla intera città un duraturo sviluppo.
E’ andata proprio così. Continua ad andare così.
Milano ha creato eccellenze ed ha attratto talenti che hanno scelto di essere milanesi.
Ne danno testimonianza molti nomi illustri la cui fama si è estesa ben oltre i confini della città.
La cerimonia del Famedio ripete, ogni anno, una sorta di suggello a quanto Milano ha saputo fare.
Basta scorrere l’albo degli iscritti nel tempo. Basta leggere, come ora farò, i nomi dei nuovi iscritti di quest’anno:
Alberto Ghinzani, scultore e artista di fama internazionale
Luca Ronconi, regista, protagonista della scena teatrale milanese e italiana del 900
Mario De Biasi, maestro dell’arte fotografica
Don Raffaele Ciccone, sacerdote attento ai temi del mondo del lavoro, incaricato arcivescovile per le Acli
Franco Bomprezzi paladino dei diritti dei disabili, figura storica dell’associazionismo e del volontariato
Corrado Bonfantini, socialista, partigiano, uomo politico, membro della Costituente, parlamentare
Elena Fischli - Dreher, partigiana milanese, medaglia d’oro della Resistenza
Erasmo Peracchi, uomo politico e di cultura, Presidente della Provincia di Milano dal 1965 al 1974
Fiorella Ghilardotti, prima donna Presidente della Regione Lombardia
Franco Servello, uomo politico e delle istituzioni, consigliere comunale, parlamentare, giornalista e scrittore
Elio Fiorucci, stilista, designer, straordinario interprete della creatività milanese
Leopoldo Pirelli, una delle maggiore figure dell’imprenditoria italiana
Gianni Bonadonna, medico oncologo e scienziato di fama internazionale
Paolo Giuggioli, presidente del Consiglio dell’Ordine dell’Avvocati di Milano
Silvia Dell’Orso, saggista, giornalista, storica dell’arte.
In più le 14 straordinarie protagoniste di un secolo e più di storia milanese di cui parlerà la nostra vicesindaca Francesca Balzani.
A tutti loro Milano dice grazie. I tratti biografici di ognuno sono nell’opuscolo celebrativo.
Esempi dal meglio, per proporre, a tutti l’impegno di percorrere quotidianamente la via del bene.
Vorrei leggere nel fatto che la cerimonia avvenga oggi, nel giorno dedicato ai defunti un invito: partire dal rispetto che sempre si riserva a chi non è più tra noi, per stemperare in una dimensione diversa i conflitti tra i vivi.
Una ricerca di unità anima il percorso che ho delineato e vuole invitare ad esaminare nel suo insieme le iscrizioni che oggi celebriamo.
Ogni nome racconta una sua storia, degna di nota. L’insieme offre un quadro di ricchezza del cui valore la città può andare orgogliosa.
Mi sia permesso ringraziare, in conclusione, gli altri membri della Commissione Consultiva per il Famedio:
gli assessori Del Corno e D’Alfonso, i direttori dott.ssa Amato e dott.ssa Maistri, i consiglieri dell’Ufficio di Presidenza Comotti, De Corato, Fanzago, Lepore.
Nel corso del lavoro nessuno ha abdicato alle sue idee, tutti abbiamo individuato nel rispetto di percorsi, regole e consuetudini lo strumento per proporre una soluzione che fosse della città.
Così abbiamo fatto in tutti questi ultimi cinque anni. Un valore aggiunto credo significativo.
Questa giornata, questo atto di memoria e di riconoscimento della grandezza di Milano, sia per tutti noi una iniezione di fiducia, di energia e di speranza.
MIlano, 02 Novembre 2015
Il Presidente del Consiglio Comunale
Basilio Rizzo
Milano oggi rende omaggio e onora alcuni dei suoi cittadini illustri. Milanesi di nascita o di adozione che con il loro lavoro e il loro esempio hanno dato un contributo alla crescita civile, morale e materiale di questa città.
Il Famedio è nato per questo: per custodire e trasmettere la memoria di una Milano ammirata e amata nel mondo per la sua capacità di creare, di innovare, di esprimere bellezza e impegno civile. La grandezza di una città infatti non è anonima: nasce dal nome e dalla storia personale di chi questa grandezza l’ha costruita nel tempo.
