Oggi abbiamo subito l’ennesima ingiustizia all’interno di un tribunale di questo paese.
Tutti assolti per non
aver commesso il reato i sei dirigenti della centrale termoelettrica di Turbigo
in provincia di Milano , accusati per la morte di 8 lavoratori per mesotelioma
pleurico causato dall’esposizione all’amianto per la totale assenza di misure
di sicurezza.
Tutti innocenti
nonostante le testimonianze e le documentazioni presentate durante il processo.
Del resto abbiamo
visto quello che è successo a Roma per il processo Eternit, la cassazione ha
cancellato la condanna a 18 anni nei confronti del magnate dell’amianto Schmidheiny
per prescrizione e la nostra preoccupazione è rivolta alle prossime sentenze
dei vari processi per amianto in arrivo nelle prossime settimane : Pirelli,
Breda termomeccanica, Alfa Romeo, Ansaldo di Legnano.
Queste sentenze
vengono emesse nel nome del popolo italiano e questa è l’ennesima beffa perché dovrebbero
essere emesse in nome del profitto.
Non nel mio nome non
nel nome dei nostri padri, madri fratelli e sorelle morti tra atroci sofferenze
a causa del mesotelioma pleurico.
Per invogliare gli
imprenditori ad investire in questo paese dobbiamo dare loro licenza di
uccidere, lavoro in cambio di salute.
C’è un disegno
politico preciso dietro a queste vergognose sentenze, un disegno che rientra
nel quadro di questa politica venduta al liberismo più sfrenato, una politica
che toglie i diritti ai lavoratori (jobs act) , mette mano alla Costituzione e
vuole togliere lacci e lacciuoli (eliminando le norme che tutelano la sicurezza
nei luoghi di lavoro e nell’ambiente come l’art. 41) .
Oscar Misin è una
delle 8 Vittime della centrale di Turbigo, che si è sempre battuto contro l’esposizione
all’amianto che ha dovuto subire insieme ai suoi compagni di lavoro. E’ stato uno dei fondatori dell’Associazione
Italiana Esposti Amianto e ha dato il suo contributo fino a quando la malattia
ha stroncato la sua vita.
Dopo la morte di mio
padre per mesotelioma pleurico, lui ed Emilio Pampaluna (anche lui ex
dipendente della centrale , coofondatore dell’aiea ) mi hanno sostenuto in quel
momento di grande dolore ed aiutato a costituire la sezione padernese dell’associazione.
Ricordo ancora la
telefonata di Oscar all’inizio dell’estate del 2011 : “Ciao Lorena sai ho fatto
le lastre e mi hanno trovato l’acqua nei polmoni” – ho sentito un colpo al cuore, erano le stesse
parole di mio padre che mi disse al telefono sei anni prima, mentre ero a Roma
a manifestare per il contratto dei metalmeccanici.
Oscar morirà nel
febbraio del 2012.
Lo voglio ricordare
con questa foto che lo ritrae durante una manifestazione di solidarietà nei
confronti dei 4 lavoratori dell’Eureco di Paderno Dugnano morti bruciati vivi
in un terribile rogo provocato dalla assoluta mancanza di sicurezza in quella
fabbrica, tenutasi nel novembre 2010 qualche giorno dopo la tragedia.
Anche per quei 4
lavoratori e altri 4 feriti non c’è stata giustizia. Il titolare Giovanni
Merlino è stato condannato a soli 5 anni per omicidio plurimo colposo ed è
libero di circolare indisturbato in attesa dell’appello mentre solo due
lavoratori sono stati risarciti.
Oscar e i suoi
compagni non hanno avuto giustizia, ma non ci arrendiamo, continueremo lottare anche per loro.
Lorena Tacco
a.i.e.a. sez. di Paderno Dugnano
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