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sabato 28 febbraio 2015

Sentenza processo Enel di Turbigo - comunicato aiea sez. di Paderno Dugnano





Oggi abbiamo subito  l’ennesima ingiustizia all’interno di un  tribunale  di questo paese.
Tutti assolti per non aver commesso il reato i sei dirigenti della centrale termoelettrica di Turbigo in provincia di Milano , accusati per la morte di 8 lavoratori per mesotelioma pleurico causato dall’esposizione all’amianto per la totale assenza di misure di sicurezza.
Tutti innocenti nonostante le testimonianze e le documentazioni presentate durante il processo.
Del resto abbiamo visto quello che è successo a Roma per il processo Eternit, la cassazione ha cancellato la condanna a 18 anni nei confronti del magnate dell’amianto Schmidheiny per prescrizione e la nostra preoccupazione è rivolta alle prossime sentenze dei vari processi per amianto in arrivo nelle prossime settimane : Pirelli, Breda termomeccanica, Alfa Romeo, Ansaldo di Legnano.

Queste sentenze vengono emesse nel nome del popolo italiano e questa è l’ennesima beffa perché dovrebbero essere emesse in nome del profitto.
Non nel mio nome non nel nome dei nostri padri, madri fratelli e sorelle morti tra atroci sofferenze a causa del mesotelioma pleurico.

Per invogliare gli imprenditori ad investire in questo paese dobbiamo dare loro licenza di uccidere, lavoro in cambio di salute.
C’è un disegno politico preciso dietro a queste vergognose sentenze, un disegno che rientra nel quadro di questa politica venduta al liberismo più sfrenato, una politica che toglie i diritti ai lavoratori (jobs act) , mette mano alla Costituzione e vuole togliere lacci e lacciuoli (eliminando le norme che tutelano la sicurezza nei luoghi di lavoro e nell’ambiente come l’art. 41) .

Oscar Misin è una delle 8 Vittime della centrale di Turbigo, che si è sempre battuto contro l’esposizione all’amianto che ha dovuto subire insieme ai suoi compagni di lavoro.  E’ stato uno dei fondatori dell’Associazione Italiana Esposti Amianto e ha dato il suo contributo fino a quando la malattia ha stroncato la sua vita.
Dopo la morte di mio padre per mesotelioma pleurico, lui ed Emilio Pampaluna (anche lui ex dipendente della centrale , coofondatore dell’aiea ) mi hanno sostenuto in quel momento di grande dolore ed aiutato a costituire la sezione padernese dell’associazione.
Ricordo ancora la telefonata di Oscar all’inizio dell’estate del 2011 : “Ciao Lorena sai ho fatto le lastre e mi hanno trovato l’acqua nei polmoni” –  ho sentito un colpo al cuore, erano le stesse parole di mio padre che mi disse al telefono sei anni prima, mentre ero a Roma a manifestare per il contratto dei metalmeccanici.
Oscar morirà nel febbraio del 2012.
Lo voglio ricordare con questa foto che lo ritrae durante una manifestazione di solidarietà nei confronti dei 4 lavoratori dell’Eureco di Paderno Dugnano morti bruciati vivi in un terribile rogo provocato dalla assoluta mancanza di sicurezza in quella fabbrica, tenutasi nel novembre 2010 qualche giorno dopo la tragedia.
Anche per quei 4 lavoratori e altri 4 feriti non c’è stata giustizia. Il titolare Giovanni Merlino è stato condannato a soli 5 anni per omicidio plurimo colposo ed è libero di circolare indisturbato in attesa dell’appello mentre solo due lavoratori sono stati risarciti.


Oscar e i suoi compagni non hanno avuto giustizia, ma non ci arrendiamo,  continueremo lottare anche per loro.


Lorena Tacco
a.i.e.a. sez. di Paderno Dugnano

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