È questo che rappresentano per Milano le donne e gli uomini che da oggi verranno ricordati nel Famedio.
Sono personalità che la Commissione per il Famedio ha individuato cercando di esprimere la città nel suo complesso, nelle sue tante e diverse sensibilità che negli anni ne hanno plasmato la storia e l’evoluzione.
Ad essi quest’anno si aggiungono i nomi di 14 di donne che abbiamo voluto celebrare nel Famedio come tributo speciale della città al mondo femminile. Un omaggio al ruolo, troppo spesso taciuto in passato, della donna nella storia e nella vita della nostra comunità.
Si tratta di persone che hanno amato il loro lavoro, la scienza, l’arte, l’impegno sociale; persone che hanno inseguito con tenacia un sogno, un’idea di grandezza e di generosità e che hanno fatto in modo che quella loro intuizione prendesse forma a vantaggio di tutti.
Il mio intervento avrebbe potuto finir qui, con la lettura dei neo-iscritti.
Ma su questa giornata si è aperta in città una discussione che richiede attenzione.
Non voglio tacere il mio dispiacere per la annunciata assenza a questa cerimonia di ANPI e ANED.
E’ una scelta che capisco e che in ogni caso, rispetto.
Se si teme che sia messa in discussione la fedeltà ai valori fondanti della nostra democrazia nata dalla Resistenza e lo si vuole segnalare con un atto forte, io posso solo ringraziare perché lo si fa anche a nome mio e credo di altri che sono qui.
Onestamente non credo si corra quel rischio.
Nondimeno: se occorre ribadire alcuni irrinunciabili riferimenti ideali della città - e se a porre il problema sono quelle associazioni cui riconosciamo di essere principali depositarie della memoria dei valori della Resistenza - è giusto farlo e vorrei farlo.
Milano - nella sua stragrande maggioranza - si sente orgogliosamente erede della eroica partecipazione di tanti suoi figli alla lotta di Liberazione. Quella partecipazione che le è valso l’onore della medaglia d’oro appuntata sul nostro gonfalone.
Le sue istituzioni - a tutti i livelli (ed i cui rappresentanti d’oggi, civili e militari sono qui e li ringrazio con grande affetto) - si richiamano ad una Costituzione che, sul tema, dice parole nette, inequivocabili, definitive.
Nessun revisionismo è possibile, nessuna equiparazione tra chi, nelle tragiche vicende di quegli anni, è stato dalla parte giusta - quella della libertà e della democrazia (basta scorrere l’albo del Famedio per vedere quanti nomi di donne e di uomini della Resistenza, vi ritroviamo!) e chi è stato, ancorché con soggettiva e coerente convinzione, dalla parte sbagliata quella della dittatura nazifascista.
E’ la storia che non lo consente, una storia per quell’aspetto chiusa in modo definitivo settant’anni fa, il 25 aprile.
Milano con le radici ben piantate in quella storia, gustando il piacere della libertà, raccogliendo la enorme spinta a costruire il futuro, gli entusiasmi e le energie che sbocciarono avviò il cammino che la portò ad essere la guida ed il traino del Paese.
In una logica, sempre, di inclusione. Applicando un proprio peculiare "credo": offrire opportunità, garantire in ogni campo la voglia di fare.
Dando spazio a convinzioni, idee, progetti, esperienze le più diverse, a 360°.
Essendo intransigente solo su un punto: nel chiedere ad ognuno, qualunque fosse il suo compito, di dare sempre il meglio di sé.
Confidando che così, sarebbero emerse molte eccellenze in ogni campo della vita civica e nelle diverse attività, e che la loro composizione virtuosa avrebbe assicurato alla intera città un duraturo sviluppo.
E’ andata proprio così. Continua ad andare così.
Milano ha creato eccellenze ed ha attratto talenti che hanno scelto di essere milanesi.
Ne danno testimonianza molti nomi illustri la cui fama si è estesa ben oltre i confini della città.
La cerimonia del Famedio ripete, ogni anno, una sorta di suggello a quanto Milano ha saputo fare.
