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lunedì 20 aprile 2015

Alexis Tsipras sull’ultima tragedia umanitaria a largo di Lampedusa





Alexis Tsipras sull’ultima tragedia umanitaria a largo di Lampedusa

L’ultima tragedia umanitaria con centinaia di vittime al largo della costa di Lampedusa ci riempie di tristezza e preoccupazione. Nessuno di noi può rimanere impassibile quando centinaia di persone muoiono nel Mediterraneo, nel loro sforzo di sfuggire alla guerra e la povertà.
L’Europa non può invocare il valore supremo della vita umana, se non si mobilita davvero per fermare questa tragedia in corso.
Il Mediterraneo deve smettere di essere un mare-cimitero e i paesi europei del Mediterraneo meridionale devono smettere di essere aree di stoccaggio di anime umane. Il Mediterraneo era e deve tornare ad essere la culla della civiltà, della comunicazione, dell commercio e dell’umanità.
Faccio appello con la massima urgenza ai governi degli Stati membri dell’UE affinchè facciano immediatamente un piano coerente per affrontare la crisi umanitaria che stiamo affrontando.
Un piano in tre fasi che deve:
a) Aggiornare i meccanismi di gestione della migrazione, e di ricerca e soccorso nel Mediterraneo,
b) sostenere i paesi mediterranei europei che ricevono un numero molto maggiore di migranti e rifugiati rispetto alle loro capacità, con uno stanziamento degli aiuti per gli oneri finanziari e l’ospitalità,
c) Intraprendere iniziative diplomatiche per una soluzione pacifica dei conflitti in Siria, Iraq e Libia, nonché al fine di affrontare in modo efficace il jihadismo.
Ho avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro italiano, Renzi, al fine di esprimere le mie condoglianze per le vittime di questo tragico incidente e il mio sostegno per la sua proposta per la convocazione immediata di una riunione straordinaria del Consiglio europeo sulla questione della migrazione gestione nel Mediterraneo.
Inoltre, ho ripetuto la proposta che avevo presentato in merito a una conferenza dei leader dei Paesi mediterranei dell’UE che consentano ai paesi più direttamente colpiti da questo fenomeno per coordinare meglio, e per portare questa importante questione alla ribalta della politica europea.
Non c’è tempo da perdere. I ritardi costano vite.
Statement of Prime Minister Alexis Tsipras
regarding the latest shipwreck in the Mediterranean
The latest humanitarian tragedy with hundreds of casualties off the coast of Lampedusa, fills us with sadness and worry. None of us can remain impassive when hundreds of souls are lost in the Mediterranean, in their effort to escape war and poverty.
Europe cannot invoke the supreme value of human life, if it does not mobilize to stop this ongoing tragedy.
The Mediterranean must stop being a sea-cemetery and the European countries of the southern Mediterranean must stop being storage areas of human souls. The Mediterranean was and must again become a cradle of civilization, communication, commerce and humanity.
I urgently appeal to the governments of the EU member states to immediately formulate a coherent plan in order to address the humanitarian crisis that we are facing.
A three-fold plan that must:
a) Upgrade the mechanisms of migration management, and of search and rescue in the Mediterranean,
b) Support of the European Mediterranean countries that receive a much larger number of migrants and refugees than capacity allows, with a just allocation of assistance for the financial and hospitality burdens,
c) Undertake diplomatic initiatives for a peaceful resolution of the conflicts in Syria, Iraq and Libya as well, in order to effectively address jihadism.
I had a telephone conversation with the Prime Minister of Italy, Mr. Renzi, in order to express my condolences for the victims of this tragic incident and my support for his proposal for the immediate convening of an extraordinary European Council meeting on the issue of migration management in the Mediterranean.
Additionally, I repeated the proposal that I had submitted regarding a Conference of the leaders of the EU Mediterranean countries that would enable the countries most directly affected by this phenomenon to better coordinate, and to bring this important issue to the forefront of European policy.
There’s no time to waste. Delays cost lives.

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