Basta scorrere l’albo degli iscritti nel tempo. Basta leggere, come ora farò, i nomi dei nuovi iscritti di quest’anno:
Alberto Ghinzani, scultore e artista di fama internazionale
Luca Ronconi, regista, protagonista della scena teatrale milanese e italiana del 900
Mario De Biasi, maestro dell’arte fotografica
Don Raffaele Ciccone, sacerdote attento ai temi del mondo del lavoro, incaricato arcivescovile per le Acli
Franco Bomprezzi paladino dei diritti dei disabili, figura storica dell’associazionismo e del volontariato
Corrado Bonfantini, socialista, partigiano, uomo politico, membro della Costituente, parlamentare
Elena Fischli - Dreher, partigiana milanese, medaglia d’oro della Resistenza
Erasmo Peracchi, uomo politico e di cultura, Presidente della Provincia di Milano dal 1965 al 1974
Fiorella Ghilardotti, prima donna Presidente della Regione Lombardia
Franco Servello, uomo politico e delle istituzioni, consigliere comunale, parlamentare, giornalista e scrittore
Elio Fiorucci, stilista, designer, straordinario interprete della creatività milanese
Leopoldo Pirelli, una delle maggiore figure dell’imprenditoria italiana
Gianni Bonadonna, medico oncologo e scienziato di fama internazionale
Paolo Giuggioli, presidente del Consiglio dell’Ordine dell’Avvocati di Milano
Silvia Dell’Orso, saggista, giornalista, storica dell’arte.
In più le 14 straordinarie protagoniste di un secolo e più di storia milanese di cui parlerà la nostra vicesindaca Francesca Balzani.
A tutti loro Milano dice grazie. I tratti biografici di ognuno sono nell’opuscolo celebrativo.
Esempi dal meglio, per proporre, a tutti l’impegno di percorrere quotidianamente la via del bene.
Vorrei leggere nel fatto che la cerimonia avvenga oggi, nel giorno dedicato ai defunti un invito: partire dal rispetto che sempre si riserva a chi non è più tra noi, per stemperare in una dimensione diversa i conflitti tra i vivi.
Una ricerca di unità anima il percorso che ho delineato e vuole invitare ad esaminare nel suo insieme le iscrizioni che oggi celebriamo.
Ogni nome racconta una sua storia, degna di nota. L’insieme offre un quadro di ricchezza del cui valore la città può andare orgogliosa.
Mi sia permesso ringraziare, in conclusione, gli altri membri della Commissione Consultiva per il Famedio:
gli assessori Del Corno e D’Alfonso, i direttori dott.ssa Amato e dott.ssa Maistri, i consiglieri dell’Ufficio di Presidenza Comotti, De Corato, Fanzago, Lepore.
Nel corso del lavoro nessuno ha abdicato alle sue idee, tutti abbiamo individuato nel rispetto di percorsi, regole e consuetudini lo strumento per proporre una soluzione che fosse della città.
Così abbiamo fatto in tutti questi ultimi cinque anni. Un valore aggiunto credo significativo.
Questa giornata, questo atto di memoria e di riconoscimento della grandezza di Milano, sia per tutti noi una iniezione di fiducia, di energia e di speranza.
MIlano, 02 Novembre 2015
Il Presidente del Consiglio Comunale
Basilio Rizzo
domenica 1 novembre 2015
PASOLINI UNA STORIA ITALIANA
40 anni dopo la tragica scomparsa del poeta,scrittore , regista Pier Paolo Pasolini noi lo ricordiamo cosi':
Alla bandiera rossa
Alla bandiera rossa
Per chi conosce solo il tuo colore,
bandiera rossa,
tu devi realmente esistere,
perché lui esista:
il bracciante diventa mendicante,
il napoletano calabrese,
il calabrese africano,
l'analfabeta una bufala o un cane.
Chi conosceva appena
il tuo colore, bandiera rossa,
sta per non conoscerti più,
neanche coi sensi:
tu che già vanti tante glorie
borghesi e operaie,
ridiventa straccio,
e il più povero ti sventoli.
bandiera rossa,
tu devi realmente esistere,
perché lui esista:
chi era coperto di croste
è coperto di piaghe,il bracciante diventa mendicante,
il napoletano calabrese,
il calabrese africano,
l'analfabeta una bufala o un cane.
Chi conosceva appena
il tuo colore, bandiera rossa,
sta per non conoscerti più,
neanche coi sensi:
tu che già vanti tante glorie
borghesi e operaie,
ridiventa straccio,
e il più povero ti sventoli.
CAROVANE DI PACE
Ieri 31 ottobre 2015 a Nova Milanese(MB) si è svolta all'interno della Biblioteca , la presentazione del libro Carovane per Sarajevo di Francesco Pugliese.
Laura Tussi scrittrice , giornalista del territorio ha presentato l'evento assieme ad Alfonso Navarra antigiornalista ed antiesperto come lui ama definirsi ma anche storico obiettore di coscienza e Gianmarco Pisa dei Corpi Civili di Pace, scrittore e responsabile PRC di Napoli .
A volte ci si domanda quale siano le organizzazioni che operano per la pace ma soprattutto dove siano, vista la scarsa anzi assente informazione che viene trasmessa dai mass-media.
L'importanza di essere operatori di pace e a favore della smilitarizzazione non è certo argomentazione gradita dai soliti circuiti informativi. "Quando si parla di pace, e anche di nonviolenza, ci si ferma spesso solo agli aspetti generali, di principio, morali".
Francesco Pugliese insegnante ed autore del testo si occupa da anni di pacifismo ma soprattutto di opposizione popolare alla guerra . Il libro ripropone la memoria di una guerra che non va dimenticata, ricordando anche i numerosi operatori di pace italiani che son stati presenti con la loro significativa solidarietà senza precedenti verso le popolazioni, soprattutto nell'aiuto e soccorso delle vittime.
ll dibattito fra i presenti che ne è scaturito ha raccolto ed evidenziato l'importanza di partire con una sorta di "educazione alla pace" da sviluppare con l'aiuto delle istituzioni scolastiche per divenire costruttori di pace.
Alla presentazione del libro hanno partecipato il sindaco di Nova Mil.se Rosaria Longoni assieme all'Assessore alla Cultura ed anche la nostra delegazione padernese PRC Casaletti .
"È attraverso la memoria che si supera la vendetta e si trascende il perdono, si stabiliscono le coordinate sociali, infine si progetta la riconciliazione e si definisce la convivenza." Gianmarco Pisa
Laura Tussi scrittrice , giornalista del territorio ha presentato l'evento assieme ad Alfonso Navarra antigiornalista ed antiesperto come lui ama definirsi ma anche storico obiettore di coscienza e Gianmarco Pisa dei Corpi Civili di Pace, scrittore e responsabile PRC di Napoli .
A volte ci si domanda quale siano le organizzazioni che operano per la pace ma soprattutto dove siano, vista la scarsa anzi assente informazione che viene trasmessa dai mass-media.
L'importanza di essere operatori di pace e a favore della smilitarizzazione non è certo argomentazione gradita dai soliti circuiti informativi. "Quando si parla di pace, e anche di nonviolenza, ci si ferma spesso solo agli aspetti generali, di principio, morali".
Francesco Pugliese insegnante ed autore del testo si occupa da anni di pacifismo ma soprattutto di opposizione popolare alla guerra . Il libro ripropone la memoria di una guerra che non va dimenticata, ricordando anche i numerosi operatori di pace italiani che son stati presenti con la loro significativa solidarietà senza precedenti verso le popolazioni, soprattutto nell'aiuto e soccorso delle vittime.
ll dibattito fra i presenti che ne è scaturito ha raccolto ed evidenziato l'importanza di partire con una sorta di "educazione alla pace" da sviluppare con l'aiuto delle istituzioni scolastiche per divenire costruttori di pace.
Alla presentazione del libro hanno partecipato il sindaco di Nova Mil.se Rosaria Longoni assieme all'Assessore alla Cultura ed anche la nostra delegazione padernese PRC Casaletti .
"È attraverso la memoria che si supera la vendetta e si trascende il perdono, si stabiliscono le coordinate sociali, infine si progetta la riconciliazione e si definisce la convivenza." Gianmarco Pisa
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